Microsoft Surface e convertibili: pro, contro e riflessioni

Nel mondo dei convertibili 2-in-1 che cercano di sostituire i tablet e i laptop ci sono davvero tante soluzioni differenti. A seconda delle esigenze degli utenti, può essere più utile un prodotto più incline alla produttività oppure più incline alla mobilità. Nel vasto mondo dei convertibili 2-in-1 con Windows (abbiamo scelto Windows al posto di Android perché è più versatile anche nel mondo del lavoro) si trovano soluzioni differenti e, a volte, concettualmente opposte. Tra i prodotti con processore Atom e 2GB di RAM di default in versione base e prodotti con processori molto più potenti e molta più RAM come i Surface di fascia alta, abbiamo scelto un prodotto che si classifica come via di mezzo e che è un compromesso ottimo per la portabilità e le prestazioni, oltre che il prodotto ideale per iniziare ad addentrarsi in questo settore. Cerchiamo quindi di capire i pro e contro del Microsoft Surface in generale, pur avendo a disposizione la versione base del Surface Pro 3, quindi del modello meno recente ma in ogni caso pronto ai test.

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Premesse

Ovviamente specifichiamo subito che la scelta di questo prodotto è stata ponderata e valutata per svariati mesi e che è stata portata avanti dopo aver visto iPad Pro e la sua “non ottimizzazione” desktop e dopo aver visto i nuovi Surface Pro 4, sicuramente più performanti della generazione precedente ma “sprecati” per le nostre (le mie) esigenze.

I concetti espressi in quest’articolo ovviamente valgono in generale per la tipologia di prodotto che il Surface Pro rappresenta, indipendentemente dalla generazione 3 o 4 e, in senso più largo, per alcuni convertibili Windows prodotti da altre aziende.

Convertibile? Cos’è?

Cos’è un convertibile? Un convertibile è, solitamente, un tablet che tramite una tastiera e un supporto si trasforma in un computer portatile, compreso di un puntatore e, nella maggioranza dei casi, di una UI desktop e applicazioni di classe desktop. Questa è la grande differenza tra un convertibile, in quest’articolo un Microsoft Surface, e un iPad (compreso iPad Pro) con tastiera aggiuntiva associata.

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I punti chiave di un convertibile sono ovviamente la versatilità, la comodità di “convertire” la tipologia di prodotto in base alle esigenze e la possibilità di utilizzare un tablet/pc per sostituire un laptop da portare con sé. Non paragoniamo però un Surface ad un “ultra-portatile” perché la predisposizione alla conversione da tablet a pc rende inevitabilmente il dispositivo più ingombrante di un ultra-portatile o di un tablet come ad esempio iPad Air o altri tablet non Apple. Microsoft ha integrato uno stand multi-posizione nella scocca del prodotto stesso, senza la necessità di utilizzare supporti esterni, come su iPad e altri prodotti.

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Inoltre il display è ampio e risoluto e riesce ad essere il compromesso ideale in mobilità. A differenza di un iPad, questo prodotto ha anche connettori “standard” come Mini DisplayPort e USB e non si limita ad avere solo ad una porta Lightning. Ma i confronti specifici con iPad e con iPad Pro arriveranno dopo, in un articolo (e video) specifico al quale stiamo già lavorando.

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Il Surface Pro arriva senza la tastiera con trackpad, caratteristica fondamentale per sfruttare la sua “anima” da convertibile, anche se porta con sé in confezione una penna davvero comoda e precisa per annotare, disegnare e sfruttare il puntatore di Windows, oltre che fondamentale per gli utilizzi didattici del prodotto. Per la tastiera sarà necessario un acquisto separato. Analizzeremo anche la tastiera nel dettaglio e scopriremo comodità e prestazioni.

Ergonomia

Questo genere di prodotto è davvero comodo in tantissime situazioni e, grazie al suo stand multi-posizione integrato, riesce ad adattarsi benissimo alle varie esigenze degli utenti. Personalmente ho letteralmente “divorato” il mio Surface durante questo mese di prova, permettendo al dispositivo di mostrarmi tutte le sue capacità. L’ho sfruttato in modalità tablet per sostituire temporaneamente tutti gli utilizzi classici del mio iPad Air 2, sfruttandolo per lo streaming di film e serie tv su Netflix con il display alla massima luminosità possibile, utilizzando alcuni giochi, leggendo e annotando e-book e PDF, leggendo notizie, leggendo le contrapposte recensioni di Giuseppe Migliorino e Andrea Cervone sul film “Steve Jobs”, gestendo mail e calendario, scrivendo articoli su articoli (tra i quali anche questo) e navigando sul web.

