Apple pubblica il nuovo report sulla responsabilità dei fornitori

Apple ha pubblicato il consueto report sulla responsabilità dei fornitori, con indicazioni sulle condizioni di lavoro e promesse per migliorarle già a partire dai prossimi mesi.

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Ormai da sette anni” scrive Apple “pubblichiamo i resoconti degli audit condotti nella nostra filiera. Lo facciamo perché crediamo sia importante condividere apertamente i dati rilevati, positivi o negativi che siano. Stiamo risolvendo problemi e affrontando argomenti che riguardano l’intero settore, come gli orari di lavoro eccessivi e l’impiego di manodopera minorile. Per quanto ci risulta, stiamo analizzando la nostra filiera più a fondo di quanto qualsiasi azienda abbia mai fatto, e nessun’altra azienda del settore ha mai fornito report così dettagliati. Per prevenire l’eccessivo ricorso agli straordinari, monitoriamo le ore settimanali di un milione di lavoratori della nostra filiera, e ogni mese pubblichiamo i risultati sul nostro sito web. Condividiamo la nostra strategia in materia di orari lavorativi, e i nostri strumenti, con altre realtà interne ed esterne al settore. Anche se l’impiego di lavoro minorile è raro nella nostra filiera, dichiariamo comunque tutti i casi riscontrati e le azioni intraprese per correggere il problema ed evitare che si ripeta. Inoltre comunichiamo ai nostri fornitori i nomi delle agenzie intermediarie che risultano coinvolte nel reclutamento di lavoratori minorenni. Abbiamo reso pubblici anche nomi e indirizzi dei nostri 200 principali fornitori. Abbiamo rapporti consolidati con molti gruppi del settore, e cerchiamo sempre nuovi modi di affrontare le principali problematiche comuni collaborando con esperti di tutto il mondo. Nel 2012 Apple è stata la prima azienda tecnologica ammessa alla Fair Labor Association (FLA). Su nostra richiesta la FLA ha avviato un audit senza precedenti presso Foxconn, il più grande fra i nostri fornitori impegnati nell’assemblaggio finale. I dati e i progress report relativi a questa indagine indipendente sono stati pubblicati sul sito della FLA. Abbiamo invitato l’Institute of Public and Environmental Affairs (IPE) e altri gruppi ambientalisti a collaborare con noi allo svolgimento di audit specifici. In più continuiamo a collaborare con Verité, un’organizzazione non governativa (ONG) nata per garantire condizioni lavorative eque, con l’obiettivo di sviluppare nuove strategie per la comunicazione fra i lavoratori e le aziende. Partecipiamo inoltre alla Electronic Industry Citizenship Coalition (EICC) e alla Global e-Sustainability Initiative (GeSI) per promuovere l’uso di minerali conflict-free. Per noi, il modo in cui i nostri prodotti vengono progettati è importantissimo. Ma il modo in cui vengono fabbricati è altrettanto importante. Sappiamo che tutti si aspettano molto dalla nostra azienda: noi ci aspettiamo ancora di più da noi stessi.

