Secondo quanto emerso da uno sguardo approfondito al suo passato da dirigente sembra che Eddy Cue sia la persona adatta per risollevare le sorti di Siri e Mappe.
Durante la sua permanenza presso Apple Eddy Cue si è costruito una reputazione da vero e proprio risolutore di problemi dopo essere stato in grado, nel 2008, di prendersi carico di MobileMe e per aver successivamente realizzato iCloud ed essersi occupato dell’infrastruttura di iTunes e dell’App Store. Come se non bastasse, lo scorso settembre Tim Cook lo ha reso nuovo SVP di Internet Software and Services, un ruolo che include mansioni relative a: iTunes Store, App Store, iBookstore, la piattaforma iAd ed i servizi iCloud.
Lunedì scorso inoltre, dopo la partenza di Scott Forstall, Eddy Cue è divenuto responsabile di Mappe e Siri e nella giornata di oggi CNET ha pubblicato un interessante articolo in merito al profilo del suddetto executive, sottolineando alcuni aneddoti passati della sua carriera che hanno contribuito a costruire la sua reputazione. All’interno dell’articolo Cue viene descritto come un negoziatore capace di gestire fastidiosi dirigenti di aziende musicali e case cinematografiche pur riuscendo a sottoscrivere accorti lucrativi per i contenuti multimediali su iTunes con l’industria dell’intrattenimento. Proprio le sue capacità hanno spinto un ex dipendente di Apple a sottolineare un suo “elevato grado di intelligenza sociale.”
Cinque anni fa Cue è stato addirittura in grado di prevenire una disputa “nucleare” tra Apple e le etichette musicali: “Tutti abbiamo bombe nucleari e possiamo farla finita in qualsiasi momento” avrebbe detto alle etichette intenzionate a ritirare la propria musica da iTunes a causa della politica sui prezzi. Un dirigente dell’industria musicale ha in tal senso evidenziato i risultati di quanto fatto da Cue:
Da quel giorno, i rapporti sono migliorati sensibilmente. E’ importante notare che in quel periodo tutti erano disposti a sfoderare la proprie armi, ma la capace gestione di Eddy riuscì a porre fine alla questione.
Qui di seguito vi proponiamo un’altra dichiarazione in merito alla suddetta vicenda:
“Conosce bene il potere che ha sulle persone che intendono vendere attraverso il suo store ed il potere che ha sulle etichette musicali,” ha dichiarato un rivenditore musicale che cercò di convincere Cue a far calare la quota del 30% richiesta da Apple per la vendita di applicazioni su iTunes. Alla richiesta Cue tirò indietro la sedia e mise i piedi sulla scrivania. “E’ bello essere Apple. Tuttavia è difficile negoziare con i piedi di qualcuno.”
Sempre per quanto riguarda le negoziazioni con le etichette musicali alcuni sottolineano come Cue abbia spesso vestito i panni del “poliziotto cattivo” verso Steve Jobs, il poliziotto buono:
Nell’aprile del 2006, Warner Music Group, una delle quattro principali compagnie di registrazione, tenne un evento interno vicino a Palm Springs, Calif., per coloro che lavoravano nell’unità “artists & repertoire” dell’etichetta ed altri reparti creativi, secondo alcune persone a conoscenza dell’evento. Uno degli oratori invitati era Cue.
Al tempo, le negoziazioni tra Warner ed Apple in merito al rinnovamento della licenza per iTunes erano ad un punto morto. Gli executive di Warner pensavano di avere un’opportunità ideale per persuadere Cue ad allentare la presa su punti chiave della negoziazione.
Secondo alcune fonti che hanno parlato con CNET, un’ora prima che Cue sarebbe dovuto salire sul palco, gli executive di Warner si incontrarono con lui e gli fecero un’offerta che secondo loro non potrebbe essere stata rifiutata. Come tutte le altre etichette più importanti, Warner volera una flessibilità sul prezzo su iTunes e chiedeva che lo store venisse aperto a lettori musicali digitali differenti da quelli realizzati da Apple. Al tempo, tutte le canzoni su iTunes erano vendute a 99 centesimi e potevano essere riprodotte su iPod.
Cue ascoltò silenziosamente mentre gli executive di Warner lo informavano del fatto che non tutte le canzoni erano state create in modo identico e che il prezzo avrebbe dovuto riflettere tale differenzia. Lo pressarono, affermando che non potevano accettare i termini di Apple e che il tempo a disposizione era poco perché il loro contratto sarebbe presto scaduto.
Ma non appena gli executive di Warner terminarono, Cue disse con calma e senza esitazione che Apple non avrebbe accettato le loro richieste. Se il contratto fosse scaduto senza un nuovo accordo allora Apple avrebbe semplicemente rimosso i loro brani di iTunes.
Successivamente Eddy Cue salì sul palco e fece il suo discorso, ed ecco cosa accadde in seguito:
Warner rinnovò il suo accordo con iTunes ed i prezzi dei brani rimasero invariati all’interno dello store musicale di Apple per altri tre anni.
Potete leggere l’articolo integrale direttamente su CNET a questo indirizzo.
Fonte: iDownloadBlog