PlayBook: appena nato e già bocciato clamorosamente, senza appello !

Gli esperti lo hanno testato per qualche giorno definendolo “incompleto e inutilizzabile: un tablet che non può fare molte cose e nemmeno competere lontanamente con gli altri”. Vediamo in particolare le ragioni di queste severe critiche.

 

E’ passato più di un anno da quando Research in Motion ha rivelato il progetto PlayBook, basato sul sistema operativo QNX. La scorsa settimana RIM ha iniziato la vendita della tavoletta da 7 pollici in America, e dopo appena un paio di giorni chi ha avuto modo di testarla ha emesso sentenze pesantissime.

Non solo non può competere con un iPad Apple, non è nemmeno all’altezza di quello che gli analisti considerano il tablet migliore dopo quello della Mela, il Motorola Xoom motorizzato Android. Pare sia peggio pure di tutti gli altri.

Il principale difetto è la comunicazione dati. Un problemino da niente !
Alla RIM sono riusciti a progettare un tablet collegabile solo con un BlackBerry, una vera e propria camicia di forza essenziale al funzionamento più importante. Insomma o si veste la camicia di forza, o niente comunicazione dati in mobilità !

Prendere o lasciare, altrimenti: niente connessione ai servizi POP, IMAP ed Exchange server. Va beh le email si possono leggere in ufficio, a casa, da amici, col computer connesso al wireless “aperto” del vicino di casa, oppure con un comodo BlackBerry accessorio opzionale obbligatorio del nuovissimo PlayBook, collegato col bluetooth !

Eppoi ammettiamolo, chi suole giammai leggere ancora le email nel 2011?!? In diretta??? No, dai, questa è davvero troppo: roba vecchia, moda passeggera, meglio un bel fax !!! Vorrete mica mettere l’aspetto romantico dell’attesa spasmodica di un fax che forse non arriverà mai, con una fredda anonima e pedante email da leggere in diretta???

Insomma sfruttando l’applicativo BlackBerry Bridge abbiamo una finestra sul tablet di quello che succede sul dispositivo BlackBerry giusto lì a latere ! E non dimentichiamoci dei calendari e contatti: disponibili solo da BlackBerry, of course.

Sarà mica un caso se AT&T ha deciso di bloccare il download di applicativi RIM, come l’essenziale Bridge per le email? Addirittura Verizon ha annunciato subito che non “sopporterà” (sì, sopporterà) la trasmissione dati del PlayBook. In questo caso siamo ben oltre il supportare…

Di sicuro il tablet RIM non sarà scelto dalle aziende che utilizzano la posta aziendale e non hanno un server BES agganciato al servizio per i telefoni BB: praticamente la più parte.

Non rimane che leggere le email via Webmail, in wireless come unica alternativa al BB in bluetooth. E se proprio dobbiamo usare il bluetooth, pare che la distanza massima di connessione sia tra i 5 e 10 metri, distanza oltre la quale si perde il segnale, che però non risale automaticamente qualora si rientrasse nel campo di copertura. L’operazione di connessione arriva al minuto di tempo, riferisce il giornalista Galen Gruman, severo tester del tablet canadese.

In assenza di connessione col BB, il tablet dispone di poche essenziali applicazioni: il lettore di musica e video, Twitter, YouTube, Bing, Adobe Reader, l’antico Tetris, e le applicazioni tipo Office. Niente Dropbox, Google Docs o simili.

Il Playbook viene fornito con le applicazioni per Gmail, Yahoo Mail, Hotmail e AOL
Mail: peccato non siano applicazioni, ma banali link. Una volta eseguiti, si aprono i relativi servizi di Webmail. No comment.

Le applicazioni, quelle vere dico, non sono nulla di speciale, ma nemmeno mediocri. Forse la situazione migliorerà quando saranno compatibili con quelle di Android e in Java entro la fine del 2011.

Quando PlayBook è stato collegato al computer, Mac o Pc, per la gestione del tablet con il desktop manager, i computer non erano in grado di rilevare il dispositivo, che invece vedeva i computer, senza però poter far nulla (ma lo avranno testato?). Davvero sconsolante. L’attesa di un driver aggiornato è iniziata, ma non prima dell’estate per gli utenti Apple. Nella speranza che lo provino, ovviamente.

La sicurezza delle connessioni pare sia garantita solo con il fratello BB (gemello dizigote) e invece sia praticamente assente nelle altre connessioni. Non si può utilizzare la struttura BES per impostare password di sicurezza, scadenze e regole varie. Inoltre manca la crittografia, e quindi in caso di furto si potrebbe risalire a dati sensibili, come le password salvate.

L’interfaccia utente è incompleta di funzioni quindi se, ad esempio, capitasse di correggere un testo, bisognerebbe inserire il cursore perfettamente in posizione perché la funzione lente di ingrandimento non è stata prevista. La tastiera virtuale è piccola, i 7 pollici del dispositivo non aiutano, e a quanto pare non è sensibile al punto “giusto”.

E’ supportato Flash, ma gli oggetti in grafica vettoriale di Adobe sono spesso lenti da caricare, e alcuni non funzionano. Pare che lo stesso problema sia riscontrato su Android, quasi a dar ragione alla Apple. Forse Flash non è fatto proprio per girare su piattaforme mobili.

Il pulsante di accensione è troppo piccolo, e quindi difficile da premere. La batteria dura 10 ore come quella di Apple. Le webcam sono in posizione frontale e dorsale, ed è presente l’uscita HDMI.

Insomma il Playbook è nato precoce, incompleto e alla rincorsa grossolana degli altri compagni di scuola. La scelta di RIM di legare il tablet al suo apparecchio telefonico è davvero un azzardo che potrebbe costare molto caro. L’attesa di estendere la compatibilità con gli applicativi di Android è troppo lunga. Ci sono problemi strutturali nel tipo di gestione della memoria da parte dei programmi, quasi fosse un progetto anni ’90. Ci sono problemi tra applicativi e la rotazione del tablet. La Lista continuerebbe ancora.

E’ normale che un prodotto nuova abbia dei difetti, ma non è accettabile che questi difetti sembrino il risultato di una qualità scarsa del progetto. Inoltre il prodotto esce sul mercato tardi, senza nemmeno sfruttare l’unico vantaggio possibile: quello di conoscere ogni segreto dei concorrenti, e batterli con nuove funzioni, ma anche con funzioni vecchie migliorate alla perfezione.

Ciliegina sulla torta: i prezzi.

Per conoscere i costi basta fare riferimento al catalogo Apple:
499 $ per 16GB, 599 $ per 32GB e 699 $ per 64GB. Non ci sono modelli 3G.
Va anche detto che i costi aumentano ulteriormente se si è obbligati all’acquisto di un telefono BlackBerry essenziale al collegamento in mobilità.

Qui trovate un articolo sulle possibili cause che portano grandi aziende a scelte così clamorosamente sbagliate.

 

Fonte: InfoWorld

 

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