Punti salienti del Report 2013

  • Sono stati condotti 393 audit a tutti i livelli della filiera, il 72% in più rispetto al 2011, controllando stabilimenti dove oltre 1,5 milioni di lavoratori fabbricano i prodotti Apple. Questo totale include 55 audit ambientali mirati e 40 indagini specifiche sulla sicurezza dei processi per valutare le pratiche operative e commerciali dei nostri fornitori. Inoltre, sono stati svolti 27 audit mirati a far emergere i casi di lavoro vincolato e a tutelare i nostri lavoratori contro le commissioni eccessivamente alte pagate alle agenzie.
  • Per quanto riguarda il problema delle ore lavorative in eccesso, diffuso in tutto il settore, è stata raggiunta una conformità media del 92% al tetto di 60 ore settimanali. Oggi vengono monitorati settimanalmente oltre un milione di lavoratori, e ogni mese vengono pubblicati i risultati sul sito web.
  • Nel 2012 Apple è stata ammessa, prima tra le aziende tecnologiche, alla Fair Labor Association (FLA). Su apposita richiesta, la FLA ha condotto il più grande audit indipendente della sua storia, coinvolgendo circa 178.000 lavoratori di Foxconn, il più importante fra i fornitori Apple impegnati nell’assemblaggio finale. I dati e i progress report relativi a questa indagine indipendente sono stati pubblicati sul sito della FLA.
  • Sono stati estesi i programmi di formazione a un numero ancora maggiore di lavoratori e dirigenti presso i vari fornitori. Nel 2012, complessivamente 1,3 milioni tra operai e manager hanno seguito i corsi di formazione incentrati sulle leggi locali, sui diritti dei lavoratori, sulle norme in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro, e sul Codice di condotta per i fornitori Apple. È quasi il doppio del numero di lavoratori coinvolti nel programma di formazione dal 2008.
  • Sono stati destinati ulteriori fondi al programma Supplier Employee Education and Development, che dà ai dipendenti dei fornitori la possibilità di seguire corsi gratuiti di economia, informatica e altre materie, portandolo da quattro stabilimenti a nove. A oggi i lavoratori che hanno partecipato al programma sono più di 200.000.
  • Portando avanti l’impegno nel tutelare i diritti di chi lascia il proprio Paese per lavorare nelle fabbriche dei fornitori, nel 2012  Apple ha imposto loro di rimborsare 6,4 milioni di dollari USA per commissioni eccessivamente alte pagate dai lavoratori alle agenzie. Sale così a 13,1 milioni di dollari il totale rimborsato ai lavoratori dal 2008.

Ecco alcune indicazioni fornite direttamente da Apple nel report:

La responsabilità dei fornitori secondo Apple

Chi lavora, ovunque nel mondo, ha diritto a farlo in condizioni etiche e in sicurezza, e deve anche poter migliorare la sua vita grazie alla formazione. Attraverso un ciclo continuo di ispezioni, piani di miglioramento e verifiche, collaboriamo con i nostri fornitori per assicurarci che rispettino il nostro Codice di condotta e siano all’altezza dei nostri standard ideali. L’istruzione è alla base dell’uguaglianza sociale. Per questo, insieme ai nostri fornitori, lavoriamo per offrire presso le fabbriche formazione e corsi gratuiti su vari argomenti, come:

• le leggi sul lavoro e il nostro Codice di condotta;
• competenze tecniche e linguistiche;
• la comunicazione fra lavoratori e azienda.

Come difendiamo i diritti dei lavoratori. Siamo sempre all’erta per rilevare eventuali problemi. Quando li troviamo, ne indaghiamo le cause e ci attiviamo per risolverli. Ecco alcuni dei temi su cui ci concentriamo:

• porre un limite agli orari di lavoro;
• fermare il lavoro minorile e vincolato; • utilizzare minerali conflict-free.

Come proteggiamo la salute e il benessere dei lavoratori. Garantire la sicurezza del luogo di lavoro è solo l’inizio. Per prevenire i problemi e migliorare il livello di soddisfazione dei lavoratori, ci impegniamo a:

• adottare nuovi standard di sicurezza;
• istruire i lavoratori su salute e sicurezza;
• migliorare l’ergonomia in fabbrica e il benessere dei lavoratori.

Come viene ridotto l’impatto ambientale. Per assicurarci che i nostri fornitori agiscano in modo eco-responsabile, collaboriamo con esperti del settore per:

• tenere sotto controllo la nostra carbon footprint (il livello delle emissioni di gas serra);
• individuare gli impianti ad alto rischio;
• svolgere controlli mirati.

