Redmond sta imponendo pesanti restrizioni e rigide scelte ai produttori di tablet che hanno deciso di installare il sistema operativo Windows, e per alcuni sta diventando un problema ufficiale. A renderlo pubblico è stato niente meno che J.T. Wang, amministratore delegato di Acer, alla fiera internazionale Computex di Tapei. Wang ha infatti dichiarato: “Pretendono di controllare davvero tutto l’intero processo di produzione“.
Wang non ha voluto specificare le restrizioni a cui è soggetta Acer se vuole installare Windows come sistema operativo per i suoi tablet, ma è stato davvero molto chiaro e diretto nel messaggio: “Avvertiamo tutti quanto sia troppo fastidiosa questa situazione“.
Al momento non ci sono proprio dettagli sulle limitazioni in oggetto, ma sembra che Microsoft punti al controllo totale delle scelte hardware per evitare malfunzionamenti generali e quindi di compromettersi ancora una volta, come nel caso di Windows Vista. Del resto giungere al mercato dei tablet dopo anni di ritardi e commettere i classici errori che ormai tutti vedono nei prodotti Microsoft, sarebbe quasi un suicidio. Insomma questa volta Redmond fa sul serio, e copia metodi e procedure della migliore concorrenza.
Non a caso i cellulari smartphone che funzionano con Windows, sono obbligati oggi da Microsoft ad equipaggiarsi di una adeguata memoria RAM (minimo 256 MB) e di processori all’altezza delle prestazioni richieste, proprio per evitare che l’immagine di Windows venga compromessa da scelte commerciali con hardware sottodimensionati.
Microsoft questa settimana dovrebbe svelare finalmente le caratteristiche del sistema operativo Windows versione tavoletta elettronica, proprio al Computex di Taipei. La curiosità è davvero tanta, soprattutto per la concorrenza che attende da anni una risposta potenzialmente pericolosa della Microsoft.
Il terzo produttore mondiale di computer nel 2010 è proprio l’azienda taiwanese Acer, che come produttore hardware si aspetta di vendere molti tablet nei prossimi anni, con la speranza di ridurre il divario con la concorrenza, Apple in primis.
Secondo gli esperti del settore, la scelta di Microsoft di intervenire nel processo di produzione hardware consentirebbe di portare i dispositivi sul mercato molto più rapidamente, garantendo la qualità del funzionamento generale. Il prezzo da pagare è proprio il rigidissimo controllo dell’intero processo produttivo, e anche la pretesa (e necessità) di intervenire nel processo stesso, cercando di imporre delle scelte alternative.
Quest’anno il mercato dei tablet crescerà di quasi quattro volte rispetto l’anno precedente, piazzando 70 milioni di tavolette contro le 18 del 2010. Il 64 per centro di questo mercato appartiene oggi alla Apple, quota che gli esperti prevedono scendere al 41% nel 2012, quando le tavolette elettroniche vendute raggiungeranno quasi le 160 milioni di unità. Quindi la concorrenza mondiale riuscirà a vendere 100 milioni di tablet, e a quella quota stanno puntando tutti, vecchi e nuovi attori del settore. A costo di qualsivoglia disturbo altrui, di qualche mal di pancia di amministratori delegati, tanto forti di un orgoglio talvolta inutile.
Fonte: Bloomberg