TaiG, l’applicazione-store che veniva installata automaticamente sui dispositivi cinesi jailbroken, non viene più installata in automatico sui dispositivi cinesi.
Nella giornata di ieri, il jailbreak untethered di iOS 7 è finalmente diventato realtà. Tuttavia, le polemiche non sono mancate. Caspita, se non sono mancate! Il principale problema del jailbreak di iOS 7 con Evasi0n consisteva nell’installazione, sui soli dispositivi cinesi (o meglio, su quei dispositivi su cui il jailbreak veniva eseguito tramite un computer con lingua cinese attiva) di un’app, denominata TaiG, contente applicazioni pirata. In sostanza, gli Evad3rs, da sempre sostenitori della legalità e contro la pirateria, hanno apparentemente appoggiato pubblicamente la stessa con il rilascio del nuovo jailbreak. Per poi tornare sui propri passi.
È notizia di poche ore fa che il gruppo di hacker avrebbe disabilitato in remoto l’installazione dell’app TaiG sui dispositivi incriminati. Personalmente non abbiamo verificato, ma in questo caso ci sentiamo di credere ciecamente alle parole di Pod2G.
“Abbiamo deciso di rimuovere in remoto l’installazione di default di TaiG in Cina per ulteriori verifiche riguardanti il problema della pirateria”. Queste le parole dell’hacker francese su Twitter dopo che nella giornata di ieri era stato pubblicato un comunicato ufficiale degli Evad3rs in cui il gruppo sosteneva, ancora una volta, di essere contrario alla pirateria. E non solo: gli hacker hanno affermato che si era anche discusso con TaiG per fare in modo che software di terze parti protetti da copyright non fossero distribuiti tramite questo nuovo store, e che la clausola era stata accettata (e poi violata) dall’azienda cinese.
Dal canto suo, però, Saurik fa notare che nonostante non fosse al corrente dello sviluppo di Evasi0n 7 (come dichiarato in precedenza) egli era invece a conoscenza della questione TaiG da almeno due mesi, e che aveva sconsigliato l’accordo al team Evad3rs poiché avrebbe direttamente collegato il jailbreak alla pirateria.