Apple e il rimpatrio di oltre 64 miliardi dollari

Dei circa 100 miliardi di dollari di capitale a disposizione, Apple ne ha circa 64 miliardi all’estero. Se dovesse decidere di riportarlo negli USA, le tasse lo decimerebbero; ecco allora che ha proposto alla Casa Bianca una sorte di permesso per le aziende del settore.

“Rimpatriando il denaro saremmo fortemente penalizzati a causa delle elevate tasse”, ha affermato il CFO Peter Oppenheimer, “le attuali imposizioni fiscali disincentivano le realtà a riportare i capitali nello stato. Abbiamo espresso il nostro punto di vista sia al Congresso che alla Casa Bianca”.

Nonostante tale richiesta, la Casa Bianca ha rilasciato una comunicazione ufficiale a Talking Points Memo, in cui si afferma che “l’amministrazione Obama rifiuta l’idea di proporre una sorta di esenzione per il rimpatrio di capitali dall’estero. L’intenzione è quella di semplificare la procedura ed incoraggiare le aziende a riportare il denaro nel proprio stato”.

Se Apple non ha avuto successo al Governo, pare che sia riuscita a trovare qualche sostenitore direttamente nel Congresso. Secondo quanto riportato, il Senatore democratico Kay Hagan del North Carolina è un grande sostenitore del Foreign Earnings Reinvestment Act. “Nel caso in cui la mozione dovesse essere accettata”, afferma Hagan,” gli USA potrebbero vedere il rimpatrio di oltre 1000 miliardi di dollari da parte di moltissime aziende del settore, sicuramente un toccasana per la nostra economia stagnante”.

Il risultato potrebbe essere che Apple sia costretta a lasciare il suo capitale all’estero oppure perderne gran parte a causa delle elevate imposte degli Stati Uniti.

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