[LE NOSTRE RIFLESSIONI] Apple e la censura: l’iPad segnerà la svolta? Sentiamo la vostra opinione

Continua la nostra rubrica dedicata alle riflessioni da fare insieme a tutti voi, nostri lettori e critici. Per la riflessione di oggi vorrei partire dalla foto qui sotto. Sicuramente riconoscerete una quasi 52enne Madonna, ancora in piena forma (il giorno che annuncerà il ritiro dalle scene voi ve lo immaginate? io no, eppure arriverà), in tenuta da palestra e con il petto scoperto. Ma i capezzoli dove sono? Puff, spariti…

.

Si tratta della copertina della nota rivista americana Dazed & Confused che, nella sua versione digitale per iPad, deve arrivare senza qualsiasi nudità, anche la più innocente, questo sempre secondo la silenziosa censura di Apple.

Naturalmente questa problematica non era sconosciuta in passato, ma, e ce ne stiamo accorgendo giorno dopo giorno, l’arrivo di iPad sta facendo ribollire un vero e proprio vulcano tra i vari redattori delle riviste più note.

il Tablet della Mela infatti, per le caratteristiche del suo schermo e della sua tecnologia multi-touch è il dispositivo perfetto per segnare il punto di partenza dell’editoria digitale in mobilità, come abbiamo visto, di quotidiani, fumetti, libri e, appunto, riviste.

Ma come devono comportarsi le redazioni di riviste, come quelle di moda, o come la sopra citata Dazed & Confused, nelle quali abbondano servizi dedicati alla lingerie, alle trasparenze e alle scollature mozzafiato, tanto in voga in questo momento? Dovrebbero, secondo la politica Apple, fare una stampa apposita dedicata esclusivamente all’iPad, rischiando di perdere potenziali lettori, che si rifiuterebbero di leggere una versione visibile a tutti, diciamo, priva pero’ dei contenuti più interessanti e tipici di una rivista di questo settore?

Dunque sembra evidente che una situazione del genere non potrà andare avanti per molto. I buoni propositi sui quali si basa la censura di Apple, e cioè evitare in tutti i modi che i suoi prodotti mobili vengano definiti “vettori immorali di cultura spazzatura e impudica” , sono da rivedere, o quantomeno da ridiscutere, per lo meno su iPad.

Il caso di Dazed & Confused è molto emblematico, poichè i redattori della rivista, pur di non rinunciare a Madonna in copertina anche su iPad, hanno preferito ritoccare grossolanamente la foto, pur di ottenere il nulla osta da Cupertino, così da poter proporre, sul Tablet, la loro rivista, in formato “Bignami per tutte le età”, passatemi la battuta, privata di tutti i contenuti migliori, ma “proibiti”. E’ notizia di questi giorni, tra l’altro pubblicata anche da noi, che la rivista Jack, per arrivare su iPad, ha dovuto addirittura rinunciare di netto, a tutto l’inserto speciale (che da anni rappresenta la ciliegina di ogni numero) dedicato alla Starlet del momento. E stiamo parlando di una rivista di tecnologia dove al massimo vengono inserite foto in abiti sensuali e pose leggermente ambigue (e comunque di un’attrice o cantante famosa), che si vedono tutti i giorni in tv anche in fascia protetta.

Fino a ieri, la percezione di questa politica restrittiva un pò retrò, l’avevamo avuta tutti, soprattutto nelle applicazioni iPhone a sfondo pseudoerotico, bandite quasi del tutto da AppStore. Rifiutate tutte le applicazioni di sesso esplicito, rifiutate tutte le applicazioni di nudo integrale, senza eccezioni, ad esclusione di qualche applicazione contenente gallerie di foto di modelle in bikini o giù di lì. Ma, rifiutate queste applicazioni fuori standard, il danno e la delusione più grande ce la potevano avere al massimo gli sviluppatori di esse. Ma ora, tutto potrebbe essere veramente dannoso nei confronti di Apple stessa.

In un mondo, quello di oggi, dove addirittura la pornografia arriva nelle case senza limitazioni, proprio attraverso una miriade di siti web a cui possono accedere tutti, grandi e non (i grandi a questo proposito hanno il compito di vigilare sui più piccoli), e dove, alleggerendo il discorso, per il successo di una trasmissione o di uno spot tv, non si perde occasione d’inserire contenuti leggermente hot, questo atteggiamento di Steve Jobs e i suoi, lascia veramente pensare. Se Apple vuole davvero essere l’artefice di questa nuova scommessa, ridefinendo il concetto di lettura digitale, non potrà ancora a lungo perseverare su questa strada.

E’ giusto quindi secondo voi augurarsi che a Palo Alto facciano dietro front e tornino a garantire la massima libertà di comunicazione, e lascino dunque a noi utenti, la scelta di che contenuti leggere o che applicazioni scaricare? E’ giusto mettere da parte quei buoni propositi sopra citati, che in un certo senso, erano e  sono nobili? Riflettiamo insieme.

Questo “moralismo” di Apple d’altronde, fa sorridere di malinconia soprattutto adesso, dopo più di 35 anni da quei giorni nel garage di Steve Jobs, quando con il suo amico Steve Wozniak, volevano cambiare il mondo, essere innovativi, andare controcorrente e ribellarsi alle regole. Il nome APPLE nacque proprio da quello: mangia la mela del peccato e la tua vita cambierà.

PromoiPhone 15 in sconto su Amazon
Editoriali