E’ stata appena rilasciata su Apple Store l’aggiornamento del Rifiutologo, l’app gratuita di Hera che aiuta a fare la raccolta differenziata trasformando lo smartphone (o il tablet) in un assistente personale per gettare correttamente i rifiuti.
Le voci inserite sono state ben 1200 e arrivano dalle segnalazioni dei cittadini: l’applicazione, infatti, è interattiva e permette a chi la usa di suggerire eventuali oggetti mancanti attraverso un semplice meccanismo. Una sorta di “crowd-sourcing” in cui l’utente-cittadino diventa protagonista. La base iniziale di partenza del Rifiutologo, lanciato a ottobre dell’anno scorso, era costituita da 140 voci, passate poi a 600 con il secondo rilascio e arrivate alle attuali 2mila: tutto grazie alla partecipazione attiva dei cittadini che, negli ultimi mesi, hanno mandato una media di 10 segnalazioni al giorno.
Cartucce filtranti, stuzzicadenti e foto: ecco alcune fra le voci più richieste. Molte delle segnalazioni arrivate a Hera attraverso il Rifiutologo riguardano materiali come le cartucce filtranti (per caraffe d’acqua o ferro da stiro), gli stuzzicadenti e le fotografie: tutti e tre devono essere gettati nell’indifferenziato, che è quanto conferma la nuova versione dell’app. Allo stesso modo, tessere magnetiche e materiali di merceria, oggetto di numerose segnalazioni. I rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, invece, (o fili elettrici e interruttori), vanno portati alla stazione ecologica più vicina: nell’app alcuni di questi oggetti sono sotto la voce “materiale elettrico”.
Tra le altre curiosità degli utenti arrivate attraverso l’app, anche rifiuti più pericolosi e particolari, come materiale esplosivo, amianto o polvere da sparo: Hera ricorda che in tutti questi casi si deve chiamare il Servizio Clienti (800.999.500 da fisso, 199.199.500 da cellulare). Per bombole gas, per esempio, l’app segnala che bisogna invece accordarsi con il produttore/venditore, in base alla matricola.
Plastica e carta: ancora un po’ di confusione. Alcuni cittadini fanno confusione sulle confezioni: è spesso difficile, infatti, distinguere la carta di cellulosa (come quella del sacchetto del pane) da quella plastificata (es. la carta delle merendine). Occorre dunque un maggior livello di attenzione da parte di tutti: se l’imballo è chiaramente di materiale cartaceo, va conferito nella carta, se invece ha consistenza plastica, bisogna metterlo nella plastica. In caso di dubbio, comunque, o in caso di materiali misti, è meglio conferire nell’indifferenziato per non pregiudicare la fase del recupero.
Allo stesso modo, ci sono termini popolari che non descrivono con precisione il materiale a cui si riferiscono: ad esempio, i piatti comunemente detti “di carta”, che identificano invece quelli usa e getta di materiale plastico. Se svuotati e ripuliti, possono essere conferiti nella plastica. Fra i materiali in carta recuperabili ci sono invece i vassoi da pasticceria o i bicchieri fatti realmente di cellulosa, cioè quelli per le bibite, bianchi internamente, distribuiti, ad esempio, dai grandi fast food: vanno buttati nella carta. Occorre ricordare, infine, che anche il tetrapak e i cartoni per bevande sono costituiti da un’alta percentuale di cellulosa e devono pertanto essere conferiti nella carta.
Per ovviare a questi dubbi, potete scaricare fin da subito l’app Rifiutologo disponibile gratuitamente da questo link.