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I controlli tablet, se abilitata la relativa modalità, sono davvero comodi anche se mancano alcune gestures multitouch molto importanti su iOS (forse Microsoft poteva ottimizzare ancora di più la parte tablet del Surface – forse manca un po’ di studio in più per quanto riguarda l’utilizzo come tablet, soprattutto se lo paragoniamo ad un iPad). Nel complesso però il prodotto resta comodo da utilizzare come tablet, nonostante le dimensioni non troppo contenute.

Prestazioni, software e interfaccia

Parliamo adesso di prestazioni, specificando che andrà fatto un discorso differente in base agli utilizzi della modalità desktop e di quella tablet. Iniziamo dicendo che il prodotto è restio a surriscaldarsi, nonostante (nella versione provata) monti un processore non fanless e quindi con le ventoline che, se necessario, iniziano a girare e che, alle volte, si sentono parecchio. In modalità desktop però ci si trova davvero bene, il Surface è molto più un computer che un tablet. E’ come avere un computer portatile completamente sfruttabile grazie alla tastiera, ad un puntatore, alla possibilità di gestire le finestre senza i limiti del multitasking di iOS e alla possibilità di usare applicazioni e software di classe desktop. Molti convertibili si basano su processori Atom oppure su processori Intel Core M, che seppure possano garantire ottimi consumi non sono certo destinati ad operazioni più pesanti e complesse. Mentre i processori presenti sui modelli di Surface, eliminando le varianti Core M, permettono di eseguire operazioni ben più complesse rispetto alle varianti Atom e Core M e si adattano perfettamente anche agli utilizzi più avanzati e “pro”. Possiamo utilizzare tutti i software desktop preferiti, oltre alla possibilità di cercare app più leggere e ottimizzate sul Windows Store, molto comode nelle varianti tablet.

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Certo, sulla versione provata non tutto funzionerà al massimo delle prestazioni ma sui Surface di fascia più alta, le prestazioni miglioreranno sicuramente. Noi abbiamo eseguito i test su un prodotto con 4GB di RAM e un processore Intel i3 di quarta generazione, ma sappiamo che le configurazioni top dei nuovi Surface Pro 4 arrivano a montare processori i7 di sesta generazione e ben 16GB di RAM.

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Nel complesso però abbiamo potuto apprezzare e godere molto bene di software del calibro di Adobe Photoshop, Adobe Illustrator, Adobe Lightroom e Microsoft Office. Qualche piccolo lag con Adobe Premiere dovuto alle elevate richieste di risorse e comunque durante l’elaborazione video a 1080p 60fps con effetti, color correction e chroma keying. In mobilità comunque parliamo di un prodotto davvero comodo che, se richiede un’operazione diversa dalle classiche operazioni di produttività (Office, Mail, Calendari, Web, Database), riesce a cavarsela anche in operazioni più pesanti. A differenza di un prodotto iOS o Android, qui c’è sempre la possibilità di usare app desktop, nonostante le differenze hardware dei vari modelli presenti sul mercato. Molto bene la gestione del calore e molto efficiente la dissipazione, aiutata da alcune ventoline come accennato prima (non presenti però sulle varianti con Core M). Il Surface non si è mai surriscaldato durante le varie prove e si è sempre mantenuto su temperature accettabili. Per chi cerca un PC da gaming, ovviamente, il Surface non è il prodotto più adatto, a causa anche della GPU presente nelle varie versioni. Per i titoli semplici e molti dei titoli presenti sullo store non ci saranno problemi ma attenzione con i giochi che richiedono maggiori risorse.

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Avere una UI desktop è davvero “paradisiaco” per chi, come me, ha sempre cercato un tablet capace di sostituire un computer anche se non come macchina principale. Ho trovato davvero buone conferme in Microsoft Surface Pro, le quali mi hanno rassicurato sul grande lavoro svolto dalla società di Redmond negli ultimi anni. Restano comunque alcuni dubbi, relativi all’intuitività di alcune applicazioni caratteristiche di iOS ma qui parliamo di una categoria di prodotto completamente differente.

