Fra alcuni dirigenti del NYT si sta combattendo una sorta di “guerra civile” per poter stabilire chi avrà il controllo sulla versione del giornale distribuita su iPad.
Al centro della disputa c’è nientepopodimeno che il controllo sulla versione per iPad del più famoso ed importante giornale di New York. Da una parte abbiamo la “fazione” della carta stampata, contrapposta all’altra “fazione” che è quella dei contenuti digitali.
I sostenitori della carta stampata sono convinti che la versione per iPad del giornale debba rimanere sotto il loro controllo, poichè si tratta solo di un tipo di distribuzione diverso che mantiene però gli stessi contenuti della versione cartacea. Insomma, per loro si tratta di distribuire comunque la versione cartacea del giornale… senza la carta, però. Secondo loro l’abbonamento al NYT dovrebbe aggirarsi tra i 20$ e i 30$ e avverrebbe attraverso l’applicazione che Steve Jobs ha mostrato al keynote del 27 gennaio. Il motivo di un prezzo da molti ritenuto spropositato è molto semplice: hanno paura che, qualora gli utenti riuscissero ad ottenere gli stessi contenuti di un giornale cartaceo su un supporto digitale alternativo come l’iPad, potrebbero cominciare ad abbandonare la carta stampata. Tra i sostenitori di questa parte troviamo anche il presidente del New York Times Media Group.
Dall’altra parte della barricata troviamo invece i sostenitori dei contenuti digitali, quelli che, per intenderci, gestiscono il sito web del New York Times, quello stesso sito che ha garantito la fruizione dei propri servizi in maniera del tutto gratuita almeno fino al 2011. Loro vorrebbero invece che il prezzo dell’abbonamento fosse attorno ai 10$ e vorrebbero fornire contenuti altamente interattivi nella versione per iPad, viste le notevoli potenzialità del dispositivo da questo punto di vista. Sono anche convinti che, se mai l’altra fazione dovesse riuscire ad ottenere il controllo sulla versione per iPad, sarebbe una tragedia.
Il solo sentir parlare di una disputa del genere suona senz’altro assurdo e ridicolo. In particolare pretendere di voler stabilire un prezzo alto per gli abbonamenti su iPad al solo scopo di scoraggiare gli utenti è, nella migliore delle ipotesi, un palese controsenso. A prescindere dal fatto che la percentuale di lettori del NYT che acquisteranno un iPad probabilmente sarà del tutto trascurabile, se ci sono delle possibilità e delle potenzialità per poter creare una versione digitale del giornale che sia migliore, sotto certi aspetti, rispetto a quella cartacea è giusto che queste vengano sfruttate al massimo, nell’interesse dei lettori ma anche dell’editore stesso.