A quasi un mese dall’uscita dell’ultimo LP dei Gorillaz, The Fall, nascono ineluttabili le questioni riguardanti l’eventuale rivoluzione rappresentata da uno sforzo artistico-tecnologico di questa portata.
Come è stato possibile compiere il miracolo di ideare ed arrangiare le quindici tracce che compongono il disco, quali sono gli scenari che l’uso dell’iPad come strumento musicale può portare? Beh, la conclusione potrebbe deludere e frenare alcuni entusiasmi.
Perchè se si poteva facilmente credere che l’iPad avrebbe potuto scardinare il sistema una volta per tutte, se si pensava sarebbe giunta finalmente la decisiva democratizzazione del sistema musicale, c’è da riflettere più a fondo. Per fare un disco come The Fall, occorre prima di tutto essere i Gorillaz. Albarn e soci, seppur affidandosi a mezzi di facile utilizzo e di straordinaria intuitività, hanno saputo mantenere uno spessore artistico connaturato al loro essere veri musicisti, al loro saper scrivere musica come pochi altri. é la fusione di personalità artistiche spontaneamente geniali e dell’iPad, mezzo genialmente intuitivo, a fare di the Fall un grande disco pop, in ogni senso. “È questa speciale alchimia che infonde a The Fall un’atmosfera magicamente distesa, naturale, è probabilmente la costrizione cui Albarn e amici si sono sottoposti a rendere così gradevolmente pop il disco.”
Per le considerazioni tecniche riguardo i programmi usati e per una più approfondita analisi del disco vi rimandiamo a
http://www.panopticonmag.com/recensioni/elettronicamenu/1130-gorillaz-2010-the-fall.html