Controllo Universale, l’ultima novità di casa Apple, è il risultato di anni di lavoro sulla piattaforma iPadOS, stando a quanto affermato da un product manager di Cupertino.
Vivek Bhardwaj, un product manager di Apple che lavora su iOS, iPadOS e macOS, ha fornito una chiave di lettura molto interessante in merito alla funzionalità Controllo Universale. Nell’intervista pubblicata sul podcast AppStories, Bhardwaj ha affermato che l’approccio di Apple a Universal Control è stato quello di creare un’esperienza ancor più uniforme tra iPad e Mac, sulla base delle funzionalità di Continuity già esistenti come la clipboard condivisa e lo sblocco di macOS tramite Apple Watch.
Apple ha quindi prima lavorato su iPadOS, rendendo il software pronto a supportare il puntatore, il drag & drop dei contenuti e una serie di funzioni utili in termini di gestione dei file, video, testi e via discorrendo. Per utilizzare Universal Control, deve esserci di mezzo almeno un Mac in quanto la funzionalità non è disponibile tra due o più iPad da soli. Bhardwaj ha affermato che Apple ha progettato Controllo Universale pensando sia all’iPad sia al Mac e ha aggiunto che una notevole quantità di utenti Mac possiede anche un iPad e che non molto spesso un singolo utente possiede due o più iPad.
Vi ricordiamo che Controllo Universale è arrivato da poche settimane, dopo una lunga fase di beta testing, e che funziona perfettamente su tutti i dispositivi compatibili. Per approfondire l’argomento, ecco la nostra guida all’uso della funzionalità su macOS Monterey e iPadOS 15.