Sono un grande utilizzatore di iPad e, dal marzo del 2017, è diventato piano piano il mio punto di riferimento per il mio lavoro, lo svago ed il tempo libero. Praticamente è diventato il mio computer, ma non l’unico purtroppo.
Occupando le mie giornata a metà fra gli studi universitari e gli articoli sulla tecnologia, ero riuscito a catalizzare tutto il mio flusso di lavoro su un unico grande dispositivo che mi dava i quel giusto sprint dopo anni di piattume tecnologico che mi portavo appresso. Venivo infatti da un’insoddisfazione generale verso Windows ed un macOS che, per quanto bello e comodo, non mi aveva ancora stregato. Invece l’iPad Pro di Apple, con tutti i suoi limiti, era stimolante ed eccitante per alcuni aspetti perché è vero che c’erano e ci sono ancora oggi dei limiti, ma il bello era superarli e trovare delle soluzioni che ti permettevano di realizzare lo stesso quello che serviva. Un esempio? Stampare un documento di testo tramite una stampante non compatibile con il protocollo AirPrint di Apple. Impossibile? Sulla carta si, in realtà no con una serie di applicazioni sviluppate nel tempo.
Ad ogni modo sono rimasto letteralmente innamorato del mio iPad Pro fino ad inizio 2019. Sono cambiate alcune cose nella mia vita in quel periodo ed allo stesso tempo quello che era divenuto il mio fido compagno di lavoro di tutti i giorni stava piano piano diventato un semplice strumento di visione di film o serie TV o di lettura di qualche ebook. Il tutto per un ritorno verso il MacBook Pro che si era dimostrato più compatibile, facile da utilizzare e molto più immediato per alcune soluzioni. Era una sensazione strana che non avevo mai sentito in quasi due anni. Si parlava di un distaccamento così forte con il mondo iPad che mi ero seriamente iniziato a preoccupare. Posso tranquillamente dire non c’era più quel collegamento, quella sfida continua e quell’essere appagato che in precedenza mi aveva spinto ad abbracciarlo a 360 gradi.
Poi arrivò iPad OS 13 (beta) e tutto cambiò. Apple ha finalmente deciso di ascoltare le richieste della community e di aprire il mondo iPad verso quei limiti che si era portato appresso sin dalla prima versione di iOS. Il cambio di gestione della sola applicazione File, con la grande apertura verso i supporti esterni, ha acceso in me un a sorta di “fuoco” generale che mi ha spinto nuovamente verso il mondo dei tablet Apple. Per alcuni aspetti posso tranquillamente dire che la scintilla è scattata nuovamente e che senza dubbio era necessaria. Possiamo tranquillamente considerare il nuovo sistema operativo di Apple come una sorta di manna dal cielo per quello che è il futuro della categoria degli iPad a livello lavorativo, e non solo. Cambieranno e diventeranno, per chi ancora non aveva abbracciato a fondo questo mondo, i computer del futuro a tutti gli effetti con i pro ed i contro del caso. C’era un bivio che a Cupertino dovevano affrontare e questo portava nell’avere o dei computer, non paragonabili a dei Mac, ma potenzialmente definibili come tali o verso degli iPhone giganti e costosi. Fortunatamente è stata scelta la strada che noi tutti aspettavamo.
E senza iPad OS 13? Bella domanda. Personalmente penso sempre di più che alla fine avrei venduto il mio super iPad Pro 2017 da 12,9 256 GB con connettività dati per un comune iPad 2018 solo Wi-Fi. Per me era palese che si trattava di un grande passo indietro e di troppe rinunce che, per quanto stimolanti, iniziavano a pesare nel lungo periodo. Le note positive nell’avere un iPad come strumento di lavoro primario sono tante come ad esempio lavorare (proprio durante la stesura di questo editoriale) in un parco verde al fresco con la connessione 4G attiva e nessun problema di linea o magari in spiaggia sotto l’ombrellone. Con un Mac? Fattibile certamente, ma si aveva molta meno versatilità nel complesso generale. Ma, come detto, si sarebbe trattato di una sorta di trascinamento generale che non mi avrebbe portato il giovamento che avevo in precedenza. Ammetto che sono stato fortunato. Da una parte devo dire grazie ad Apple che ha presentato un sistema operativo che facesse al caso mio proprio nel momento esatto in cui ho sentito il bisogno di voler cambiare da questo punto di vista qualcosa. Dall’altro anche il fatto di aver avuto il timing perfetto e di potermi godere ora un sistema operativo tutto nuovo che praticamente trasformerà il mio principale strumento di lavoro.
Concludo dicendo un paio di cose, nonostante manchino ancora alcuni mesi prima del rilascio ufficiale di iPadOS 13. In primo luogo si potrà parlare di iPad finalmente come di un nuovo strumento paragonabile ad un computer e questo lo sarà per tutti gli utenti e non solamente per coloro che, come me, cercavano di superare i limiti. In secondo luogo poi la versatilità del prodotto in generale permetterà all’utente paradossalmente di divertirsi molto di più rispetto all’uso di un computer tradizionale che per carità svolgerà sempre il suo lavoro nel maggior parte dei casi, ma che forse è più “noioso” nel lungo periodo.
E voi avete già provato iPad OS 13? Se si come sono i vostri feedback in merito?