Apple termina il contratto con un fornitore a causa dello sfruttamento minorile

Durante un’indagine verso un fornitore Apple avrebbe riscontrato la presenza di sfruttamento minorile, decidendo così di terminare il contratto con effetto immediato.

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Apple ha rilasciato recentemente il settimo Supplier Responsibility Report rivelando di aver terminato i rapporti con uno dei suoi fornitori cinesi a causa dell’impiego di minori nelle proprie fabbriche. L’azienda in questione è Guangdong Real Faith Pingzhou Electronics e l’indagine svolta nel mese di gennaio 2012 ha mostrato come la compagnia sia responsabile di 74 violazioni per il lavoro minorile, obbligando di fatto Apple a sospendere i rapporti con il produttore.

Secondo quanto scritto all’interno del codice lavorativo di Apple, infatti, il lavoro  minorile è assolutamente vietato: “L’età minima per un dipendente è di 15 anni, l’età minima per lavorare in quel paese, o l’età per il completamento dell’istruzione obbligatoria in quel paese, qualsiasi sia la più alta.”

Per il report del 2013 Apple ha condotto 939 indagini attraverso la propria catena di fornitura, segnando un aumento del 72% rispetto all’anno precedente. Quest’ultime sono state divise in cinque categorie differenti: lavoro e diritti umani, salute e sicurezza, ambiente, etica e sistemi di gestione. Per quanto riguarda le pratiche in merito ai diritti dei lavoratori, il rispetto delle norme riguardava il 77% dei fornitori, mentre i controlli per la sicurezza hanno raggiunto il 76%. I punteggi più alti, infine, sono stati raggiunti nel campo dell’etica e dei sistemi di gestione, con rispettivamente il 97% e 90%.

Fonte: AppleInsider

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