Ad affermarlo è il capo di Microsoft Italia, Pietro Scott Jovane, che riporta inoltre una crescita a doppia cifra nel nostro paese della tecnologia “cloud”. Nokia ha fatto sapere oggi che rilascerà entro la fine di quest’anno il primo cellulare con sistema operativo Microsoft.
Ogni giorno gli utenti collegati con Hotmail, Msn e XBox sono più di 15 milioni. Con una base di “clienti” così numerosa in Italia, Microsoft intende recuperare al meglio il terreno perso in questi anni nella telefonia mobile, proponendo la nuova versione Mango, di cui vi abbiamo già anticipato giorni fa.
E intanto Redmond ha iniziato da tempo a sviluppare la successiva versione 8, tra smentite, indiscrezioni e gaffe.
Sarà proprio la prossima versione mobile di Windows ad essere installata come sistema operativo sui tablet, la 8 appunto (detta anche “next“). Jovane ha anticipato che la nuova versione 8 non girerà su Intel ma su piattaforma Arm, aggiungendo: ” sarà disponibile l’anno prossimo o magari un po’ prima“.
Altre novità sono in arrivo dopo l’acquisto di Skype, che ha permesso a Microsoft di “comprare”, ad un costo di 8.5 miliardi di dollari, un pacchetto clienti di 680 milioni di utenti. E’ logico che il sistema operativo di Windows integrerà al meglio Skype, perché ritenuto ormai un elemento fondamentale da usare anche con le console di gioco, con gli utenti e le famiglie che potranno giocare e video chattare.
Il quotidiano taiwanese Taiwan’s Commercial Times ha scritto, senza citare la fonte, che la Compal Communications ha avviato l’assemblaggio di smartphone per conto di Nokia, e di essere pronta per le consegne entro il quarto trimestre dell’anno in corso.
I modelli in costruzione sono due, uno tutto schermo, e l’altro con tastiera.
La Nokia stessa, quando aveva reso pubblico l’accordo strategico con Microsoft, aveva dichiarato che i tempi di uscita dei nuovi telefoni di Espoo erano per il 2012, ma evidentemente hanno deciso di accelerare e di non perdere ulteriore tempo con la concorrenza, in primis di Apple e Android.
Fonte: ANSA – REUTERS