Per AltroConsumo la parola “acquisto” usata da Apple su iTunes è ingannevole

Arriva un nuovo esposto di AltroConsumo contro Apple, rea di usare impropriamente il termine “acquisto” per i contenuti presenti su iTunes Store.

L’esposto è stato inviato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e riguarda proprio l’iTunes Store: le parole che Apple usa nei suoi messaggi pubblicitari fanno intendere che l’utente possa “acquistare” musica e contenuti multimediali, mentre la licenza d’uso impone diverse limitazioni e non si può certo parlare di acquisto vero e proprio, ma di una sorta di noleggio.

Per AltroConsumo, Apple userebbe impropriamente il termine “acquisto” in relazione ai contenuti che possono essere scaricati da iTunes Store, in primis musica e film. La licenza d’uso del servizio, infatti, contiene molte limitazioni che rendono tali presunti acquisti dei veri e propri noleggi. Insomma, acquistare su iTunes non è come acquistare un CD o un DVD in un negozio classico.

Tra i vincoli segnalati da AltroConsumo, vi è ad esempio quello che impedisce a un utente di lasciare in eredità ai propri cari la musica acquistata su iTunes, in quanto la licenza impone l’uso personale del brano e la fruizione su un numero limitato di dispositivi:

Apple pubblicizza la vendita dei suoi contenuti, invitando i consumatori ad acquistarli, senza però dirla tutta fino in fondo. In realtà, infatti, quando si decide di acquistare musica o, più in generale, contenuti su iTunes, Apple fornisce una licenza d’uso. Questo significa ad esempio che i contenuti non potranno mai essere lasciati in eredità e che è possibile farne solo un uso personale e su un numero limitato di apparecchi. Insomma Apple non ci vende nulla ma ci concede alcuni utilizzi sui contenuti e ne limita altri, per sapere cosa ci può fare il consumatore deve leggere le condizioni generali, che possono peraltro variare.

È ingannevole parlare di vendita
Proprio in un un passaggio delle condizioni generali, si legge anche che la musica si può masterizzare e che il cd si può poi usare come se si trattasse di un cd acquistato da un rivenditore (quindi anche rivendendolo e regalandolo). Questo, però, è vero solo in teoria: successivamente, infatti, viene precisato che il cd può essere utilizzato solo come backup. Abbiamo perciò segnalato la pubblicità e la comunicazione di Apple come ingannevole, perché paragona quanto acquistato a un cd o un dvd, mentre in realtà questo non è vero. È ingannevole parlare di vendita e di acquisto per un’operazione che, a tutti gli effetti, assume piuttosto i connotati di un noleggio.

La denuncia probabilmente prende spunto dalla notizia, poi smentita, dell’attore Bruce Willis che si torvava impossibilitato a lasciare in eredità la musica acquistata su iTunes. Se la denuncia può sembrare molto simile, in realtà i presupposti sono diversi, perchè AltroConsumo non denuncia Apple per i vincoli contenuti nel contratto di licenza, che sono di per sè legittimi nel momento in cui un utente li accetta, ma per l’uso improprio della parola “acquisto”.

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