Come garantire la responsabilità nostra e dei nostri fornitori. Apple è stata la prima azienda tecnologica ad aprire la propria filiera alla Fair Labor Association (FLA). Svolgiamo ogni anno centinaia di audit in tutto il mondo per assicurarci che i fornitori rispettino il nostro Codice di condotta. E lavoriamo insieme ai fornitori per avere la certezza che i problemi riscontrati vengano poi effettivamente corretti.

Il Codice di condotta per i fornitori Apple.

Il Codice di condotta per i fornitori si basa sugli standard definiti dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, dalle Nazioni Unite e dalla Electronic Industry Citizenship Coalition (EICC). Richiede ai fornitori di garantire condizioni di lavoro sane e sicure, di adottare pratiche di assunzione corrette, di trattare i lavoratori con dignità e rispetto, e di attuare processi produttivi eco-responsabili. Su molti argomenti il nostro Codice va ben oltre gli standard di settore, per esempio nella proibizione del lavoro non volontario e del lavoro minorile. Per essere sicuri che i fornitori rispettino il Codice, abbiamo un rigido programma di controlli (“audit”) che prevede ispezioni condotte da Apple negli stabilimenti, piani correttivi e successive verifiche che ne confermino l’effettiva attuazione.

Eliminare l’eccessivo ricorso agli straordinari è una delle priorità di Apple. Il nostro Codice di condotta per i fornitori prevede un limite di 60 ore settimanali, salvo circostanze particolari; inoltre gli straordinari non devono essere imposti ma svolti volontariamente. Purtroppo, storicamente le settimane di oltre 60 ore lavorative sono state la norma piuttosto che l’eccezione, e per molti anni ben poco è cambiato nel nostro settore. In passato abbiamo tentato di risolvere questo problema in vari modi, ma senza risultati visibili. Per questo nel 2011 abbiamo scelto un approccio più concreto, e cominciato a monitorare settimanalmente i turni di lavoro presso alcuni fornitori. Così, quando gli orari rilevati si sono dimostrati eccessivi, siamo riusciti a intervenire per correggere rapidamente il problema con il fornitore.

Per quanto riguarda il lavoro minorile, ecco cosa dice Apple:

La nostra posizione nei confronti del lavoro minorile è chiara: non lo tolleriamo, e vogliamo che scompaia completamente dal nostro settore. Quando scopriamo che i fornitori fanno, o hanno fatto, uso di manodopera minorile (anche se i lavoratori interessati hanno già lasciato il posto di lavoro o raggiunto l’età legale al momento dell’audit), esigiamo un’immediata azione correttiva secondo i termini del nostro programma di tutela contro il lavoro minorile. I fornitori devono far tornare a scuola i lavoratori minorenni e finanziare i loro studi presso un istituto scelto dalla famiglia. Inoltre i bambini devono continuare a ricevere lo stesso salario che spettava loro quando erano dipendenti. Facciamo anche controlli regolari per verificare che i bambini non abbandonino la scuola e che i fornitori continuino a rispettare il proprio impegno economico.

In molti dei casi di sfruttamento del lavoro minorile rilevati dai nostri audit, la responsabilità è stata ricondotta ad agenzie intermediarie che reclutavano consapevolmente e illegalmente i lavoratori minorenni. Nel gennaio 2012, per esempio, abbiamo svolto controlli sul fornitore Guangdong Real Faith Pingzhou Electronics Co., Ltd. (PZ) (广东昭信平洲电子有限公司), che produce un componente standard per circuiti stampati utilizzati da molte altre aziende in svariati settori. I nostri auditor sono rimasti costernati nello scoprire 74 casi di lavoratori sotto i 16 anni, una radicale violazione del nostro Codice di condotta. Risultato: abbiamo terminato ogni rapporto commerciale con PZ.

