Ironworm lo ammetto, mi ha lasciata esterrefatta, e questo non succedeva da un po’. La sensazione che pervade il giocatore, alla prima partita è tra lo stupore…e lo schifo. Perché nessuno che abbiamo più di otto anni credo voglia davvero toccare un verme, e in questo gioco non dovrete fare altro. Ironworm è una specie di platform dove dovrete controllare un bruco incapace di muoversi: e già dalle premesse si capisce che non è per NIENTE semplice.
Tecnicamente il gioco è realizzato indubbiamente molto bene: nonostante il tema si decisamente poco accattivante la grafica è molto ben congegnata, anche se la mancanza di varietà dei 30 livelli offerti porta ad un’inevitabile ripetitività. Gli ostacoli, la musica, i nemici etc. sono drammaticamente sempre uguali, mentre il livello di difficoltà continua ad aumentare, obbligando a continue ed estenuanti ripetizioni.
Inoltre la componente di realismo è gestita in maniera decisamente ambigua: per quanto il nostro verme sia dipinto e tatuato, e il character design si sia impegnato al massimo per renderlo un simpaticone, la fisica fa si che controllarlo sia un’esperienza decisamente particolare e forse inadatta alle persone impressionabili.
Ironworm è un titolo davvero unico. Consigliarne l’acquisto “a scatola chiusa” è difficile, ma se cercate un platform assolutamente nuovo e del tutto imprevedibile, e siete disposti a tollerare l’inerzia dei controlli e la difficoltà della sua progressione, questo titolo potrebbe offrirvi un’esperienza di gioco assolutamente unica!
Ironworm è un’applicazione universale disponibile su App Store a 0,79 €
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