Apple fa chiudere i siti web che vendono l’accesso alle beta di iOS

Non molto tempo fa Andy Baio ha pubblicato un’interessante storia su Wired in cui raccontava delle pratiche illegali relative alla vendita di UDID per l’accesso alle beta di iOS 6. In seguito a tale notizia, molti dei siti web citati sono stati chiusi.

Nel corso di giugno Andy Baio scriveva una storia sulla rivista Wired in cui descriveva dettagliatamente il mondo che si celava alle spalle dell’accesso alle versioni beta del sistema operativo iOS. In genere l’accesso a tali release è concesso solamente agli utenti che hanno registrato il proprio UDID (Unique Device Identifier) come sviluppatori, ovvero hanno pagato una somma di 99$ all’anno. Oltre naturalmente al device registrato, l’azienda di Cupertino offre l’opportunità di collegare anche altri 100 dispositivi provvisori, pagando la cifra una sola volta.

Come indicato, il costo per un normale sviluppatore è di 99$, tuttavia i siti in cui si vendeva l’accesso alle versioni beta offrivano il servizio ad un prezzo compreso nel range dei 10$. Leggendo l’articolo di Baio troviamo:

Per un piccolo sviluppatore le attivazioni non autorizzate potrebbero essere un business veramente redditizio, tanto che varrebbe la pena correre i rischi del caso. Leggendo i vari siti elencati è possibile visualizzare la lunga coda di persone in attesa dell’attivazione, ma sopratutto trovate un elenco di tutti i device attivati, ben 2’300 nell’ultima settimana.

Al costo di 8,99$ per ogni attivazione, i 23 sviluppatori, pagando solamente 2’277 dollari, sono riusciti a raggiungere un fatturato da 20’600 dollari. Leggendo la loro homepage è possibile notare che oltre 19’000 dispositivi sono stati attivati sino ad ora e che le attivazioni possono essere rinnovate ogni anno a costo zero, ricordando infatti che l’account sviluppatore ha durata annuale.

In seguito alla pubblicazione dell’articolo di Baio, la maggior parte dei siti web citati dallo stesso (che qui omettiamo per vari motivi) hanno misteriosamente iniziato a chiudere, tanto che molte persone si sono domandate se effettivamente alle spalle di tutto questo non vi fosse altro che Apple.

Incuriositi da tale situazione, i ragazzi di MacStories hanno iniziato ad investigare e sono riusciti a contattare un proprietario di uno dei suddetti portali web citati nell’articolo di Baio. L’utente (che per ovvie ragioni ha preferito restare anonimo) ha confermato che il sito è stato chiuso in seguito ad una denuncia da parte di Apple per violazione del copyright.

Nella mail inviata alla redazione di MacStories, il proprietario del sito afferma di aver guadagnato all’incirca 75’000 dollari dal momento in cui Apple ha rilasciato la prima beta di iOS 6 per gli sviluppatori. Leggendo la mail inviata, lo stesso crede che “ i nostri servizi non hanno in nessun modo infranto le linee guida per iOS 6″, allo stesso modo afferma che la chiusura del sito non li fermerà, infatti sono già pronti ad avviare una nuova realtà attraverso un differente dominio web.

Contattando altri siti, i ragazzi di MacStories non sono stati molto fortunati, nello specifico hanno ricevuto una sola risposta con un “no comment” e “l’articolo di Wired ha causato la fine del nostro sito”.

A quanto pare, nel momento in cui Wired ha pubblicato il proprio articolo, Apple si è finalmente decisa di avviare azioni legali per chiudere al più presto tutti i portali coinvolti nel traffico illegale della vendita di UDID. Già lo scorso anno l’azienda di Cupertino aveva chiuso diversi account per sviluppatori in quanto avevano venduto i propri slot UDID ad altri utenti, la stessa Apple ci ricorda che “distribuzioni non autorizzate sono proibite e potrebbero essere perseguite a norma di legge”.

In conclusione al lunghissimo discorso, un fatto è particolarmente sorprendente, a quanto pare infatti uno dei più popolari siti web da cui è possibile acquistare l’accesso alle beta di iOS risulta essere ancora online. Tuttavia la pagina dalla quale è possibile accedere all’elenco di richieste in sospeso è offline e lo stesso si può dire dell’altro portale a cui gli stessi proprietari si appoggiano.

Ricordate comunque che vendere l’accesso alle beta di iOS è una pratica assolutamente illegale.

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