Sembra che a partire da iOS 6 Apple abbia obbligato le applicazioni a richiedere l’esplicito consenso degli utenti per accedere alle informazioni private.
Le accuse in merito alla violazione della privacy degli utenti sono arrivate anche da membri del Congresso statunitense che, preoccupati per la situazione, hanno deciso di inviare una lettera alla compagnia per ottenere informazioni sulla politica e sui metodi adottati da Apple per la raccolta di dati personali. Anche LinkedIn è stata recentemente bersaglio di accuse per aver trasferito informazioni dal calendario di iOS ai propri server senza che l’utente lo sapesse. A partire da OS X Mountain Lion beta Apple ha attuato delle modifiche per tutelare in modo migliore i dati dei propri utenti obbligando le applicazioni a richiedere l’esplicito consenso prima di poter accedere alle informazioni sui contatti, e sembra che lo stesso sia accaduto con iOS 6.
A partire da iOS 6 infatti le applicazioni dovranno ottenere l’esplicito consenso dell’utente prima di poter accedere a Contatti, Calendari, Promemoria e Immagini. La conferma arriva anche dalla sezione “Data Privacy” nelle note di rilascio di iOS 6:
In aggiunta ai dati di localizzazione, il sistema chiede ora il permesso dell’utente prima di consentire alle applicazioni di terzi di accedere a certi dati dell’utente, tra cui:
- Contatti
- Calendari
- Promemoria
- Libreria Fotografica
Per contatti, calendari, e dati dei promemoria, la vostra applicazione deve essere preparata a ricevere il rifiuto di un utente in merito all’accesso ai dati e deve aggiustare il proprio comportamento di conseguenza. Se l’utente non ha ancora acconsentito all’accesso, la struttura di ritorno è ancora valida ma non contiene documentazione. Se l’utente ha negato l’accesso, l’applicazione riceve un valore NULL o nessuna informazione. Se l’utente acconsente, il sistema notifica l’applicazione informandola di dover ricaricare o riconvertire i dati.
Con il crescere della popolarità di iPhone ed iPad Apple risulta essere sempre più esaminata per quanto riguarda le pratiche sulla privacy, e proprio viste le pesanti critiche sembrerebbe aver adottato nuove misure per una tutela maggiore degli utenti.
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