Nonostante sia arrivato solo alla terza beta, iOS 7 ha già guadagnato il titolo di “beta di iOS più scaricata” dal 2008 ad oggi. Un caso? Probabilmente no, visto che i cambiamenti in iOS 7 sono tanti e, sopratutto, non tutti sono stati già svelati da Apple. iOS 7, al momento, è un piacevole “work in progress”. Scopriamo il perché.
Dal 2009 ad oggi, ho sempre avuto modo di testare le nuove versioni di iOS in anteprima, durante il periodo di beta testing limitato agli sviluppatori. Ricordo quando nel 2010 testai per la prima volta iOS 4, un sistema operativo che pur condividendo con i precedenti la struttura generale, risultava molto diverso per funzioni e caratteristiche. Le beta erano instabili come lo sono oggi, forse anche di più, ma quella prima beta di iOS 4 mi fece capire che era in atto un cambiamento, un’evoluzione, di sicuro non uno stravolgimento. Ed è questo ciò che sta avvenendo oggi con iOS 7. Apple non sta stravolgendo iOS, però lo sta cambiando come mai aveva fatto in questi anni. Nuova grafica, nuove funzioni (alcune decisamente più “open” rispetto alla filosofia del passato), nuove opzioni di personalizzazione per il dispositivo, nuovi effetti, nuove transizioni, ecc. Il tutto contribuisce a creare un sistema operativo nuovo, fresco e dinamico.
iOS 7 è un sistema operativo che inizialmente spiazza e anche molto. Ci si sente persi dopo la prima installazione, cosa che solitamente non capitava in passato, anche dopo aggiornamenti importanti, come quello da iOS 3.x ad iOS 4. Ma chiediamoci il perché di questo effetto: non sarà forse vero che nell’ultimo periodo un po’ tutti ci lamentavamo con Apple per l’assenza di novità in iOS? Non sarà forse vero che l’interfaccia di iOS 6 (che di fatto, salvo piccoli dettagli, era la stessa dal primo iPhone) aveva stancato e si chiedeva a gran voce qualcosa di nuovo e più moderno? Apple non ha fatto altro che rispondere alle nostre richieste, introducendo un design completamente nuovo (ogni angolo del sistema operativo è stato modificato, dai font alle interfacce grafiche delle applicazioni, dalla tastiera agli effetti di trasparenza introdotti praticamente ovunque) e aprendo ulteriormente il suo sistema operativo ad integrazioni esterne e a nuove possibilità di personalizzazione, seppur iOS resti ancora parecchio indietro rispetto ad Android per quanto riguarda la personalizzazione. Quindi, come spesso accade – e ve lo posso confermare dopo aver provato iOS 7 per più di un mese – lo smarrimento iniziale viene presto sostituito dalla piacevolezza di utilizzare un sistema operativo nuovamente al passo con i tempi, tanto sotto il profilo estetico quanto sotto quelle delle funzionalità offerte all’utente finale. iOS rimane un sistema intuitivo, il più intuitivo, e se anche un bottone è stato spostato da un menu ad un altro, probabilmente non si tratta di un ostacolo insormontabile.
Nel titolo abbiamo definito iOS 7 come un “piacevole work in progress”. Un altro errore che si sta commettendo – e questo non accadeva ai tempi di iOS 4 beta – è quello di pensare che iOS 7 finale sarà quello che stiamo vedendo oggi. Già l’iOS 7 di metà luglio non è quello che abbiamo conosciuto il 10 giugno. Ad uno sguardo superficiale potrebbe non sembrare così, ma Apple – come sempre – sta utilizzando il periodo di beta testing per provare nuove funzioni, aggiungendole e rimuovendole a seconda dei feedback ricevuti dagli sviluppatori. Basti pensare alle tantissime funzioni di accessibilità che si sono aggiunte con iOS 7 beta 2 e iOS 7 beta 3 e a tutte le altre funzioni che Apple potrà aggiungere nelle prossime beta da oggi fino a settembre/ottobre. Ad esempio, un particolare che ancora non mi convince di iOS 7 – e non sono l’unico a pensarla così – è l’assenza dell’ombra dietro i nomi delle applicazioni nella schermata Home. A mio avviso, questa – come altre – è solo una mancanza temporanea: se Apple avrà feedback negativi e gli sviluppatori richiederanno a gran voce la reintroduzione di questo elemento grafico, probabilmente nelle prossime beta lo stesso tornerà ad essere presente. È sempre stato così con le beta: nulla è definitivo fino alla versione Golden Master (l’ultima beta che anticipa, solitamente di una settimana, il rilascio pubblico del nuovo firmware).
Con iOS 7, poi, questo ragionamento è quanto mai vero: i cambiamenti sono tanti, i particolari da limare sono ancora di più, quindi ci sarà sempre spazio per nuove modifiche. Ed è qui che si concretizza il “piacevole work in progress“: mai come quest’anno ci si diverte realmente a scoprire, beta dopo beta, tutte le modifiche che vengono apportate da Apple in iOS. In passato i cambiamenti ci sono stati durante il periodo beta, ma sono stati davvero minimi. Paradossalmente ci sono stati più cambiamenti nelle prime tre beta di iOS 7 rispetto a tutti quelli che abbiamo visto durante il periodo di beta testing di iOS 6.
In questa fase è come se Apple stesse girando un nuovo film, intitolato iOS 7. La regia di Tim Cook porta a continue rimozioni, aggiunte, migliorie e difetti di settimana in settimana. La pellicola completa arriverà nelle sale a fine anno, e solo allora si potrà guardare il vero iOS 7 in azione e quindi giudicarlo complessivamente nella sua versione definitiva. Nel frattempo, dal backstage, possiamo assistere alla nascita di quello che sarà l’aggiornamento più importante di sempre dalla nascita del primo iPhone.