Dagli ultimi dati scopriamo che anche la moda Angry Birds stia per finire e che Rovio sembri ormai in declino, dato che mancano idee originali e differenziate dalla classica linea “Angry”.
In una recente relazione finanziaria, la stessa Rovio ha rivelato che il suo fatturato è rimasto praticamente invariato tra il 2012 e il 2013, ma che i profitti sono calati del 50%. Il merchandising di Angry Birds sta ancora facendo la sua parte, con un piccolo calo del 2% anno su anno, per cui il vero problema riguarda i giochi. Titoli come Angry Birds Go e Angry Birds Epic non sono riusciti a bissare il successo dei primi giochi, anche perchè gli utenti probabilmente non hanno gradito l’introduzione del modello free-to-play.
Rovio aveva abituato i suoi utenti a far pagare il gioco e offrire tutte le funzioni dello stesso senza troppi costi aggiuntivi (se non per qualche elemento bonus). Con gli ultimi titoli, invece, la strategia è cambiata e questo può aver spiazzato i fedelissimi. Non è un caso, quindi, se il numero di giocatori è notevolmente calato nell’ultimo anno.
Questo non vuol dire che la fine di Rovio si avvicina, perchè il merchandising va ancora bene e i primi Angry Birds sono ancora utilizzati da milioni di utenti, ma di sicuro la software house ha bisogno di capire come risolvere i problemi degli ultimi titoli rilasciati su App Store e Google Play.