Tre anni di iPad: l’evoluzione del dispositivo perfetto

La critica era stata dura inizialmente nei suoi confronti: “è solo un grande iPhone”, dicevano. Che non lo fosse lo sapevano tutti in casa Apple, ma sono stati comunque necessari alcuni mesi affinché l’iPad fosse pienamente capito dall’opinione pubblica. Quando ciò è accaduto, il “grande iPhone” è divenuto in pochissimo tempo un dispositivo indispensabile, versatile e davvero magico, in grado di adeguarsi praticamente ad ogni situazione di utilizzo. Ripercorriamo insieme, da un punto di vista personale, l’evoluzione e la storia dell’iPad, il dispositivo perfetto.

C’era grande attesa nel 2010 quando Apple si preparava ad annunciare un qualcosa di nuovo. Un prodotto completamente nuovo. Apple avrebbe presentato il suo primo tablet, una vera e propria tavoletta magica con cui interagire sia in casa che in mobilità. Ma oltre a questo, dell’iPad si sapeva ben poco. Come sempre anche le indiscrezioni sul nome erano poche e piuttosto confuse: si sarebbe chiamato iTablet, oppure iSlate, o come ultima ipotesi – la meno quotata fino a pochi giorni prima dell’annuncio – iPad, un nome a metà tra iPhone e iPod.

Fatto sta che Steve Jobs salì sul palco dello Yerba Buena Center di San Francisco e mostrò tra le sue sottilissime mani l’ultimo dispositivo Apple che avrebbe riscritto da zero il concetto di “tablet”: era nato l’iPad, ed era già rivoluzione. Come dicevamo, inizialmente le critiche su questo prodotto furono abbondanti: niente supporto all’USB (altri tablet lo avevano), assente l’opzione per l’inserimento della SIM per effettuare chiamate ed inviare messaggi, interfaccia grafica non all’altezza delle aspettative e troppo simile a quella di iPhone e iPod touch. Un po’ tutti la pensavano così, ma l’iPad restava comunque un dispositivo che instillava curiosità nella gente; un dispositivo che tutti avrebbero voluto provare anche solo per dire: “è vero, è solo un grande iPhone. Non me ne faccio nulla”. Ma così non andò, e ora vi racconto la mia esperienza.

Ci volle qualche mese per convincermi ad acquistare un iPad. Come alcuni di voi sapranno, sono scettico di natura in alcuni casi, ed in questo pesavano anche le opinioni contrastanti di chi aveva provato l’iPad prima di me. Ma alla fine mi convinsi. Acquistai il mio iPad (modello da 32GB WiFi+3G) e la gioia fu tanta. Era davvero un dispositivo magico come lo aveva descritto Steve Jobs! Fu amore a prima vista. Iniziai ad utilizzare l’iPad per navigare su Safari, per leggere mail, per gestire il calendario. Tutto perfetto ed incredibilmente ottimizzato per un display così grande. Toccai con mano il classico fenomeno per cui, dopo aver utilizzato l’iPad, lo schermo dell’iPhone sembrava minuscolo. Mi disinnamorai dell’iPhone per qualche giorno. Incredibile! Ma purtroppo la realtà era anche un’altra e presto emersero alcuni degli aspetti meno positivi dell’iPad: in App Store non vi erano sufficienti applicazioni ottimizzate per l’iPad. Certo, le applicazioni per iPhone e iPod touch potevano essere comunque utilizzate sul nuovo hardware, ma la risoluzione sarebbe stata adeguata ad un display da 3.5 pollici. Per usare Twitter, Facebook e altri programmi comuni era quindi necessario ricorrere alle versioni per iPhone delle suddette app. Questa cosa non mi piaceva affatto. Ma già dall’inizio, nonostante qualche particolare poco convincente, mi fu ben chiaro un concetto.

L’iPad non voleva essere uno smartphone con schermo gigante e nemmeno un sostituto del personal computer. L’iPad era l’iPad. L’iPad era “Il” tablet. I competitor? Non esistevano più. Apple aveva creato un mercato totalmente nuovo o, se preferite, aveva rivoluzionato un mercato ancora giovane come quello dei tablet PC dando una forte spinta con l’iPad.

Nei mesi seguenti furono rilasciate le prime applicazioni compatibili con l’iPad e gli sviluppatori di tutto il mondo e di tutte le software house iniziarono a sperimentare nuove soluzioni ottimizzate per l’iPad. Arrivarono così su App Store le applicazioni ufficiali dei più famosi social network, i primi giochi che giravano a risoluzione piena su iPad, e tante altre applicazioni che andavano a popolare l’universo dei software studiati appositamente per il tablet di Apple. Furono inoltre introdotte le cosiddette applicazioni universali, adesso famosissime, che possono essere acquistate ed utilizzate su più dispositivi (tra cui iPad) senza essere acquistate per due volte.

