ePresse: dopo il The Daily, un nuovo esperimento per la stampa digitale

Che internet abbia rivoluzionato i tradizionali metodi e stili comunicativi, ma soprattutto i tempi dell’informazione, è ormai una realtà accettata: la velocità dell’informazione che corre online è molto più elevata rispetto a quella della stampa tradizionale e a rendersene finalmente conto, seppur forse con un certo ritardo, è stato il mercato editoriale stesso.

Lo dimostra il recente esperimento del The Daily: un quotidiano nato e concepito per la sola forma digitale che, però, non ha incontrato i favori del pubblico, finendo (come sostengono diverse voci) in passivo: in breve, un fallimento. Motivato, credo, da ragioni soprattutto economiche. Il popolo della rete è abituato ad avere a disposizione un’informazione non solo plurima, ma anche gratuita: spendere soldi per acquistare un abbonamento sembra inutile all’utente che può accedere alla stessa notizia fruendola gratuitamente da un altro portale. Ed è proprio quello che ha dimostrato un recente sondaggio: il 23% degli intervistati ha comprato almeno una volta un giornale in rete, ma il 72% dice di volere un accesso gratuito in cambio di pubblicità.

Nel dettaglio, il progetto di ePresse è nato dall’unione degli sforzi di otto giornali francesi (quotidiani e periodici) che hanno deciso di creare un’edicola digitale, con lo scopo di ritagliarsi un posto nel mercato digitale, al momento dominato da colossi come Google ed Apple. La progettazione dell’applicazione, già disponibile in iTunes, ha richiesto un anno di lavoro ed è partita da un settore, quello della carta stampata, che soprattutto in Francia si trova in grandi difficoltà e soffre di mancanza di investimenti e ammodernamenti.

La formula di acquisto è quella classica: l’applicazione è gratuita e consente la lettura di sommari e titoli di giornali, mentre la lettura dei redazionali veri e propri è a pagamento. I quotidiani costano 0,79 centesimi di euro (Les Echos 1,59), mentre i settimanali 2,39 euro. Al momento non è possibile abbonarsi: questa funzionalità sarà disponibile solo in autunno. Tuttavia la situazione dell’editoria digitale attuale in quanto a proventi, ricavi e tariffe pretese da chi distribuisce l’applicazione è alquanto confusionaria e in perenne ridefinizione: i contenuti stampati venduti digitalmente sono una novità recente, e la contrattazione (soprattutto lato Apple) è sempre in fase di cambiamento. Anche per questo è difficile prevedere come si evolverà questo mercato, nonché capire se gli editori riusciranno a trovare il modo di rendere appetibili i loro contenuti digitali ad una clientela così difficile ed esigente come quella dell’internauta.

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