Come da titolo, sembra che diversi sviluppatori per iOS siano stato interpellati dal Congresso degli Stati Uniti in merito alle loro politiche sulla privacy degli utenti.
Il Congresso avrebbe chiesto agli sviluppatori in questione informazioni sulle proprie applicazioni e se queste rispettino le politiche sulla privacy imposte da Apple, insieme alle modalità di raccolta di dati degli utenti. A segnalare inizialmente la notizia è stato Tapbots, team di sviluppatori dietro la nota applicazione di successo Tweetbot, in seguito alla ricezione di una lettera da parte del Henry Waxman e Fred Upton, Chairmen dell’House Energy & Commerce Committee: “Vi stiamo scrivendo perché vogliamo meglio comprendere la raccolta di informazioni e sulle politiche d’uso delle applicazioni per i dispositivi portatili Apple con elementi sociali. Richiediamo che rispondiate alle seguenti domande in merito all’applicazione Tweetbot” si legge nell’introduzione della lettera.
Tra le informazioni richieste rientrava il numero di download da App Store di Tweetbot e qualora lo sviluppatore avesse o meno una politica per la privacy entro la fine di febbraio del 2012, chiedendo di ricevere una copia integrale di tale politica. Queste particolari richieste di informazioni arrivano sicuramente come conseguenza del polverone sollevato da Path con la sua raccolta di dati senza che l’utente fosse messo al corrente di tale procedura.
Ad essere interessato da questa interrogazione non è solo il team Tapbots, in quanto sembra che un totale di 34 venditori di applicazioni sociali siano stati contattati:
In seguito ai recenti report su come le applicazioni possano raccogliere informazioni sui contatti e fotografie dai dispositivi Apple senza notifica e consenso dell’utente, i membri stanno cercando di meglio comprendere quali informazioni vengono raccolte da queste applicazioni, cosa ne venga fatto ed in che modo sia notificato all’utente.
Tra le applicazioni interessate dall’iniziativa troviamo Twitter, Path, Turntable.fm, Facebook, SoundCloud, Foodspotting e molte altre. Tali app sarebbero state selezionate a causa dell’inclusione sella sotto-categoria “Social Network” all’interno della sezione “iPhone Essentials” dell’App Store, ha spiegato il sottocomitato.