Secondo McAfee iOS di Apple è più sicuro di Android

E’ risaputo come Apple sia riuscita, almeno fino ad ora, a proteggere i propri dispositivi da possibili infezioni da malware e virus grazie anche al grande controllo della propria piattaforma, iOS. A sottolinearlo è stata McAfee, un’azienda specializzata nel settore della sicurezza informatica, notando inoltre come iOS sia molto più sicuro di Android sotto questo aspetto.

La stessa azienda ha elogiato il lavoro fatto da Apple nel mettere in sicurezza il proprio sistema operativo da eventuali attacchi da parti di virus in quanto non esiste un caso appurato di infezione, tralasciando i dispositivi jailbroken, notoriamente più vulnerabili in questo senso. Uno dei motivo per cui iOS è sicuro risiede anche nelle rigorose restrizioni applicate dall’azienda californiana per quanto riguarda le modalità attraverso cui gli utenti possono scaricare applicazioni. Attualmente infatti, come saprete, è possibile installare applicazioni sfruttando il servizio offerto con App Store o attraverso il Mobile Device Management; entrambi aspetti fortemente supervisionati da Apple.

Il discorso è molto diverso per quanto riguarda Android e la filosofia di apertura applicata: nonostante infatti Google abbia un controllo sul proprio Android Market, gli utenti possono decidere di scaricare applicazioni in modo altrettanto semplice da siti esterni all’azienda, causando dei rischi di sicurezza non indifferenti. Comunque anche l’Android Market non è libero da rischi. E’ possibile infatti ricordare alcuni casi in cui Google stessa è stata costretta ad intervenire direttamente con la rimozione di alcune applicazioni contenenti malware nel mese di marzo dopo che queste avevano provveduto ad infettare diversi dispositivi, per un totale di 58 casi. Un altro importante aspetto da tenere in conto è la maggiore frammentazione dell’OS in questione. A causa della sua elevata personalizzazione spesso molti produttori di telefonia mobile modificano alcune parti del sistema operativo rendendolo diverso per ciascun dispositivo; causa anche di ritardi nell’aggiornamento delle diverse versioni “personalizzate” di Android, che richiedono ulteriore tempo di lavoro da parte dell’azienda.

A causa dunque dei rischi che potrebbero rappresentare le varie applicazioni sugli store, Android con la sua eccessiva apertura potrebbe offrire un’entrata facilitata per i malware sui dispositivi degli utenti. Mentre il Symbian di Nokia era fino ad ora la piattaforma prediletta per quanto riguardava codici infettati, Android sembrerebbe aver preso il suo posto nel secondo trimestre di quest’anno attraendo il 63% del totale di tutte le infezioni malware ai danni dei propri dispositivi.

Proprio a causa delle differenze tra le due piattaforme McAfee sembrerebbe aver individuato due diversi modi, per quanto riguarda Google ed Apple, di opporsi ai malware:

L’approccio di Apple è proattivo e focalizzato sulla prevenzione. Il piano di Google è quello di incoraggiare apparentemente la creazione di applicazioni affrontando le problematiche al momento del loro presentarsi, con una modalità reattiva. Quella di Google potrebbe essere una strategia volta alla generazione di un volume di applicazioni più ampio sia per varietà che per genere, ma nel caso dell’aspetto legato alla sicurezza, tale approccio crea l’ambiente preferito per l’insediamento di malware.

McAfee nota inoltre come entrambi i sistemi operativi mobili siano basati su Unix/Linux, rendendoli relativamente più sicuri. La questione problematica sarebbe dunque da attribuire ai produttori che, con la fretta di rilasciare applicazioni e driver sul mercato, non testerebbero adeguatamente i propri prodotti aumetando così i rischi. A causa di questo stesso atteggiamento anche eventuali aggiornamenti di sistema potrebbero risultare incompleti o inadeguati. L’azienda, specializzata nel campo della sicurezza informativa, avrebbe sottolineato come qualsiasi dispositivo mobile possa essere soggetto a rischi per quanto riguarda la propria vulnerabilità, in quanto molti dei virus su PC possono essere utilizzati per infettare questo genere di dispositivi. I rischi inoltre potrebbero crescere con il tempo con la rivelazione di nuove minacce fino ad ora mai viste su PC.

Tra le cause che renderebbero i dispositivi mobili particolarmente vulnerabili ad eventuali attacchi troviamo la grande mole di dati condivisi dal dispositivi, il fatto che essi siano quasi costantemente connessi alla rete e spesso accesi senza interruzioni. I creatori di malware infatti potrebbero sfruttare, ad esempio, il GPS dello smartphone per ottenere i nostri spostamenti come anche registrare le nostre conversazioni attraverso particolari Trojan.

McAfee sembra comunque concludere il proprio rapporto con una nota positiva, sottolineando come i progressi per quanto riguarda la difesa informatica di dispositivi mobili stia compiendo diversi passi in avanti, non dimenticando di ricordare tuttavia di come in futuro malware e virus potrebbero rappresentare un grave problema a causa delle difficoltà relative al loro filtraggio.

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