L’uso intensivo che la Apple fa degli hard disk a stato solito potrebbe causare un incremento del prezzo di questi ultimi, soprattutto in vista del lancio dell’iPad.
La Apple consuma già circa un terzo di tutti supporti di memoria NAND flash disponibili sul mercato. Questo dato è destinato ad aumentare, visto che il lancio dell’iPad è alle porte. Poichè la Apple è il principale consumatore di tali supporti, per i suoi concorrenti i prezzi sono decisamente alti, visto che la disponibilità è piuttosto ridotta.
Un rapporto che riguarda questi consumi sostiene che i prezzi degli SSD rimarranno a questi livelli fino a tutto il 2010, mentre, a partire da metà 2011, i produttori di memorie flash cominceranno ad utilizzare un processo produttivo differente (a 20nm) che porterà ad un drastico calo dei costi.
Ricordiamo che gli SSD sono degli hard disk che costano più dei comuni hard disk ed hanno anche una capacità più limitata rispetto ai “cugini”. In compenso però sono molto più adatti per essere utilizzati su dispositivi mobili visto che sono molto meno soggetti a problemi dovuti a movimenti (più o meno bruschi) rispetto agli hard disk tradizionali. Per questo motivo, a partire dal 2008, la Apple offre sui propri notebook di fascia alta la possibilità di richiedere un SSD a fronte di un aumento del prezzo di listino.
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