Caso iBooks: Apple presenta un appello alla sentenza

Apple ha presentato ricorso sulla sentenza del Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti che ha configurato la società come responsabile del rigonfiamento dei prezzi per i libri digitali. Apple chiede un rovesciamento della sentenza o un nuovo processo dinanzi ad un Giudice differente.

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Apple sta cercando di ribaltare il giudizio emanato dal Giudice della Corte Distrettuale, Denise Cote, nel luglio 2013. La sentenza aveva individuato la società colpevole di collusione con i cinque principali editori di libri per gonfiare il costo degli e-book venduti attraverso iBookstore.

Una breve dichiarazione introduttiva di Apple inserisce alcuni argomenti freschi nel caso, oltre a rimettere in ballo vecchie affermazioni riguardanti la creazione di iPad e iBookstore.

“La sentenza della Corte Distrettuale che ha affermato che, nell’atto stesso del lancio dell’iPad, nell’apertura dell’ iBookstore e nell’entrata nel mercato degli e-book, Apple ha violato lo “Sherman Act”, è un notevole allontanamento dalle moderne leggi antitrust e dalle politiche usuali. Se lasciata così, la sentenza soffocherà l’innovazione e la concorrenza e sarà un danno per i consumatori.”

Apple continua a sottolineare la posizione dominante di Amazon nel mercato, che al momento del lancio dell’iBookstore, vendeva il 90% degli e-book, e continua a sostenere che il giudice Cote ha “ripetutamente” applicato le norme giuridiche non corrette e di conseguenza ha portato ad una “falsa conclusione” parlando di una cospirazione per la fissazione dei prezzi. La Corte ha invece riscontrato che Apple ha incoraggiato una concorrenza sleale sui prezzi.

Ricordiamo che Amazon impiega un cosiddetto modello “wholesale” per le vendite di e-book. Secondo il modello, i rivenditori acquistano i contenuti dagli editori in massa e fissano i prezzi di rivendita alla pari o ad un costo inferiore, in modo da favorirne la circolazione.  Secondo il tribunale, la strategia ha portato, in alcuni casi, a sconti massicci di nuovi titoli di e-book che altrimenti si sarebbero venduti per molto di più. Amazon avrebbe utilizzato il modello all’ingrosso per vendere il suo e-reader Kindle, che controllava fino al 90% del mercato nel 2009.

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