Steve Jobs non avrebbe voluto il nuovo iPad? Sciocchezze…

In questi giorni si parla molto dell’interfaccia grafica della nuova Apple Tv e del fatto che qualche anno fa venne bocciata da Steve Jobs. Alcuni blog e in alcuni commenti online si legge che lo stesso sarebbe avvenuto anche per il nuovo iPad… Ma è davvero così?

Steve Jobs era un visionario, un genio, una persona attenta ad ogni minimo dettaglio, ma anche una persona in grado di selezionare con estrema cura i suoi collaboratori. Chi ha avuto modo di leggere la biografia ufficiale saprà che per Jobs esistevano solo il bianco e il nero: o sei un genio, e quindi sei all’altezza di lavorare per Apple, o sei un deficiente e allora vieni licenziato all’istante. Nel corso degli anni la sua durezza non si è ammorbidita, ma gli ha consentito di attorniarsi di collaboratori validi, in primis Jon Ive, il designer per eccellenza, e Tim Cook, attuale Amministratore Delegato della società. Questo vuol dire che se i media attribuiscono a Steve Jobs la genialità, allora bisogna affermare anche che tale genialità è stata usata nella scelta dei collaboratori. Altrimenti dovremmo dire che Jobs ha sbagliato e quindi non era “perfetto”.

Questa premessa era doverosa per arrivare al nocciolo della questione e parlare non solo dell’interfaccia grafica della nuova Apple TV, ma anche di tante “stupidaggini” che si leggono in rete. Con Steve Jobs alla guida di Apple abbiamo visto nascere prodotti magnifici, alcuni fortemente voluti da lui, altri proposti dai suoi più stretti collaboratori. Sappiamo che molti prodotti sono stati ideati da Jobs (a lui si deve la musica digitale, l’iPad, l’iPhone così come lo conosciamo, la perfezione dei Mac e tanto tanto altro), ma altre  idee sono nate anche dai suoi collaboratori. In alcuni casi, se avesse vinto lui, alcune cose sarebbero molto diverse: la ghiera dell’iPod non fu un’idea di Steve Jobs (e la ghiera era il plus tecnico dell’iPod); Jobs non voleva l’App Store (immaginatevi un iPhone senza app terze); Jobs non voleva portare iTunes su Windows (milioni di iPod in meno venduti), ma i collaboratori di cui si attorniava lo convinsero a cambiare opinione. Inoltre, con Steve Jobs alla guida, non tutto è andato alla perfezione: un esempio su tutti l’antennagate dell’iPhone 4, che è stata in parte colpa sua e di Jon Ive i quali, ignari dei suggerimenti degli ingegneri, hanno continuato a voler realizzare il dispositivo con la cornice in alluminio.

Insomma, pochi sono geni, nessuno è perfetto.

Tornando all’interfaccia grafica della Apple TV: Steve Jobs la rifiutò quando gli venne mostrata alcuni anni fa. Ora Apple la riprende, la migliora e la ripropone. Ma le cose stanno davvero così o è stato solo “tutto fumo e niente arrosto”? L’ingegnere che ha scatenato questo immenso dibattito, e che ha fatto dire a tanti media che “Apple è finita, perchè non rispetta più Steve Jobs”, ha voluto chiarire la sua posizione, affermando che, quando Steve Jobs rifiutò l’interfaccia a griglia per la Apple TV, l’iPhone era appena nato e l’iPad non era ancora in commercio. Successivamente, quando l’iPad è divenuto un prodotto con un successo maggiore rispetto alla Apple TV e quando l’interfaccia a griglia è diventata un “must” grazie all’iPhone e ai suoi milioni di dispositivi venduti, la scelta di riproporre quell’interfaccia è stata, parole sue, “molto intelligente”. Questo perchè, come si intuisce anche con Lion (voluto da Steve Jobs…), Apple vuole creare un design software molto simile e identificato per tutti i suoi prodotti: iDevice, Mac e Apple TV. Perché lasciare solo quest’ultimo prodotto con un’interfaccia completamente estranea al resto dei dispostivi, contando che la Apple TV monta proprio una versione ottimizzata di iOS? Ma questo pochi lo hanno detto, forse perchè fa molto più discutere una notizia presa da un tweet di 140 caratteri che un chiarimento vero e proprio dello stesso autore.

Ma le sciocchezze lette in rete in questi giorni non sono finite qui. Parliamo del nuovo iPad. In giro si legge che Steve Jobs non lo avrebbe mai approvato, perchè è più spesso e pesante del precedente modello, mentre lui ha sempre voluto che i dispositivi, di anno in anno, diventassero più sottili e leggeri. Ma davvero c’è qualcuno in grado di credere che un apparecchio elettronico, sia esso una lavatrice piuttosto che un forno a microonde, possa essere ideato, progettato, sviluppato e realizzato in 4 mesi? Secondo voi è mai possibile pensare che Steve Jobs, morto solo pochi mesi fa, non sapesse nulla del nuovo iPad? Sciocchezze.

Un dispositivo di questo tipo richiede almeno 18 mesi di sviluppo. Questo significa che il progetto del nuovo iPad è iniziato alla fine del 2010, quando Steve Jobs era ancora a capo della Apple. Dalla stessa biografia si legge, ad esempio, che ancor prima del lancio del primo iPad, Jobs e soci erano già al lavoro sull’iPad 2. Si legge che l’iPhone è stato progettato anni prima di essere prodotto e che lo stesso vale per tutti gli altri prodotti.

Insomma, chi dice che Apple è cambiata perchè il nuovo iPad è più pesante non sa quello che dice. Si badi bene: si può criticare la scelta di rendere questo dispositivo leggermente più pesante per farvi entrare una batteria grande il doppio, si può criticare il fatto che il nuovo iPad è identico al precedente e si può criticare che non sia stato implementato il teletrasporto. Ma non si può dire che queste scelte siano state prese solo perchè “Steve Jobs non c’è più”. Da fonti certe (leggi il Wall Street Journal) sappiamo, invece, che Steve Jobs ha partecipato attivamente alla progettazione di prodotti per i prossimi 4 anni: questo significa che fino all’iPad 6 e all’iPhone 9 ci sarà lo zampino di Jobs, nel bene e nel male.

E dopo? Dopo, come detto prima, c’è il DNA di Apple, ci sono collaboratori che hanno fatto la fortuna dell’azienda, c’è la volontà di perseguire il perfezionismo e c’è la consapevolezza che Steve Jobs ha lasciato la sua società in mano ai migliori ingegneri, designer e amministratori del mondo. Perché lui non lasciava niente al caso, giusto?

 

NovitàAcquista il nuovo iPhone 16 Pro su Amazon
Approfondimenti