In mobilità vanno prese delle misure per gestire al meglio la batteria che, sebbene sia nella media, potrebbe scaricarsi rapidamente con luminosità al massimo, connessioni WiFi e Bluetooth attive e software pesanti in esecuzione. A differenza di un tablet generico, l’utilizzo del Surface è sicuramente maggiore e quindi il consumo non è paragonabile a quello di un tablet che utlizziamo non in maniera intensiva anche per qualche giorno senza doverlo ricaricare. In casa o in ufficio è comodissimo poi gestire al meglio il Surface collegandolo ad un monitor esterno (da non sottovalutare la docking station sviluppata ad hoc). Non ci sono slot per schede SIM, cosa che limita l’utente a cercare una rete WiFi disponibile.

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La memoria flash integrata poi fa la differenza rispetto ad altri prodotti della stessa categoria che integrano (ancora) hard disk tradizionali anche se qui chiamiamo in causa i soliti pro e contro tra HDD ed SSD. Se la capienza non basta, è sempre possibile usare una memoria microSD aggiuntiva, estendendo lo spazio di archiviazione ad un costo relativamente contenuto.

Penna e tastiera

La penna di Microsoft Surface è la sfidante di Apple Pencil (che è progettata comunque per essere ottimizzata al meglio come matita e come strumento grafico e non come strumento di annotazione come quella di Microsoft). La Surface Pen riesce a rendere comoda l’annotazione, grazie anche al riconoscimento della pressione esercitata e alla disattivazione automatica degli input tattili in modo da evitare sbavature o segni involontari dovuti a mano e polso.

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La tastiera non integra alcun componente particolare, tranne la retroilluminazione LED, e resta sempre fredda e ottima per lunghe sessioni di scrittura. Davvero niente male la corsa dei tasti e il feedback restituito agli utenti. Peccato per la distanza ridotta dei tasti sulla versione dedicata al Surface Pro 3 della Type Cover, che comunque può essere sostituita dalla nuova e più ergonomica Type Cover per Surface Pro 4, che integra anche un trackpad molto più ampio e più comodo. Peccato solo per i materiali “soft” della tastiera che sono molto (forse troppo) soggetti all’usura, soprattutto nella zona del trackpad (abbiamo sperimentato problemi di usura evidenti sulla Type Cover per Surface Pro 3 che Microsoft attualmente continua a ignorare) e sulla parte vellutata esterna.

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La retroilluminazione LED della tastiera è fondamentale durante il lavoro notturno o il lavoro in ambienti poco illuminati. Ho avuto modo di provarla in treno, di notte, durante un viaggio di qualche ora e ho notato un grande beneficio rispetto ad un portatile senza tastiera retroilluminata provato qualche anno prima che mi costringeva ad inclinare il display per guardare i tasti.

Riflessioni e considerazioni

In conclusione parliamo di un prodotto capace di sostituire un laptop e un tablet, ovviamente in base alle esigenze sono disponibili varie versioni con differenti caratteristiche hardware, sia come prima macchina sia come computer di supporto. Restano alcuni dubbi per chi è radicato in ambito iOS e OS X come l’esclusività di determinate applicazioni e funzionalità ma l’ecosistema molto aperto di Windows permette di trovare quasi sempre la soluzione equivalente (varrebbe comunque lo stesso discorso al contrario per chi passa da Windows a Mac OS X o ad iOS). Mi sarebbe piaciuto avere a disposizione un sistema di ricarica più versatile come quello degli iPad o dei tablet con micro USB perché il connettore magnetico integrato in Surface è piuttosto lento e non è USB e quindi non può essere alimentato da un battery pack o da un adattatore USB per auto. Forse qui lo standard USB-C sarebbe stato davvero perfetto, magari sul prossimo Surface Pro 5?

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In sostanza potremmo dire che il Surface, così come anche la categoria che rappresenta, è un prodotto parecchio versatile, capace di estendere i classici limiti di un tablet e di incontrare le esigenze e i gusti di chi cerca un pc tradizionale. Tutto questo si paga un po’ di più però a differenza di un tablet singolo o di un laptop ma si tratta di una scelta relativa alla tipologia di prodotto. Apple non ha apprezzato l’idea alla base del Surface e ha realizzato un prodotto profondamente differente da schierare come sfidante: iPad Pro. iPad Pro, come avremo modo di vedere nel nostro approfondimento, vince sull’intuitività e sui gesti multitouch ma perde in confronto alla UI desktop di Surface e, soprattutto, alla possibilità di usare software desktop professionali come Photoshop, AutoCAD, Premiere e simili.

Avete avuto esperienze con convertibili Windows e in particolare con Microsoft Surface? Fateci sapere quali sono state le vostre impressioni.

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