Cosa ne pensano giornalisti, blogger e VIP del loro iPad, dopo un mese di utilizzo? Lo ha scoperto ilpost.it, che ha raccolto diverse testimonianze.
Tra gli interventi più interessanti, che potete leggere qui, segnaliamo quello di Massimo Mantellini (blogger) e Max Uggeri (CEO di NetForce).
Un mese di iPad dunque. I primi giorni non ti ci allontani mai troppo, il contatto iniziale è abbastanza sconvolgente. Scopri subito che da nudo è scomodo, non sta da nessuna parte che non sia la sua dock o le tue gambe: è fragile, lo appoggi e temi di rigarlo. Però da steso sul divano è perfetto e a letto forse lo stesso (io quando vado a letto dormo). Primo consiglio: non comprarlo senza una custodia intelligente, di quelle che consentono di mantenerlo in posizioni accettabili per digitare o leggere. I secondi giorni capisci che l’alimentatore non ti serve quasi più, che navigare sul web e scrivere mail è facilissimo. Che le applicazioni sono quasi tutte a pagamento anche se costano poco e che perfino scrivere con la finta tastiera sullo schermo diventa quasi possibile. I terzi giorni noti che Kindle resta a casa, che la batteria dell’iPhone dura ora giornate intere e che iPad si sta trasformando nella stessa protesi che era l’iPhone prima. Tua figlia lo usa la sera per giocare e disegnare. Gli ultimi giorni capisci che c’è anche qualcosa non va, che leggere un libro è fastidioso anche se abbassi la luminosità, che le app per i quotidiani non salveranno nessun editore. Verso la fine del mese pensi che i portatili sono ora tutti pesantissimi e hanno schermi in cui si vede peggio. Che iPad è diverso da come te lo aspettavi e che è simile a quello che credevi. E che un mese è ancora troppo poco per fartene una idea
——————
Per capire iPad devi fare come quando si smette di fumare, di botto. Lasci a casa il portatile e esci di casa solo con lui. E se come me sei uno di quelli che vive “always on”, perché il tuo lavoro ti costringe a stare connesso ad Internet, ad intervenire, ad interagire, più che un esperimento diventa uno sport estremo, come lanciarsi da un ponte con l’elastico del Bungee Jumping: sai che è sicuro, che non succede niente, che andrà tutto bene, ma nel momento in cui sali sulla piattaforma e guardi sotto (perché guardi, giuri a te stesso di non farlo, ma guardi), e a chiare, enormi e luminose lettere ti compare nel cielo la scritta “bravo, e adesso?”. Ma basta la prima emergenza, Mail, allegato, scarichi, apri, modifichi, rispedisci, e ti è chiaro da subito che ti permette di fare davvero tutto, come le facevi con il portatile ma in modo più intelligente, più forte, più veloce, tipo l’uomo da sei milioni di dollari ma con la mela.
È più di un mese che esco solo con l’iPad ogni mattina, e mi sembra di farlo da sempre.
E voi? Cosa ne pensate dell’iPad dopo settimane di utilizzo?