Apple può reinventare la scuola?

Dopo la musica, il telefono, i tablet e gli ebook, Apple riuscirà a rivoluzionare anche la scuola, dopo la presentazione di una piattaforma completa avvenuta nella giornata di ieri?

E’ fuor di dubbio che il mondo dell’istruzione, negli Stati Uniti come nel resto dell’occidente, stia vivendo un momento non proprio felice. La scuola non evolve, la tecnologia è ancora vista da molti come un nemico, si rimane ancorati a vecchi dogmi e vecchie metodologie di insegnamento e apprendimento, con il risultato che, salvo rare eccezioni, fare vera “cultura” è diventata un’utopia. Apple, dal suo piccolo e pensando sempre agli “affari”, cerca di dare una mano proponendo una serie di soluzioni che potenzialmente possono davvero rivoluzionare il mondo dell’istruzione. In che modo? Con quattro grandi strumenti: un’app per scaricare e leggere i libri di testo, una piattaforma per creare libri di testo interattivi e ricchi di contenuti, un’altra app per gestire intere classi di studenti universitari e uno store dove i prezzi dei libri sono inferiori rispetto alle versioni cartacee.

L’app per scaricare e leggere i libri è la nota iBooks, che oggi si aggiorna con importanti novità. L’app consente ora di leggere questa nuova generazioni di libri digitali, che possono contenere video, foto, widget multimediali e tanto altro. Pensiamo al libro di geografia di una scuola media: non più semplici testo e foto! Con l’iPad l’alunno potrà presto cliccare sulla parola  “Colosseo” e magari vedere un video interattivo di come era questa meraviglia tanti anni fa, oppure meravigliarsi con un modello 3D che si può ruotare tramite gesture multitouch. Oppure aprire il libro di biologia e guardare il video delle cellule nel corpo umano, o l’evoluzione di una qualsiasi specie di insetto. Ma le possibilità sono praticamente infinite! E poi, logicamente, l’alunno può evidenziare il testo scegliendo il colore che preferisce o inserire note all’interno di una pagina! E Apple ha pensato a qualcosa di molto utile: l’applicazione automaticamente creerà delle “study card” con le note scritte dallo studente e le parti evidenziate, in modo da creare una sezione di appunti ordinata e sempre accessibile! E anche i termini aperti nel glossario possono essere trasformati automaticamente in card da consultare velocemente e da collegare a determinate pagine del libro. Già, perché con il glossario, se l’alunno non conosce il significato di una parola, o vuole semplicemente capirne di più, non dovrà far altro che selezionarla per aprire la relativa scheda. Diciamocelo, con un libro così a tutti verrebbe un po’ più di voglia di studiare…

 

Una grandissima novità è poi la piattaforma di scrittura, riassunta in un’app gratuita disponibile su Mac App Store: iBooks Author. Tutti possiamo scrivere il nostro libro interattivo, utilizzando semplici drag&drop per inserire video, foto, widget multimediali o creare link al glossario. Sarà semplicissimo cerare l’indice e link ipertestuali, così come semplice sarà pubblicare il libro sullo store. E se lo scopo principale di questa applicazione è quello di creare libri di testo, nessuno ci vieta di utilizzarla come app per creare un nostro libro di cucina da condividere con amici e parenti o magari una biografia simpatica, corredata di foto e video, del nostro bambino. E’ chiaro, però, che la piattaforma messa in piedi da Apple è davvero sbalorditiva, per semplicità e potenzialità: tutti gli autori di libri di testo devono assolutamente provarla, per fare in modo che anche in Italia prenda piede questa strada…

Già, l’Italia. Apple ha detto che negli Stati Uniti ha già concluso accordi con diversi editori, tanti da coprire il 90% di tutti i libri di testo. In Italia non si sa ancora nulla e si spera che le case editrici sappiano cogliere la palla al balzo e non rimanere indietro di anni come successo in passato. Perché se non pubblicare best seller in italiano poteva al massimo danneggiare qualche appassionato di ebook, rimanere indietro in quella che potrebbe (non lo è ancora, usiamo il condizionale) essere la scuola del futuro significherebbe far retrocedere in serie B i nostri studenti, non dandogli tutti gli strumenti (semplici ed economici, tra l’altro) di cui codino i colleghi degli Stati Uniti.

Questo sarà il primo grande passo che Apple dovrà affrontare, magari dopo qualche mese di rodaggio negli USA: convincere gli editori europei a digitalizzare i propri libri scolastici, rendendoli interattivi. Anche perché tali libri non solo sono ricchi di spunti interessanti, ma soprattutto vengono venduti a prezzi vantaggiosi! Si pensi che il prezzo massimo di un libro digitale è stato fissato a 14,99$. Basterà che le scuole aiutino le famiglie con modalità di “noleggio” degli iPad, ad esempio, e presto tutti vedranno i vantaggi, anche economici, di questa scelta. Ogni anno, infatti, si arriva a spendere anche 800-1000€ per acquistare i libri di testo nelle superiori. Con la digitalizzazione, questa spesa potrebbe essere quanto meno dimezzata, tanto da poter investire il resto nell’acquisto di un iPad che non dovrà poi ripetersi negli anni successivi. E se proprio una famiglia non può permettersi l’acquisto di un iPad, come detto sopra potrebbero essere trovate soluzioni alternative come un noleggio annuale degli iPad acquistati direttamente dall’istituto scolastico.

Senza contare, poi, che tali libri digitali verranno aggiornati costantemente dall’autore, senza alcuna spesa aggiuntiva per lo studente. Addio mille edizioni di libri fatte solo per far acquistare nuovi testi ai fratelli di vecchi alunni… con gli ebook le varie edizioni si aggiorneranno automaticamente. E qui Apple dovrà davvero darsi da fare per convincere le nostre case editrici…

Abbiamo quindi parlato dello store di questi libri, diviso per genere e con possibilità di scaricare gratuitamente un’anteprima. Unico neo? Il peso – non in chili, per fortuna – di questi libri. Alcuni superano 1GB, perché ricchi di video e foto, e questo potrebbe significare che un iPad da 16 sarà sufficiente per contenere circa 13 libri. Non pochi, certo, soprattutto se l’iPad viene usato solo come strumento scolastico, ma di certo il modello da 32GB sarebbe sicuramente consigliato.

Infine iTunes U. Qui parlare d’Italia non è utopia perché il servizio è già utilizzato da diverse università: con la nuova app, i professori potranno condividere le proprie lezioni universitarie con gli alunni, fare in modo che gli studenti possano consultare testi e dispense direttamente dall’app, gestire gli appunti e accedere ai corsi di altre università.

Insomma, tanti strumenti che davvero potrebbero rivoluzionare il mondo della scuola. Vedere gli alunni andare in classe senza borse e con il solo iPad in mano potrebbe essere presto realtà, almeno negli Stati Uniti.

Le potenzialità ci sono tutte, perché gli strumenti messi a disposizione da Apple fanno davvero ben sperare, ora starà ai professori, agli istituti scolastici e agli alunni dare il via a questa rivoluzione!

E in Italia?

 

 

 

 

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