Non è bastata la bocciatura e conseguente abbassamento del rating di Nokia proprio ieri da parte di Moody’s. Oggi si aggiunge la notizia che la taiwanese HTC ha sorpassato l’azienda di Espoo, con conseguenze che potrebbero essere importanti.
Nel pieno del dibattito sul futuro dell’alleanza tra Nokia e Microsoft, è arrivata la notizia ufficiale che la taiwanese HTC, con l’odierno +5.3% in Borsa, ha raggiunto una capitalizzazione di 33.8 miliardi di dollari, ovvero 400 milioni in più dei concorrenti finlandesi.
Nokia rimane comunque il primo produttore mondiale di cellulari ed il sorpasso di oggi c’è stato, ma solo in Borsa. Le conseguenze potrebbero essere più importanti comunque, intanto per la valenza simbolica (la HTC ha negli smartphone il proprio core business) eppoi per le incertezze che stanno caratterizzando Nokia in questi anni, incapace di confrontarsi con risposte vincenti alla continue nuove idee di una agguerrita concorrenza.
A differenza di Apple e Samsung che operano in tutti i campi, HTC è specializzata negli smartphone, e se per molti anni nessuno conosceva questa marca taiwanese, oggi “quella sconosciuta” ha sorpassato il colosso numero uno al mondo nei cellulari.
La “crisi” di Nokia è iniziata proprio nel campo degli smartphone, e solo due mesi fa ha deciso di abbandonare il sistema Symbian, in crisi però da anni, e quindi con grave ritardo e danni conseguenti, riponendo la salvezza (in extremis) nel software di Microsoft.
Alcuni analisti rintengono inoltre il matrimonio tra Redmond ed Espoo sia più a vantaggio degli americani.
Goldman Sachs è convinta che la strategia di Nokia sia finalmente giusta e quindi pronta alla svolta, e consiglia pertanto ai propri clienti di investire nelle azioni dell’azienda finlandese.
Gartner ha appena pubblicato uno studio secondo il quale nel 2011 i cellulari multifunzione equipaggiati con Android saliranno al 38.5 % del totale, dal 22.7 attuale, mentre quelli con Symbian caleranno dal 37.6 al 19.2 %.
Le valutazioni di altri esperti sul futuro del colosso di Espoo rimangono divergenti ed incerte. Forse solo la Microsoft potrebbe ridare il necessario slancio alla ripresa di una Azienda che sembra ormai paralizzata su lontani ricordi di successi di un’era “tecno-storica” ormai dimenticata.
Ma si sa, quando l’orso si sveglia…