Inizio questo articolo raccontandovi un ricordo che ho: estate 2007 di ritorno dall’America con il mio iPhone 2G nuovo nuovo, tra l’altro uno tra i primi in Italia ad avercelo, e dunque oggetto quasi da venerare per chiunque me lo vedesse in mano. Tutto normale fin qui, è successo anche con l’iPad il 5 aprile quando è sbarcato in Italia con me, e d’altronde intorno ai nuovi prodotti Apple c’è sempre stata e sempre ci sarà una curiosità quasi morbosa che rende l’attesa dell’uscita ancor più febbrile.
Beh, dicevo, ricordo come se fosse adesso il mio nipotino di 4 anni e mezzo prendere tra le mani l’iPhone con molta meno sorpresa di me, lo ammetto, e cominciare a toccarne lo schermo come se lo conoscesse da sempre, lanciando le icone (all’epoca c’erano solo una decina di icone e la maggior parte di noi nn sapeva nemmeno che si potesse avere più di una pagina di applicazioni, mentre ora non ci bastano mai, incredibile vero?) scorrendo e zoomando le foto in modo del tutto naturale, come se il multitouch facesse già parte di lui.
Bene. La stessa sensazione l’ho provata qualche giorno fa, quando, in occasione di una cresima, mi sono imbattuto in un bimbo della stessa età, sui 5 anni, che, vedendomi l’iPad tra le mani ha letteralmente urlato: “Ehi ma quello è l’iPad!!!”. Ragazzi non ci volevo credere. Il mondo sta cambiando, è vero, ma vedere dei bimbi così aggiornati, che addirittura prima dell’uscita del Tablet qui da noi ne conoscono già il nome, mi ha fatto brillare gli occhi di gioia, e rabbrividire allo stesso tempo, pensando che io, alla stessa età, soffiavo sulle figurine dei calciatori per farle capovolgere, o facevo le bolle di sapone dal balcone usando lo shampoo costoso della mamma per farle più grandi, sperando che non scoppiassero mai.
Che malinconia i tempi passati, eppure che bella terribile sensazione scoprirmi già grande, ma immerso in questo fantastico mondo tecnologico.
Ormai sono andati per noi ragazzi di oggi i tempi della fantasia, della semplicità autentica, della dolcezza di una sorpresa nell’ovetto Kinder, quando senza istruzioni per montarla ci vedevamo persi. Adesso il mio nipotino apre le sorprese dello stesso ovetto Kinder (per fortuna certe cose non cambieranno mai) e il fogliettino delle istruzioni nemmeno lo vede, che già ha montato la macchinina di turno. La loro fantasia infatti non è andata perduta, la loro semplicità nemmeno. È solo cambiata, perchè è cambiata la prospettiva e l’ambiente che li circonda. La tecnologia invade i loro sensi sin da piccoli e loro ci crescono intorno senza problemi, assimilando al massimo, ma sempre con la loro ingenuità di bimbi, tutto ciò che di digitale toccano.
Ecco allora spiegato, ai miei occhi increduli di qualche giorno fa, come un bimbo di 5 anni possa essere già rapito dall’iPad, ancor prima di averlo toccato con mano. Ma è passato davvero un attimo prima che mi chiedesse di farglielo vedere, e subito dopo, eccolo lì a giocare ad Asphalt 5 come se ci avesse giocato da sempre. Nessun problema nella guida, non gli ho dovuto nemmeno dire che per girare doveva inclinare l’iPad, o meglio, ci ho provato, ma la risposta è stata “Guarda che lo so eh!! Mio papà ha l’iPodTouch!”, quasi scocciato. E alla fine ha anche vinto la gara.
Bello sapere che i bimbi di oggi saranno gli uomini di domani, crescendo in questo mondo sempre più digitale, dove i rapporti tra le persone sono sempre più fragili, ma dove un prodotto come l’iPad può fare molto per farci riassaporare vecchie emozioni, come giocare insieme ai giochi da tavola, leggere un fumetto abbracciati, godersi un film stretti stretti nel calduccio del letto e, perchè no, giocando in gruppo a Monopoli e Scarabeo, o disegnando sul suo schermo scene di un film da far indovinare agli amici seduti con noi.
Il mondo della Mela piace ai bimbi, perchè i bimbi amano le cose belle. Ameranno anche l’iPad? io dico di si.
Aggiornamento: visti i tanti commenti su questo articolo, ci piacerebbe che tutti i nostri lettori prendessero spunto, sorridendo, da questo video segnalatoci da un nostro utente, Huels, che ringraziamo. Alla fine del video leggete le riflessioni finali.
Beh, il video ci fa capire in pieno, come, sebbene tutti noi abbiamo, chi più chi meno, nostalgia del passato e delle cose a cui eravamo abituati, ci sentiremmo comunque ridicoli a tornare a viverlo. E questo significa solo una cosa: il tempo passa volando, e insieme a lui cambiamo anche noi, ci adeguiamo a ciò che il progresso porta, spesso con grande entusiasmo come nel caso di iPhone e iPad, spesso meno, come nel caso dei rapporti umani, che sono peggiorati irrimediabilmente, ma che in futuro, si troverà il modo di recuperare, anche attraverso la tecnologia.
Vorrei chiudere questa lunga riflessione (ogni tanto ci vuole, immersi come siamo ogni giorno tra applicazioni, recensioni, jailbreak..ecc) riscrivendo qui un mio commento di risposta all’utente Luca, perchè rispecchia esattamente come la penso:
“in questo articolo ho solo espresso in lettere ciò che ho pensato vedendo quel bimbo giocare con il mio iPad. A volte si pensa che in ogni epoca essere bimbi e’ stato differente. Eppure non è così. I bimbi sono stati, sono e sempre saranno, l’espressione più autentica della sincerità, e se oggi giocano troppe ore ai videogiochi e meno con la fantasia, è negativo, certo, ma sinonimo evidente che crescere nella tecnologia fa ormai parte di loro, e l’importante è non precludergli niente, ma solo limitarli per non danneggiarne la salute. Dunque diamo i nostri iPad ai bimbi, ma non perdiamoli di vista sennò ce lo rubano 🙂 . ”