Tim Cook in una interessante intervista

In un’intervista pubblicata su Busineesweek, Tim Cook ha parlato di Apple, iMac e tanto altro.

Partendo dai nuovi iMac, Tim Cook ha confermato che alcuni modelli sono e saranno assemblati negli Stati Uniti, tanto che Apple ha investito 100 milioni di dollari per aumentare la produzione “in casa” nel 2013.

Lo stesso Tim Cook ha anche ribadito che i processori ARM montati su iPhone e iPad sono stati realizzati negli Stati Uniti, insieme al noto Gorilla Glass utilizzato sulla scocca dell’iPhone 5.

Nel 2013, inoltre, Apple inizierà a far assemblare negli Stati Uniti non solo gli iMac, ma anche altri modelli Mac. L’obiettivo è quello di portare il 100% della produzione dei Mac negli Stati Uniti entro pochi anni.

Tim Cook ha fatto anche intendere che Apple sta pensando di realizzare una propria TV: “Quando entro nel salotto e accendo la TV mi sembra di tornare indietro nel tempo di 20 o 30 anni”.

Il CEO di Apple ha anche ribadito che la strategia di Apple continuerà ad essere immutata e basata sull’integrazione tra hardware, software e servizi. E non mancano gli elogi per i suoi dirigenti, in primis per Jony Ive: “E’ la persona con il miglior gusto estetico al mondo. Mi sono detto: se Jony è così bravo a realizzare hardware, perchè non fargli disegnare anche il software dal punto di vista grafico?“.

Su Scott Forstall e John Browett, il primo ridimensionato nel suo ruolo (era responsabile capo iOS, lascerà Apple tra 12 mesi), il secondo licenziato in tronco dal ruolo di responsabile Apple Retail:

La chiave del cambiamento risiede anche nella collaborazione, elemento essenziale per innovare. Ho sempre creduto in questo ed è sempre stato il punto fondamentale della filosofia Apple. Steve ci credeva, io ci credo. Abbiamo un enorme livello di collaborazione in Apple, che non può avere alcun tipo di tentennamento. I cambiamenti che abbiamo fatto a livello dirigenziale servono proprio per migliorare il rapporto di collaborazione tra i dirigenti, ora abbiamo tutti i servizi riuniti in un unico team, in modo da migliorare l’integrazione tra tutti i prodotti che offre Apple.

Bob Mansfield sarà invece responsabile delle nuove tecnologie, un ruolo fortemente voluto da Tim Cook e che, dice il CEO di Apple, servirà da collante tra il software e l’hardware per iOS e OS X.

Tim Cook ha anche parlato delle riunioni settimanali della dirigenza che, come sempre da quanto tornò Steve Jobs, si tengono il lunedì mattina:

Ogni lunedì mattina alle 9 si riunisce il team Executive di Apple. Tutti siamo sempre presenti a questa riunione e trascorriamo quattro ore insieme. Parliamo di tutto ciò che riguarda la società, tutto. Parliamo dei prodotti, dei problemi logistici, dei dati di vendita e dei progetti futuri. Parliamo di come i vari team stanno lavorando e di cosa migliorare. Parliamo del futuro, di come migliorare Mappe, di come offrire il meglio ai nostri clienti. Ogni mercoledì ci incontriamo poi con le divisioni dei vari prodotti, per conoscere ogni piccolo dettaglio su come procedono i lavori.

E sulla concorrenza in generale?

Per me sono terminali confusi, con sistemi operativi diversi e diverse interfacce utente. Sono lontani dalla semplicità. Noi vogliamo che il cliente sia al centro di tutto e non che sia sopraffatto dal caos.

Mappe:

Abbiamo iniziato a lavorarci alcuni anni fa, quindi non era questione di settimane in più o in meno. Volevamo offrire la migliore esperienza utente, ma la verità è che il software non ha soddisfatto le nostre aspettative. Abbiamo fatto un casino.

Sul rapporto con Samsung:

La vita è complessa  e imbarazzante a volte. Io odio i contenziosi, ma qui si parla di valori. In un mondo perfetto, ognuno inventa le proprie cose e nessuno copia. Amiamo la concorrenza, ma desideriamo che le persone lavorino con le proprie idee e non con quelle degli altri. Per cui, dopo vari tentativi di accordo, siamo stati praticamente obbligati ad adire alle vie legali.

E sulla storia su “cosa avrebbe fatto Steve Jobs”:

Steve Jobs sapeva che sarebbe potuto succedere qualcosa del genere dopo la sua scomparsa, e un giorno mi disse che quando Wal Disney morì, i dirigenti e i dipendenti si chiedevano continuamente “Cosa avrebbe fatto Walt in questa occasione?”. Questo finì per paralizzare l’azienda, perchè nelle riunioni si parlava solo di ciò che Walt avrebbe fatto in un determinato contesto. Steve mi ha detto chiaramente “Tu non chiederti cosa avrei fatto. Fai solo ciò che è giusto”

 

 

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