Datamation.com ha realizzato uno speciale dedicato ai nuovi cambiamenti dirigenziali attuati da Tim Cook in Apple, all’allontanamento di Scott Forstall e alle maggiori responsabilità date a Jonathan Ive.
E così, la vecchia Apple è morta, e una nuova Apple è appena nata. La prossima estate vedremo degli enormi cambiamenti per tutti i prodotti Apple, perchè l’azienda ha deciso di ristrutturarli tutti per correggere una serie di passi falsi commessi nell’ultimo periodo. La ragione per cui questa trasformazione era necessaria sta nel fatto che Apple produce un numero esiguo di prodotti rispetti a gran parte della concorrenza, come ad esempio Google o Samsung. Se, per esempio, l’iPhone dovesse fallire sul mercato, il business Apple ne sarebbe fortemente danneggiato. Se, invece, il Galaxy S III dovesse fallire nelle vendite, nè Samsung, nè Google ne pagherebbero conseguenze significative.
Google riceve la maggior parte delle sue entrate dalla pubblicità online, mentre Samsung ha un’incredibile varietà di prodotti che comprende frigoriferi, condizionatori, armi, raffinerie, barche e tanto altro. Inoltre, Samsung produce decine di altri telefoni cellulari. Apple, invece, non può permettersi un solo errore nei suoi prodotti ti telefonia mobile e tutta l’azienda dipende dal successo travolgente degli iPhone e degli iPad.
E nessun altra società al mondo mette un così tanto controllo sulla direzione e progettazione del prodotto nelle mani di un piccolo numero di dirigenti. Il legame tra le persone e i prodotti è così vicino, che l’univo modo per cambiare radicalmente i prodotti è quello di cambiare le persone in alto. Guarda l’ormai iconico design dell’iPhone, ad esempio. Ogni cosa dell’hardware di questo iPhone – la parte anteriore piatta, i pulsanti circolari, il tasto Home, i due colori, il bordo metallico che fa anche da antenna – tutto questo ha poco a che fare con una cultura aziendale o con le preferenze degli utenti. L’iPhone è l’iPhone soprattutto per la personalità e le preferenze di due persone: Steve Jobs e Jonathan Ive. Sì, molti altri dipendenti hanno dato un contributo enorme alla usa realizzazione, ma se solo uno di questi due uomini non fosse stato coinvolto nel progetto, allora l’iPhone sarebbe stato un prodotto completamente diverso.
L’iPhone 5 è una meraviglia di ingegneria hardware. E’ sottile, leggero e sofisticato nel design, tanto che il produttore Foxconn ha ammesso che tale dispositivo è l’oggetto più difficile da realizzare che gli sia mai capitato. Eppure gli esperti, ma anche gli utenti, non sono molto impressionati da questo smartphone. Perchè? La ragione è che il software dell’iPhone non è stato al passo con l’evoluzione del suo hardware. Sui telefoni Android, i progressi più interessanti si svolgono nel software, non nell’hardware. Ed è nel software che in alcuni casi Android riesce a superare, per funzioni, iOS. Ad esempio, Google Now funzione bene, e anche se non ha tutte le caratteristiche di Siri, non ha nemmeno i vari problemi che in questi 12 mesi tanti utenti hanno riscontrato su iPhone 4S prima e su iPhone 5 ora. Lo stesso vale per Mappe: sostituendo Google Maps così in fretta era inevitabile cadere in errore, e malgrado le ultime migliorie, manca ancora tanto per raggiungere la qualità del prodotto Google.
E poi l’interfaccia utente. iOS ha un design identico da 5 anni, che ora ha abbracciato il discutibile stile “skeumorphic”, che riproduce elementi reali nel virtuale. Skeumorphic, infatti, è quel tipo di interfaccia con la quale lo schermo viene “decorato” con cose del mondo reale. Ad esempio, l’app “Trova i miei amici” è decorato con quello che dovrebbe essere del cuoio. L’app Podcast riproduce una bobina, Memo vocali presenta un microfono e Bussola ha la grafica di una bussola reale. Note non è altro che un blocco di carta gialla, mentre il Game Center è decorato con del feltro verde. L’app iBooks presenta una libreria di legno, e così via.
Ad alcuni utenti questa grafica piace, ad altri non importa per nulla e forse non ci hanno fatto caso. Ma non c’è dubbio che tale interfaccia si scontra con l’hardware Apple: da un lato abbiamo la progettazione hardware minimalista, radicata nella scuola del Bauhaus, e dall’altro troviamo una progettaziona software che è l’opposto – decorativa, arbitraria e più adolescenziale. Mentre l’hardware sembra che sia il futuro, la grafica delle app native per iPhone e iPad sembra guardare agli anni ’90.
Il CEO di Apple Tim Cook ha annunciato che ora sarà Jonathan Ive ad occuparsi dell’interfaccia utente di iOS, proprio come già fa con l’hardware. Questo potrà portare solo dei benefici, e un insieme hardware-software più moderno e integrato. E Ive, lo sappiamo, odia l’interfaccia skeumorphic. Con ogni probabilità, già dal 2013 questa grafica abbandonerà iOS per un’interfaccia più moderna e semplice. Ive è ossessionato dalla forma e dalla funzionalità, senza troppi elementi estranei. Noterete che l’iPhone e l’iPad hanno un solo tasto sulla parte anteriore, per esempio. Insomma, iOS sta per cambiare radicalmente.
Ma come sarà la nuova grafica? Difficile dirlo adesso, ma se prendiamo ad esempio l’app Note, quella che su iPhone e iPad è rappresentata da un foglio di carta giallo, possiamo trovare su App Store un’alternativa con grafica moderna e minimal, come potrebbe essere in futuro quella scelta da Ive:
Insomma, un’interfaccia spogliata degli elementi decorativi e incentrata solo sulle funzioni e su un aspetto minimal e moderno. Altro esempio in stile Ive può essere l’app Solar sulle previsioni meteo, che fa uso dei vari colori per identificare diverse caratteristiche o funzioni:
Come si può vedere, queste applicazioni sono realizzate con buon gusto, sono moderne, minimal, funzionali e belle, in opposizione alla forma attuale di alcune app Apple, troppo ingombranti e pesanti. Ancora, Ive potrebbe uniformare tutte le app ad un’unica grafica e trasformare in generale anche la Home di iOS.
In ogni caso, il suo team è già a lavoro per creare la nuova versione di iOS. Se fosse davvero così, cosa ne penseresti?