Lo scorso anno, sul palco di San Francisco, Apple ha utilizzato più volte la parola “magico” per definire la rivoluzione che il nuovo iPad stava per apportare al mercato dell’elettronica di consumo.
Eppure, il nuovo tablet Apple, non era certo in grado di spostare montagne, curare malattie, e neppure volare. Sebbene la parola “magico” sia stata piuttosto abusata da Apple e pesantemente criticata dal mercato concorrenziale, quella dell’iPad non è stata una campagna di marketing esagerata o poco professionale. La magia che ha portato l’iPad è tangibile, ed è quella dell’esperienza d’uso, dove anche un pubblico poco esperto e non in grado di utilizzare un computer ha potuto entrare nel mondo dell’elettronica di consumo e del web grazie all’estrema semplicità d’uso che un tale prodotto è stato in grado di offrire.
A pensarci bene, infatti, l’iPad di magico possiede ben poco: è stato costruito con componenti già presenti nell’iPhone e nell’iPod touch, e sono state semplicemente ingrandite le dimensioni. Tuttavia, giorno dopo giorno, l’iPad è stato un successo, ed è stato apprezzato sia da un pubblico poco smanettone, il quale necessita di semplicità d’uso e di qualche facile applicazione per il web o per il divertimento senza preoccuparsi troppo di problemi di configurazione, e sia dagli affezionati Apple, i quali non perdono nemmeno un nuovo prodotto presentato dalla società di Cupertino. Con il passare del tempo, poi, l’iPad è stato apprezzato anche dai professionisti, come medici, musicisti e dirigenti d’azienda, soprattutto grazie alla portabilità e alla comodità che era in grado di offrire.
Dal 2010, Apple ha poi utilizzato sempre più la parola “magico”, attribuendola a due brand di prodotto ormai largamente utilizzati e conosciuti: il Magic Mouse e il Magic TrackPad. Guarda caso, entrambi offrono estrema semplicità di utilizzo, e gesti per comandare i nostri computer molto semplici da memorizzare, proprio come il magico iPad.
L’iPad è magico quindi grazie alla rivoluzionaria interazione che offre, perché le persone prediligono interagire con gli oggetti attraverso l’innato istinto del tocco, e preferiscono la semplicità e l’immediatezza per utilizzare nuovi dispositivi elettronici.