Trascorso un anno dal lancio del primo iPad, l’attesa per il secondo modello di questo dispositivo era davvero esplosiva. L’iPad 2 sarebbe stato introdotto dopo meno di un anno dal lancio del predecessore e anche in questo caso sarebbe entrato nella storia. Apple ripensò completamente le linee del dispositivo, rendendolo più sottile e più leggero. Furono aggiunte due fotocamera, una anteriore e una posteriore, ed implementato il processore A5: l’iPad 2 fu il primo tablet dual-core ad essere commercializzato in tutto il mondo. Anche in questo caso mi avvicinai con titubanza all’iPad 2: effettivamente per chi aveva già acquistato il primo modello l’upgrade non aveva molto senso. Ma questo era solo ciò in cui cercavo di credere.

A marzo 2011 volai per Torino e mi misi in coda insieme agli altri ragazzi per seguire la diretta del lancio italiano dell’iPad. C’era tanta gente ad attendere il nuovo dispositivo, mentre io ero li solo per “dover di cronaca”. Non avevo intenzione di acquistare l’iPad e infatti non lo feci. Tornato a casa però, dopo aver tenuto in mano l’iPad 2 e dopo averlo provato per qualche minuto, capì subito che non potevo lasciarmelo scappare. Era un dispositivo migliore praticamente sotto ogni aspetto rispetto all’iPad originale. Era l’iPad completo. Ad un mese dal lancio acquistai il mio iPad 2. Se escludiamo le fotocamere, nulla mi deluse di questo dispositivo: il processore dual-core rendeva tutto più fluido e l’estetica più sottile era davvero piacevole al tatto. E cosa dire della Smart Cover? Un’autentica “genialata” di Apple. Una sottile cover per lo schermo dell’iPad che si collegava ad esso tramite magneti e che poteva essere ripiegata su se stessa per essere utilizzata come stand. Wow!

Nel frattempo il mercato delle applicazioni e quello degli accessori per l’iPad era cresciuto a dismisura. Capite le potenzialità del dispositivo, tantissimi avevano investito nell’iPad. Assieme all’iPad 2 furono infatti pubblicate su App Store le versioni per iPad di GarageBand e iMovie, il primo un utile strumento per comporre e registrare musicale; il secondo un programma per l’editing video a livello semi-professionale.

Nel complesso non è possibile immaginare un iPad senza applicazioni per la gestione dei social network, come Facebook e Twitter, oppure senza le suite iLife e iWork, composte rispettivamente dalle applicazioni Numbers. Non può mancare nemmeno iBooks per leggere PDF e libri in comodità sull’iPad e Trova il mio iPad, applicazione “salva iPad” che vi permette di ritrovare il vostro dispositivo dopo averlo smarrito. Per quanto riguarda i social network e servizi più famosi, sono disponibili su App Store le applicazioni Skype, Facebook e Twitter per iPad. Ormai c’è un’app per tutto anche su iPad.

Il resto è storia recente. Qualche settimana fa sono stato nuovamente a Torino, meta ormai fissa per ogni nuovo lancio di prodotti marchiati Apple. Questa volta ero li per l’iPad di terza generazione, il “Nuovo iPad“, e per la prima volta ero li per acquistare questo dispositivo. Mi aveva stupito già dalla presentazione: Retina Display, chip grafico quad-core, fotocamere di ottima qualità e riproposizione del design vincente dell’iPad 2. Acquistai il mio iPad – nonostante qualche problemino nell’Apple Store – e tornai a casa soddisfatto ancor prima di aprire la confezione. Sapevo che non sarei rimasto deluso da Apple e infatti fu così. Da solo il Retina Display valeva l’acquisto del nuovo iPad: in un dispositivo in cui il 90% della superficie anteriore è rappresentato dal display, se questo viene migliorato si migliora l’intero prodotto. Inutile dirvi che sono soddisfattissimo del mio nuovo iPad.

L’iPad di terza generazione è la perfezione, l’iPad è la perfezione. Nel mercato dei tablet non esistono veri rivali. L’iPad è il punto di riferimento per tutti. C’è chi cerca di imitarlo e ci si avvicina, ma Apple resta sempre un gradino più in alto e sarà così ancora a lungo.

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