Posta e messaggi: Apple, Google e altre aziende possono accedere ai nostri account

In casi specifici previsti dai termini e condizioni di servizio, Apple, Google, Microsoft e Yahoo possono accedere ai nostri account di posta elettronica.

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Il The Guardian ha infatti pubblicato un articolo che fa luce sui termini e condizioni di servizio di Apple, Google, Yahoo e Microsoft: queste azienda, in casi specifici ed eccezionali, hanno diritto di accede agli account mail degli utenti.

Per quanto riguarda Apple, nei termini e condizioni di iCloud si legge quanto segue:

Apple si riserva il diritto di adottare le misure che Apple ritiene siano ragionevolmente necessarie o opportune per applicare e/o verificare la conformità con qualsiasi parte del presente Contratto. Lei prende atto e accetta che Apple potrà, senza responsabilità nei Suoi confronti, accedere, utilizzare, conservare e/o divulgare le Sue informazioni sull’Account e Contenuti alle forze dell’ordine, funzionari del governo e/o terzi, così come Apple ritenga sia ragionevolmente necessario o opportuno, qualora sia richiesto per legge o nel caso in cui noi riteniamo in buona fede che tale accesso, uso, divulgazione o conservazione siano ragionevolmente necessari per: (a) conformarsi a procedimenti od ordini giudiziari; (b) applicare il presente Contratto, inclusa l’investigazione di qualsiasi violazione potenziale dello stesso; (c) individuare, prevenire o gestire in altro modo problemi di sicurezza, tecnici o in materia di frode; o (d) proteggere i diritti, la proprietà o la sicurezza di Apple, i suoi utenti, terze parti o il pubblico, così come richiesto o consentito dalla legge.

Ci sono quindi 4 casi specifici che consentono ad Apple di accedere all’account iCloud dell’utente. Allo stesso modo, anche Google può accedere ai messaggi privati di Gmail nei casi previsti dalla legge e per ostacolare frodi o comportamenti illeciti:

Utilizzando i Servizi Google, l’utente riconosce e accetta che Google può accedere, preservare e rivelare i dati dell’account dell’utente e qualsiasi Contenuto ad esso associato se richiesto per legge o se in buona fede ritiene che tale protezione dell’accesso o rivelazione sia ragionevolmente necessaria a: (a) ottemperare a qualsiasi legge, normativa, procedimento legale o richiesta applicabile di enti e organi statali, (b) applicare i presenti Termini di servizio (inclusa la verifica di potenziali violazioni degli stessi), (c) individuare, prevenire o altrimenti ostacolare frodi o altri comportamenti pregiudizievoli di carattere tecnico o relativi alla sicurezza (incluso, senza alcuna limitazione, il filtro dello spam) o (d) proteggere da minacce imminenti ai diritti, alla proprietà o alla sicurezza di Google, dei suoi utenti e del pubblico nella misura richiesta o consentita dalla legge.

Insieme ad Apple e Google, anche Yahoo e Microsoft prevedono simili clausole nei termini e condizioni. Ovviamente, questo non significa che la nostra corrispondenza viene spiata, ma solo che in casi eccezionali, e per la maggior parte illeciti, queste aziende possono accedere ai nostri account.

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