Ma siamo andati oltre. Abbiamo scoperto che una delle più grandi agenzie di lavoro della regione, Shenzhen Quanshun Human Resources Co., Ltd. (Quanshun) (深圳全顺人力资源有限公司), iscritta al registro delle imprese nelle province di Shenzhen e Henan, forniva consapevolmente manodopera minorile a PZ. Non solo: pur di trovare lavoratori, questa agenzia aiutava le famiglie a falsificare i documenti di identità in modo che i bambini risultassero più grandi.

Nel 2012 non è stato rilevato alcun caso di lavoro minorile presso i nostri fornitori addetti all’assemblaggio finale. È un risultato che rassicura, ma continueremo a condurre audit regolari e a supervisionare la nostra filiera per garantire che non vi siano lavoratori minorenni presso nessun fornitore Apple. Molti fornitori ci dicono che siamo l’unica azienda a svolgere questi audit: il che significa che quando troviamo e correggiamo un problema gli effetti positivi si estendono ben oltre la nostra filiera.

Nel 2012 abbiamo ampliato il monitoraggio fino a controllare le ore lavorative settimanali di oltre 1 milione di dipendenti, pubblicando i dati ogni mese. Grazie a questo sforzo, in media i nostri fornitori hanno rispettato i limiti di orario nel 92% di tutte le settimane lavorative, e la media settimanale è scesa sotto le 50 ore.

Apple e la Fair Labor Association.

Nel 2012 Apple è diventata la prima azienda di elettronica a essere ammessa alla Fair Labor Association (FLA), una coalizione di università, organizzazioni non governative (ONG) e aziende impegnate a migliorare il benessere, la sicurezza, l’equità di trattamento e il rispetto dei lavoratori.

A febbraio 2012 abbiamo chiesto alla FLA di tenere speciali audit volontari presso i nostri principali fornitori addetti all’assemblaggio finale, tra cui gli stabilimenti Foxconn di Shenzhen e Chengdu in Cina. Alla FLA è stato consentito l’accesso illimitato alle nostre attività, il che ha permesso di portare a termine una delle valutazioni più complete e dettagliate nella storia dell’industria produttiva in termini di estensione, obiettivi e trasparenza. Questa valutazione indipendente ha interessato circa 178.000 lavoratori e ha incluso colloqui con 35.000 dipendenti.

Il 28 marzo la FLA ha pubblicato le relazioni dettagliate e le conseguenti raccomandazioni per migliorare le condizioni dei lavoratori. Apple e Foxconn hanno accettato i risultati e i consigli della FLA, e hanno preparato un solido piano d’azione da attuare in 15 mesi, con date prestabilite per il raggiungimento di obiettivi intermedi e per il completamento.

Da allora Apple e FLA hanno continuato a monitorare i progressi delle azioni correttive. All’ultima verifica è risultato che Foxconn ha già adottato molti dei cambiamenti richiesti prima di quanto stabilito, e si prevede che i rimanenti verranno completati secondo programma entro il 1° luglio 2013. Tra le varie raccomandazioni seguite da Foxconn, vi sono l’assunzione di consulenti per istruire il personale sui temi della salute e della sicurezza, il miglioramento del programma di stage, e l’estensione dell’indennità di disoccupazione ai lavoratori immigrati oltre che a tutti i dipendenti dello stabilimento di Shenzhen.

I controlli e le violazioni inammissibili

Ogni audit in loco è guidato da un auditor Apple, coadiuvato da auditor locali esperti nei rispettivi campi. Ciascuno di questi esperti ha seguito un apposito training per poter applicare il dettagliato protocollo di auditing elaborato da Apple. In ogni stabilimento da controllare i team conducono ispezioni, organizzano colloqui con i lavoratori e i dirigenti, e osservano e valutano i fornitori in base a più di 100 voci: una per ciascuna categoria del nostro Codice di condotta. Usiamo poi questi dati per garantire la conformità e un miglioramento sostenibile nel tempo, e anche per valutare nuovi programmi che soddisfino le future esigenze dei nostri fornitori e dei loro lavoratori.

