Dopo Forbes anche Bloomberg condivide alcune storie su Apple, Tim Cook e Steve Jobs

Bloomberg ha pubblicato un interessante articolo in cui condivise alcune informazioni inedite su Steve Jobs, Tim Cook, Bob Mansfield e su Mappe.

Dopo quanto fatto da Forbs anche Bloomberg Businessweek ha pubblicato un interessante articolo dedicato al primo anno di Tim Cook come CEO di Apple, parlando inoltre nel ruolo di Jobs nel progetto di Mappe in iOS 6, originariamente ideato durante los viluppo dell’iPhone. Nell’articolo viene anche discussa la somma pagata da Tim Cook per far rimanere Bob Mansfield nel ruolo di consigliere della compagnia dopo il suo pensionamento.

Secondo quanto riportato da Bloomberg e ripreso da iDownloadBlog, l’assenza di Jobs e l’arrivo di migliaia di nuovi impiegati non farà perdere di vista la cultura dell’azienda, perché “la compagnia è più felice ed anche in qualche modo anche più trasparente rispetto a come lo era durante la presenza di Jobs.” Questo significa soprattutto un clima più leggero per impiegati ed ingegneri, comportando meno chiamate notturne ed una minore pressione sulla riduzione e cancellazione delle vacanze durante lo sviluppo di prodotti. Il pensiero generale, nonostante nessuno sembri ritenere che Apple si trovi in una situazione migliore senza Jobs, è che Tim Cook ed i dirigenti sappiano cosa stanno facendo.

Un’altra interessante informazioni riguarda proprio l’iPhone 5. Due persone a conoscenza dei fatti hanno infatti affermato che il nuovo smartphone dell’azienda è stato l’ultimo modello a ricevere input dettagliato da parte di Steve Jobs, ma non finisce qui. Sembra infatti che Jobs abbia anche preso in considerazione la rimozione della ricerca Google dall’iPhone, decidendo tuttavia di non farlo per la paura che i consumatori avessero potuto criticare duramente tale scelta. Il co-confdatore di Apple sarebbe stato coinvolto anche in merito all’introduzione del nuovo progetto Mappe:

Alcune persone interne ad Apple dicono che Jobs stesso abbia avviato il progetto Mappe, posizionando il responsabile del settore mobile software Forstall a capo del progetto, collocando inoltre un piccolo team sul terzo piano di Building 2 nel campus Apple per sostituire Google Maps sull’iPhone.

Forstall, tra l’altro, è stato recentemente accusato duramente proprio per la scarsa qualità di Mappe, suggerendo la possibilità che debba addirittura dimettersi dalla sua carica di SVP della compagnia di Cupertino. Rimanendo in tema Google, sembra che la malattia non abbia affatto spinto Jobs a riconsiderare i suoi rancori verso il colosso di Mountain View:

Verso la fine, Jobs iniziò a detestare Google, azienda che secondo lui copiava funzionalità dell’iPhone pur negando una delle features principali di Google Maps per permettere agli smartphones di dettare ad alta voce indicazioni turn-by-turn.

Infine, Bloomberg ha parlato anche di Mansfield e di Dan Riccio. Quest’ultimo ha infatti occupato il ruolo di Mansfield in seguito al suo pensinamento, ma pare che alcuni ingegneri del suo team si siano lamentati con Cook, accusando Riccio di non essere all’altezza del suo ruolo. E’ stato inoltre rivelato come Cook abbia offerto a Mansfield 2 milioni di dollari al mese per rimanere presso Apple come consulente ed aiutare a gestire il team di ingegneri dell’hardware dell’azienda.

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