Come Apple combatte Google con l’arma iOS 6!

Mai come in passato, iOS 6 è forse il sistema operativo Apple che più cerca di allontanarsi da Google e i suoi servizi. Scopriamo perchè.

Il Keynote è iniziato con la voce di Siri che ha salutato il pubblico. Siri ha poi preso in giro i nomi in codice di Android, affermando che questi sono stati probabilmente creati da “Ben e Jarry”. E ha anche paragonato il nuovo telefono Samsung ad un frigorifero…

In seguito, il capo responsabile di iOS Scott Forstall ha mostrato una diapositiva che evidenziava i problemi per gli sviluppatori causati dalla frammentazione di Android:

Queste le sue parole: “Oltre l’80% dei nostri clienti sta utilizzando l’ultima versione di iOS, la 5. Ora, se si confrontano questi dati con la concorrenza si vede che solo il 7% dei clienti Android ha in esecuzione sui propri dispositivi la versione più recente del sistema operativo”.

Se vogliamo metterla in un altro modo, quando verrà rilasciato il prossimo iPhone, ben quattro generazioni di smartphone Apple potranno eseguire l’ultima versione di iOS. Qualche giorno fa Andy Rubin, lo Scott Forstall di Google, ha affermato che ogni giorno vengono attivati 900.000 telefoni Android, ma dal punto di vista del’ecosistema Android sembra essere fuori controllo da parte di Google stessa.

E, naturalmente, con la nuova app Mappe e l’integrazione perfetta di Siri per cercare punti di interesse e luoghi, Apple sta cercando di bombardare virtualmente Google Maps e di lasciarla fuori dalla sua grande orbita. Tra l’altro, sappiamo che per realizzare una sempre migliore applicazione di navigazione turn-by-turn in 3D, Apple sta collaborando con Microsoft Bing Map e TomTom.

Insomma, Apple ha invaso un campo molto importante per Google, quello delle mappe. Il motivo è semplice, malgrado la strada per raggiungere i livelli di Google Maps è ancora lunga. Per Apple è impossibile, almeno per ora, entrare nel mercato dei motori di ricerca e togliere lo scettro indiscusso di Google, però ha un po’ limitato la ricerca a favore di app native indirizzate ai più disparati argomenti. Per quanto riguarda Mappe, invece, Apple ha dalla sua molte carte da giocare: oltre alle suddette collaborazioni, con iOS 6 (che verrà utilizzato da milioni di utenti dal prossimo autunno) ogni volta che si visita un sito web che dispone di indicazioni o mappe verrà aperta l’applicazione di Apple.

Per Google è un brutto colpo anche perchè perde la possibilità di raccogliere dati su dove gli utenti iOS stanno andando e su cosa stanno facendo. Perdere milioni di dati di questo tipo non fa certo piacere. Google potrebber però pensare di rilasciare un’applicazione stand-alone su App Store, come già annunciato e già fatto in passato per altri servizi, ma mancherà sempre l’integrazione totale con iOS.

 Anche in Safari non mancano i colpi contro Google. Con i banner delle app inseriti in iOS 6, quando si visita un sito web che dispone di una sua app nativa su App Store, l’utente sarà invitato ad utilizzare quest’ultima. Utilizzando l’app e non il sito web, i banner pubblicitari visualizzati dagli utenti non saranno più quelli di Google.

Che altro?

iOS 6 aggiunge l’integrazione di Facebook, che si affianca a quella di Twitter. Nessun riferimento a Google+. Essendo quei due social network praticamente radicati all’interno di iOS, gli utenti saranno portati ad utilizzarli molto più spesso se in possesso dei relativi account.

Abbiamo poi la nuova app Passcode che consente di orgnaizzare i biglietti, i dati della carta di credito, le carte di imbarco, le offerte commerciali e così via, tutto in un unico posto. E’ il primo passo verso quei pagamenti digitali che Apple ha sempre progettato nei suoi brevetti e sui quali anche Google punta molto. Passcode di Apple ha un approccio totalmente diverso dal servizio iWallet di Google, che invece richiede uno smartphone con chip NDF e funziona al momento solo sulla rete Sprint negli Stati Uniti e nei negozi partner.

Anche le novità di Siri rendono l’assistente virtuale di Apple sempre più potente, tanto che su Android non esiste ancora una controparte che abbia tutte le sue funzioni. Google sta cercando di colmare questo gap sviluppando un assistente virtuale molto simile a quello di Apple. L’integrazione poi di motori di ricerca come quello di Yelp, consentono di bypassare Google se si cercano, ad esempio, locali e ristoranti.

Dal WWDC è anche emerso qualcosa che molti già sapevano: Apple ha nel suo DNA questa voglia di controllo delle tecnologia in possesso, una necessità se si vogliono realizzare prodotti strettamente integrati tra di loro e che “funzionano e basta”. Quindi con o senza Google, amici o nemici, Apple prima o poi avrebbe comunque sviluppato una propria app di mappatura. E non si può negare che con la decisione di voler competere apertamente contro Apple nel campo mobile, Google abbia contribuito a tagliare tutti i legami esistenti in passato.

Ma la concorrenza è un bene per tutti: per le aziende, che così sono costrette ad innovare sempre, e per gli utenti, che beneficiano di tutte queste innovazioni. Allora ben venga questa lotta tra sistemi operativi, e ben venga la voglia di Apple di contrastare apertamente Android.

Cosa ne pensate?

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