Da un documento interno del National Security Agency americana, sembra che l’agenzia abbia accesso diretto a tutti i dati privati memorizzati da Apple, Google, Facebook, Yahoo, Microsoft e altre grandi aziende che lavorano su internet. A rivelarlo è un report pubblicato dal The Guardian.
L’accesso ai dati, solo negli USA, è reso disponibile attraverso un programma chiamato PRISM, che dà ai funzionari l’accesso alla posta elettronica, ai video, alle chat vocali, alle foto, ai file memorizzati e alla cronologia internet degli utenti. The Guardian ha verificato l’autenticità del documento (una presentazione PowerPoint da 41 pagine), tra l’altro classificato come “top secret”, il quale apparentemente dovrebbe servire per addestrare gli agenti dei servizi segreti sulle funzionalità del programma.
Apple ha però smentito ogni coinvolgimento nella vicenda: “Non abbiamo mai sentito parlare di PRISM e possiamo assicurare i nostri utenti che non forniamo accesso diretto ai nostri server ad alcuna agenzia governativa”. Anche Google, in un comunicato ufficiale, ha smentito di essere coinvolta in questa spy story, assicurando che i dati degli utenti sono assolutamente al sicuro e non vengono divulgati a nessuno.
Stando invece alla presentazione della NSA, Microsoft sarebbe stata la prima azienda ad aderire al programma già dal 2007, seguita poi da Yahoo nel 2008, da Google, Facebook e PalTalk nel 2009, da YouTube nel 2010, da Skype e AOL nel 2011 e da Apple nel 2012.
Ovviamente, negli USA le aziende possono essere obbligate per legge a fornire alcuni dati degli utenti su espressa richiesta di un giudice – in conformità con il diritto statunitense – ma stando a questo documento, il programma PRISM ha accesso diretto ai server senza alcun tipo di controllo legale. Tale programma sarebbe nato per rintracciare i terroristi sospetti che vivono negli Stati Uniti.
Per The Guardian, tutta questa storia è uno scandalo in quanto è inammissibile che un’agenzia militare abbia accesso diretto alle comunicazioni civili.
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