Mario Giacomelli: Contrasto porta su iPad i Grandi Fotografi. Con questa app Mario Giacomelli!

Gli iDevices stanno cambiano il mondo. Le possibilità che hanno dimostrato di offrire, se non infinite, sono moltissime e soprattutto, grazie all’inventiva e/o alla creatività degli sviluppatori, stanno dando spazio a forme di fruizione dei contenuti fino ad ora sconosciute o comunque difficilmente eguagliabili. Questo vale anche, se non soprattutto, nel campo della fotografia, in cui lo splendido display di iPad, insieme alle altre caratteristiche del dispositivo, si stanno dimostrando particolarmente vincenti (vedi anche l’articolo dedicato alla mostra “Fotografandoci). Con questo articolo ci soffermiamo su questa innovativa applicazione sviluppata direttamente da Contrasto D.U.E. s.r.l. (Contrasto è una delle più note ed importanti agenzia fotografiche italiane) che consente di fruire da iPad non solo delle foto di Giacomelli ma di molto altro. Dopo il salto vediamo di cosa ed in che modo.

Considerando l’argomento e perché si possa comprendere di che tipo e livello di fotografo si parla, prima di passare all’applicazione vera e propria, qualche parola sull’autore.

Mario Giacomelli nasce a Senigallia (Ancona) nel 1925, è il maggiore di tre fratelli e all’età di 9 anni perde il padre. In questo periodo comincia a dipingere e a scrivere poesie. La madre trova lavoro come lavandaia presso il locale ospizio. Qualche anno più tardi (1955)  ritornerà in quel luogo, dove realizzerà le immagini della serie “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, titolo ripreso da Cesare Pavese. La prematura perdita del padre, lo costringe ad iniziare presto a lavorare come garzone in una tipografia di cui diventerà successivamente proprietario. Il tempo della scuola viene sovente impegnato in tipografia, la magia della stampa lo cattura e a 13 anni decide di fare il tipografo. Il 1953 segna la svolta nella vita di Giacomelli, questi, infatti, acquista una macchina fotografica e il giorno di natale si reca sulla spiaggia per scattare la sua prima fotografia. E’ solo di fronte al mare che lambisce la spiaggia con le sue onde, scatta e muovendo la macchina al momento dello scatto ottiene la sua prima fotografia “L’approdo”, immagine che, evidentemente per l’effetto movimento catturato dalla pellicola, riproduce la battigia come fosse accarezzata da un’onda visibile come se fosse disegnata con un colpo di pennello.

Nel 1955 il fotografo riceve il premio al miglior complesso di opere al Concorso di Castelfranco Veneto. Del 1957-59 è la serie di immagini riprese a Scanno; Giacomelli rimane affascinato dall’atmosfera fiabesca del luogo, che aveva già colpito altri grandi fotografi, tra cui Henri Cartier Bresson. Sempre del 1957 è la serie “Lourdes” seguita, nel 1958, da “Zingari”, “Puglia” e, nel 1959, (ripresa nel 1995) “Loreto”. Del 1961 sono le immagini di “Mattatoio” e nello stesso anno inizia a lavorare alla serie “Io non ho mani che mi accarezzino il viso”, titolo ripreso da uno scritto di padre Turoldo. Le immagini sono riprese nel Seminario Vescovile di Senigallia, che Giacomelli frequenta per un anno prima di dar forma alle foto vere e proprie. In questo ambiente i giovani seminaristi sono ripresi in momenti di ricreazione, le foto restituiscono l’incanto di uno spazio umano, ma al tempo stesso sospeso in una sorta di astrazione temporale.

Nel 1963 inizia la grande stagione di mostre che porteranno le sue immagini nei più grandi spazi espositivi del mondo, dalla Photokina di Colonia nel 1963 al MOMA di New York (1964), dal Metropolitan di new York (1967) alla Bibliothèque Nationale di Parigi (1972), dal Victoria & Albert Museum di Londra (1975) al Visual Studies Workshop di Rochester (1979 e poi Venezia, Providence, Parma, ancora New York, di nuovo Colonia, Mosca, Arles, Amsterdam, Tolosa, Bologna, Londra, Rivoli fino alle recenti antologiche di Empoli, Losanna e Roma (purtroppo postuma). Risale agli anni 1964-66 “La buona terra”, seguita da “Caroline Branson” del 1971-73, lavoro ispirato all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, poi “presa di coscienza sulla natura (1980-94), la grande serie dei paesaggi. Su testi del poeta Permunian si fonda “Il Teatro della neve” (1985-87) seguita da “Ninna Nanna” e “A Silvia” (1987-88), lavoro pensato in origine per un programma televisivo.

Tra i lavori più recenti si ricordano: “Il mare dei miei ricordi” (1991-94), “Io sono nessuno” (1994-95) su testi di Emily Dickinson fino ad arrivare a “Questo ricordo lo vorrei raccontare” (1998-2000) e “Bando” (1998-99) ciclo di immagini in serie di 4, ispirate ad una poesia di Sergio Corazzini e presentato nel 1999 alla XXIV Biennale d’Arte contemporanea di Alatri. L’apprezzato fotografo si spegne il 25 novembre 2000, all’età di 75 anni, nella sua casa di Senigallia.

Veniamo adesso all’applicazione ed alle sue foto:

L’applicazione, acquistabile su App Store per 9,99 euro, consente di fruire delle immagini di Mario Giacomelli in un modo mai conosciuto prima grazie alla ricchezza dei materiali presentati, all’interattività e alla grande qualità della visualizzazione. L’app disponibile in italiano e in inglese sia per iPad che per iPhone, contiene 273 immagini, navigabili singolarmente o con slideshow.

È possibile inoltre navigare all’interno delle serie più importanti dell’opera del grande fotografo e leggere i testi e le poesie a cui Giacomelli si è ispirato. Ma non solo. L’applicazione è inoltre arricchita da una serie di contributi:

– L’analisi e la lettura di 5 immagini particolarmente significative dell’autore, sotto forma di lezioni di Fotografia a cura di Alessia Tagliaventi;

– Interventi critici di Goffredo Fofi, Roberta Valtorta, Alessandra Mauro, Ferdinando Scianna, Christian Caujoulle, Paolo Morello, Alistair Crawford;

– Interessanti contributi video con interviste a Enzo Carli, Gianni Berengo Gardin, Tullio Pericoli, Alessandra Mauro, Achille Bonito Oliva;

– Una visita virtuale alla ultima grande mostra di Mario Giacomelli;

– Materiali di archivio audio e video in cui Giacomelli commenta le sue immagini, racconta il suo lavoro e illustra la sua poetica;

– Un’intervista all’autore realizzata dal grande fotografo Frank Horvat;

– Una biografia, direttamente curata da Simone Giacomelli, corredata dalle immagini dell’album personale del padre;

– Web link a siti di interesse per gli tutti appassionati Mario Giacomelli.

L’app Mario Giacomelli, sviluppata da Contrasto D.U.E. S.r.l., rientra nel progetto “Grandi Fotografi” curato dalla nota agenzia fotografica italiana, costituendo una nuova esperienza di immersione completa nel mondo di un fotografo raccontato, per la prima volta, non solo con le sue immagini e i testi, ma anche attraverso le parole e le testimonianze dirette dell’autore e di coloro che hanno voluto ricordare per questa occasione il fotografo, l’uomo, l’artista, l’amico. Insomma, un’altra splendida realtà resa possibile dai dispositivi Apple!

Chi fosse interessato può acquistare l’applicazione da App Store direttamente da questo link!

NovitàAcquista il nuovo iPhone 16 Pro su Amazon
App Store