L’uso della dettatura su iPad per motivi lavorativi potrebbe comportare una violazione!

Come è noto, recentemente Apple, pur non avendo reso disponibile Siri per iPad, ha comunque introdotto nel nuovo sistema operativo la funzione dettatura. Anche questa funzione, però, per effettuare il riconoscimento vocale, deve inviare ai server Apple quello che l’utente ha dettato. Ebbene, secondo un articolo recentemente apparso su CultOfMac, tale circostanza, unita all’uso in ambito lavorativo della funzione, potrebbe determinare una violazione di legge. Dopo il salto maggiori dettagli.

Una delle funzioni del nuovo iPad è quella riguardante la dettatura, presente anche su iPhone 4S (che dispone anche di Siri, l’assistente vocale). La dettatura con qualità elevata può risultare utile in vari modi nell’uso professionale degli iDevices. Il problema è che per poter garantire una elevata qualità della funzione, il nuovo iPad e l’iPhone 4S fanno affidamento sui server Apple per svolgere gran parte del lavoro di riconoscimento vocale. Cosa ancor più importante, ad essere inviati ad Apple non sono solo piccoli frammenti di registrazione vocale, ma anche dati personali provenienti da iPad o iPhone 4S che vengono caricati sui server e vi rimangono associati all’utente ed al suo dispositivo. Questa è una preoccupazione generale per la maggior parte degli utenti, ma per i professionisti che operano nel settore della salute o in altri che richiedono la riservatezza dei dati, come quello legale e finanziario, la questione diventa critica, ripercuotendosi sulla privacy e quindi potendosi risolvere in una violazione di legge.

Ci sono una serie di vantaggi per Apple nel fare in modo che i dati riguardanti il riconoscimento vocale vengano processati sui server piuttosto che in iOS su un dispositivo mobile. Quello maggiore riguarda la potenza di “calcolo”. Non c’è modo, infatti, che un iPad o un iPhone (a prescindere da quanto siano avanzati) possano avvicinarsi a quelle capacità di elaborazione. C’è anche un altro grande vantaggio in questa organizzazione, consente ad Apple di avere una come fonte di esempi vocali il linguaggio di milioni di utenti. Analizzare questi esempi consente al sistema di evolversi e migliorarsi diventando di volta in volta sempre più accurato, specie riguardo particolari forme dialettali e abitudini verbali regionali.

In ogni caso, abilitando la dettatura o Siri viene autorizzato l’upload di molto più di quanto verrà pronunciato. Le condizioni d’uso che si accettano quando viene abilitata la funzione dettatura affermano chiaramente che il vostro iPad o iPhone caricherà dati personali inclusi contatti, la relazione che intercorre tra voi ed i vostri contatti (ad esempio marito, madre, capo, ecc) ed i nomi delle canzoni presenti nella vostra libreria musicale, informazioni che rimangono associate a voi ed al vostro dispositivo.

Questi termini affermano anche che i vostri dati personali saranno cancellati nel caso in cui disabilitiate la funzione, ma che alcune registrazioni della vostra voce possono essere mantenute su file associati alla relativa trascrizione e che alcuni dati diagnostici inerenti il vostro dispositivo (inclusi quelli riguardanti l’hardware e la versione di iOS in uso), anche se saranno dissociati dalle informazioni che vi identificano.

Da punto di vista di Siri, è abbastanza ovvio che Apple usi questi dati personali per tradurre qualcosa come “chiama mamma” o “riproduci jazz” in comandi vocali. Che il nuovo iPad includa questi dati nelle condizioni di utilizzo potrebbe significare che sia solo una questione di tempo prima che Apple rilascio un aggiornamento che abiliti Siri anche sul tablet.

A prescindere dai dettagli personali, anche l’utilizzo della dettatura può determinare una violazione della legge. In modo ironico, ciò rende la funzione “inutile” per alcuni professionisti. Un dottore che detta note riguardo le condizioni di salute di un paziente usando un sistema che invia queste note ad Apple violerebbe la riservatezza dei dati personali e sanitari. Questa sarebbe una violazione già in se, che tuttavia potrebbe risultare ancora più grave nel caso in cui Apple possa conservare questi dati.

Sfortunatamente, non ci sono soluzioni semplici a questo problema. Se lavorate in un settore regolamentato (ad esempio quello medico o legale) o in altri in cui è necessario non violare la normativa sulla privacy, la dettatura vocale di Apple è qualcosa da non utilizzare. Anche se non lavorate in questi settori, l’idea di che i vostri dati possano permanere a tempo indefinito sui server Apple è qualcosa che dovreste valutare attentamente prima di decidere se adoperare o meno la dettatura vocale o Siri.

Via CultOfMac

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