Oltre agli audit previsti e pianificati con i nostri fornitori, svolgiamo anche diversi controlli a sorpresa durante i quali il nostro team si reca presso il fornitore senza preavviso e chiede di poter ispezionare lo stabilimento entro un’ora dal suo arrivo. Nel 2012 abbiamo condotto 28 di questi audit a sorpresa. E anche negli audit pianificati possiamo chiedere al fornitore di mostrarci immediatamente parti della fabbrica non indicate nel programma dell’audit.

Per Apple ogni grave inadempienza rispetto al Codice costituisce una violazione inammissibile. Violazioni inammissibili possono essere gli abusi fisici, lo sfruttamento del lavoro minorile o vincolato da debiti o non volontario, la falsificazione di informazioni o l’impedimento degli audit, l’istruire i lavoratori su cosa dire o fare durante un audit o le ritorsioni nei loro confronti se forniscono informazioni, gli episodi di corruzione, livelli significativi di inquinamento e impatto ambientale, e fattori che costituiscono una minaccia immediata alla vita e alla sicurezza dei lavoratori.  Invece di limitarci a interrompere i rapporti con il fornitore, preferiamo risolvere i problemi affinché non si verifichino di nuovo, altrimenti le violazioni potrebbero continuare con 55 audit ambientali specifici altri clienti. Tuttavia, se una violazione risulta particolarmente grave e diffusa, o se riteniamo che il fornitore non si impegni appieno per interrompere tali comportamenti, terminiamo il rapporto di lavoro e, quando è il caso, denunciamo la violazione alle autorità competenti.

Per individuare i rischi di natura ergonomica e favorire il miglioramento di salute e benessere dei lavoratori, stiamo conducendo uno studio dettagliato sui ruoli assegnati al personale in diverse aree della nostra filiera. Per ognuno di questi ruoli, esperti di ergonomia analizzano attentamente le mansioni da svolgere e la postazione di lavoro. I risultati di queste valutazioni ci aiutano a migliorare ulteriormente i nostri standard riguardanti la progettazione delle postazioni e le linee guida relative a mansioni, training e rotazione dei compiti.

Ma i nostri sforzi per il benessere dei lavoratori non si fermano qui. Abbiamo ampliato gli investimenti per l’assistenza ai dipendenti, e in questa direzione abbiamo svolto ricerche approfondite presso i nostri quattro stabilimenti di assemblaggio finale dei prodotti, per comprendere in quali aree i lavoratori vorrebbero vedere miglioramenti. Interviste di gruppo e questionari scritti ci hanno permesso di raccogliere le opinioni dei 70.000 dipendenti di queste strutture. I risultati ci hanno indicato opportunità di miglioramento in ambiti come le reti sociali di sostegno, la qualità del sonno e dei pasti, i rapporti tra operai e supervisori, e i servizi di assistenza e consulenza psicologica. In seguito a queste indagini, condotte presso tutti gli stabilimenti coinvolti nel progetto pilota, i nostri fornitori hanno intrapreso azioni mirate: per esempio si sono rivolti a nuove ditte per le forniture alimentari, hanno cominciato a monitorare quello che i lavoratori prendono in mensa per dare un feedback a tali ditte, hanno montato tende oscuranti sulle finestre dei dormitori, assegnato i lavoratori ai dormitori in base ai rispettivi turni, e cambiato i servizi di sicurezza interni per aumentarne la copertura.

Per condurre audit approfonditi, i fornitori devono consentire agli auditor l’accesso agli stabilimenti e fornire loro documenti e libri contabili accurati affinché possano essere esaminati. I nostri auditor sono esperti nel riconoscere i casi in cui un fornitore sta fornendo false informazioni o impedisce l’accesso a documenti importanti. Si tratta in entrambi i casi di violazioni inammissibili del nostro Codice di condotta. Anche istruire i lavoratori su cosa dire durante un colloquio e le ritorsioni contro chi vi partecipa costituiscono violazioni inammissibili.

