Apple sembra intenzionata a non invitare più il News York Times ai propri eventi. Una risposta alle accuse, considerate infondate, sulle condizioni di lavoro in Cina.
Così come successe nel 2010, quando Apple ruppe ogni rapporto con il portale Gizmodo reo di aver pubblicato le foto di un prototipo di iPhone 4 malgrado le richieste dei legali di Cupertino, anche quest’anno potrebbe accadere la stessa cosa con il più importante New York Times
Una delle più importanti testate giornalistiche al mondo, alcuni giorni fa ha pubblicato un dossier sulle condizioni di lavoro in Cina, accusando Apple di essere indifferente nei confronti di questa situazione. In un editoriale di Erik Wemple del Washington Post l’articolo del NYT era stato criticato e considerato non solo uno “scoop per il giornale”, in quanto il quotidiano newyorchese è stato definito come tra i più grandi “persecutori mediatici di Apple”. Nell’articolo si leggevano frasi come “I dirigenti Apple affermano di conoscere le condizioni di lavoro in Cina da 4 anni ma di non voler fare nulla perchè le cose, per Apple, funzionano bene così”. Frasi ampiamente smentite da Tim Cook, che per smentire le accusa ha chiesto ad un’associazione indipendente di avviare dei controlli nelle fabbriche della Foxconn.
Apple non si è limitata a pubblicare una serie di report per dimostrare tutto il lavoro fatto in Cina per cercare di migliorare le condizioni di lavoro, ma sembra che abbia anche deciso di troncare ogni rapporto con il New York Times.
Ad esempio, nessun giornalista del quotidiano è stato inviato alla presentazione di Mountain Lion tenutasi ieri, né aveva inviato un’anteprima del sistema operativo come invece fatto per altre importanti testate giornalistiche.
Non a caso, il New York Times ha parlato del lancio di Mountain Lion dovendo citare altre fonti e i comunicati stampa di Apple, arrivando comunque in ritardo rispetto agli altri giornali. E questo, stando a quanto riferito da Wample, si qualificherebbe come un grande imbarazzo per il New York Times.