Apple e Microsoft, ma anche altre compagnie, sono state chiamate a testimoniare in Australia sulla questione legale relativa ai prezzi.
Tra le compagnie che sono state chiamate a deporre dal Governo australiano troviamo Apple, Microsoft e Adobe. Questa decisione arriva come conseguenza di una richiesta della “House of Committee of Infrastructure and Communications” australiana nel voler determinare i motivi che spingerebbero le aziende a vendere i propri prodotti a prezzi superiori rispetto ad altri paesi a livello internazionale.
Come riportato da CNET Australia, Adobe, Apple e Microsoft sono solamente alcune delle aziende chiamate a deporre che hanno in passato negato di voler rispondere in merito alle accuse: “Sarà interessante sentire come tutte e tre le aziende difendano le proprie pratiche – specificatamente in merito alla prezzatura di prodotti digitali. Considerando la quantità di editori che aumentano arbitrariamente i prezzi su servizi come Steam per i consumatori australiani, speriamo che questa chiamata rappresenti un tentativo reale da parte del Governo australiano ad impegnarsi affinché le compagnie del settore IT rispondano in merito a politiche di prezzatura scorrette.”
L’indagine è stata lanciata dal parlamento australiano nell’aprile del 2012 con l’obiettivo di determinare la cause alla base delle differenze nei prezzi tra l’Australia ed altri paesi. Un esempio pratico è il prodotto di Adobe Creative Suite 6, lanciato negli Stati Uniti a 1,299$ ed in Australia a 2,700$.
Fonte: AppleInsider