Al termine dei colloqui previsti dagli audit, ogni lavoratore riceve il numero di una linea telefonica dedicata e un codice che identifica la struttura e la data dell’audit. In questo modo ha l’opportunità di fornire privatamente ulteriori informazioni
al nostro team o riferire di eventuali ritorsioni per aver partecipato al colloquio: verso questo tipo di azioni abbiamo una politica di tolleranza zero. Quando riceviamo una segnalazione, ci rivolgiamo ai fornitori per accertarci che ogni

caso venga affrontato adeguatamente. Oltre a questo, nel 2012 una società da noi autorizzata ha effettuato oltre 8000 telefonate ai lavoratori ascoltati dagli auditor per sapere se la partecipazione ai colloqui aveva causato loro ritorsioni o altre conseguenze negative.

Formazione e studio

Sappiamo bene che individuare e correggere i problemi non è sufficiente. Per questo ai fornitori richiediamo anche di mettere in pratica i programmi di formazione da noi sviluppati per istruire i dipendenti sulle leggi locali, sui loro diritti di lavoratori, sulle norme in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro, e sul Codice di condotta per i fornitori Apple. Anche responsabili e dirigenti vengono formati sulle procedure gestionali più efficaci, che includono la comunicazione tra dipendenti e management, le politiche anti-molestie e la tutela dei lavoratori. Dal 2007 oltre 2,3 milioni di dipendenti e dirigenti della nostra filiera hanno ricevuto questi training e acquisito conoscenze che porteranno con sé nel loro lavoro attuale o futuro.

I training, rivolti a operai e dirigenti, riguardano anche argomenti specialistici che richiedono conoscenze più approfondite. Nel 2012, ci siamo concentrati sulla prevenzione del lavoro minorile e su vari temi legati a salute e sicurezza.

Lavoratori e diritti umani

Eliminare l’eccessivo ricorso agli straordinari è una delle priorità di Apple.
Il nostro Codice di condotta per i fornitori prevede un limite di 60 ore settimanali, salvo circostanze particolari; inoltre gli straordinari non devono essere imposti ma svolti volontariamente. Purtroppo, storicamente le settimane di oltre 60 ore lavorative sono state la norma piuttosto che l’eccezione, e per molti anni ben poco è cambiato nel nostro settore. In passato abbiamo tentato di risolvere questo problema in vari modi, ma senza risultati visibili. Per questo nel 2011 abbiamo scelto un approccio più concreto, e cominciato a monitorare settimanalmente i turni di lavoro presso alcuni fornitori. Così, quando gli orari rilevati si sono dimostrati eccessivi, siamo riusciti a intervenire per correggere rapidamente il problema con il fornitore.

Nel 2012 il monitoraggio è stato ampliato e oggi controlliamo le ore lavorative settimanali di oltre 1 milione di dipendenti, pubblicando i dati ogni mese. Grazie a questo sforzo, in media i nostri fornitori hanno rispettato i limiti di orario nel 92% di tutte le settimane lavorative, e la media settimanale è scesa sotto le 50 ore.

Corruzione del sistema

In molti dei casi di sfruttamento del lavoro minorile rilevati dai nostri audit, la responsabilità è stata ricondotta ad agenzie intermediarie che reclutavano consapevolmente e illegalmente i lavoratori minorenni. Nel gennaio 2012, per esempio, abbiamo svolto controlli sul fornitore Guangdong Real Faith Pingzhou Electronics Co. che produce un componente standard per circuiti stampati utilizzato da molte altre aziende in svariati settori. I nostri auditor sono rimasti costernati nello scoprire 74 casi di lavoratori sotto i 16 anni, una radicale violazione del nostro Codice di condotta. Risultato: abbiamo terminato ogni rapporto commerciale con PZ.

