Forse il giornalista che ha scritto questo articolo non avrà avuto tempo per informarsi un po’, oppure più semplicemente è stato costretto dalle circostanze a dover argomentare su una materia a lui poco congeniale. Capita.
E’ un’opinione personale. E in quanto tale ha pari dignità rispetto alle altre. Potrà essere contestabile, discutibile o trovare il consenso di chi magari è in accordo con quanto affermato stamattina dalla versione online de “il Giornale”, che per comodità vi riportiamo integralmente:
“Più sottile, più leggero e con la telecamerina. In sostanza i vantaggi dell’iPad 2 sul primo modello sono tutti qua. A livello di prestazioni non è poi granché. Ma davvero vale la pena per questo di fare la coda o ordinarlo e aspettare mesi? Dicono che il «3» sarà una svolta vera. E allora forse si può ripiegare sul primo modello. Risparmiando all’incirca il 20%.”
E’ doveroso però sottolineare un principio: i giornalisti, soprattutto quelli di testate nazionali, che hanno un’autorevolezza e una storia alle spalle da far impallidire qualsiasi piccolo blog di provincia, hanno il dovere morale di informarsi adeguatamente prima di esprimere le loro opinioni.
E coloro che controllano i contenuti prima che vengano pubblicati ne hanno forse di più. Anche perché, oggi più di un tempo, si rischia di dare adito a coloro che pensano che ormai la concezione classica del giornalismo sia totalmente anacronistica e quindi inadeguata ai tempi e ai mezzi di comunicazione attuali.
Chiunque potrebbe obiettare che la mia è solo l’opinione personale di un giovane blogger di provincia.
E’ vero. Ma in quanto tale ha pari dignita rispetto alle altre e va comunque rispettata.