Ma siamo andati oltre. Abbiamo scoperto che una delle più grandi agenzie di lavoro della regione, Shenzhen Quanshun Human Resources Co., Ltd. (Quanshun), iscritta al registro delle imprese nelle province di Shenzhen e Henan, forniva consapevolmente manodopera minorile a PZ. Non

solo: pur di trovare lavoratori, questa agenzia aiutava le famiglie a falsificare i documenti di identità in modo che i bambini risultassero più grandi.

Abbiamo denunciato l’operato di Quanshun alle autorità provinciali. L’agenzia è stata multata e la sua licenza commerciale è stata sospesa. I bambini sono tornati alle proprie famiglie, e PZ ha dovuto pagare i costi del rientro. Inoltre, in seguito ai nostri riscontri, l’azienda che subappaltava il lavoro a PZ ha avviato una serie di controlli per verificare che nessun altro subfornitore stesse impiegando manodopera minorile. È la prova di come una singola scoperta possa avere un impatto di grande portata.

Salute e sicurezza

Per ridurre i rischi sul luogo di lavoro, le nostre aziende fornitrici devono dotare il personale di indumenti protettivi adeguati, prevedere barriere, imbracature e altre misure di sicurezza, e dare ai lavoratori una formazione esaustiva e aggiornata. Ma non finisce qui: in molti casi esaminiamo i nuovi materiali e i nuovi processi produttivi prima che vengano introdotti nella filiera, per valutarne i potenziali rischi e adottare le misure di sicurezza appropriate. Se rileviamo un problema, in sede di audit o su segnalazione di uno dei tanti dipendenti Apple in loco, ne chiediamo l’immediata correzione e cerchiamo soluzioni per estendere le procedure di sicurezza a tutti gli stabilimenti simili.

Con l’aiuto di esperti del settore, conduciamo valutazioni in materia di sicurezza presso determinati stabilimenti, per indagare a fondo i potenziali rischi dei processi produttivi. Nel 2012 abbiamo condotto queste valutazioni presso 40 strutture. Se rileviamo un problema, ne parliamo con i responsabili della struttura e stabiliamo le azioni che il fornitore deve intraprendere. Successivamente ritorniamo per assicurarci che le misure correttive siano state adottate. Offriamo anche formazione ai fornitori affinché siano loro stessi in grado di individuare i rischi e attuare migliorie presso i loro stabilimenti di produzione.

È fondamentale che sia i fornitori sia i dipendenti Apple siano in grado di individuare i rischi. Dal 2011 oltre 350 dipendenti Apple che lavorano presso gli stabilimenti dei fornitori hanno seguito training su argomenti relativi alla sicurezza dei processi produttivi, come i vapori infiammabili, le polveri combustibili, le tossine e i materiali reattivi. Nel 2012 abbiamo formato altri 261 dipendenti dei fornitori sui dispositivi di protezione individuale. In ulteriori sessioni di training per la salute e la sicurezza abbiamo affrontato la manipolazione di sostanze chimiche e il lockout/tagout (LOTO), una procedura che prevede l’isolamento dei materiali pericolosi e l’interruzione di energia durante gli interventi di manutenzione e modifica dei macchinari: in tutto abbiamo formato 95 fornitori sulla sicurezza chimica e 77 sulla procedura LOTO.

Abbinare la formazione alle valutazioni sulla sicurezza dei processi produttivi ci consente di individuare i rischi, istruire i fornitori e offrire loro gli strumenti per apportare cambiamenti e migliorare la sicurezza presso le loro strutture. Inoltre continuiamo a ridefinire gli standard in tema di salute e sicurezza e i requisiti per gli stabilimenti. Per esempio stiamo creando standard di verifica per la gestione del rischio chimico: nel 2012 abbiamo iniziato a definirli con i nostri principali fornitori, e nel 2013 condurremo training specifici sull’argomento.

Il report completo è disponibile qui.

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