Ecco perché mi sono ricreduto sull’utilità del Jailbreak

Perché mai effettuare il Jailbreak sui dispositivi “iOS”? Il Jailbreak è inutile e snatura il prodotto, prodotto realizzato e concepito da Apple stessa secondo la propria filosofia realizzativa che è il motivo fondante per cui molti utenti scelgono proprio la mela. Io almeno la pensavo così, fino a qualche mese fa, quando ho deciso di effettuare il jailbreak. Qui di seguito la mia esperienza su un dispositivo iOS jailbroken.

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Quella qui di seguito è solo una storia personale e come ogni buona storia che si rispetti ha bisogno di una premessa, che è già chiara nel titolo ma che merita di essere ribadita.

Ognuno di noi ha esigenze e gusti diversi e, sebbene su di noi costanti e pressanti spingono forti le forze del Marketing e della pubblicità, sono proprio queste esigenze e questi gusti che ci indirizzano nella vita, che indirizzano le nostre scelte, anche quando si tratta semplicemente di cambiare un telefono nuovo o un tablet e scegliere quale prendere.

Da utente di relativo “nuovo corso” e tutt’altro che da Apple enthusiast, la mia scelta in ambito smartphone e tablet qualche lustro or sono cadde sui prodotti della mela. I motivi di questa decisione molto probabilmente accomunano me e molti di voi che hanno compiuto la mia stessa scelta.
C’è un concetto di tecnologia e di filosofia costruttiva dietro molti dei dettagli con cui Apple realizza i propri prodotti, dettagli che, molto spesso, vanno poi a determinare ciò che cattura davvero l’utente ovvero il risultato definitivo, il prodotto in tutte le sue sfaccettature. I prodotti “iOS” hanno una semplicità intrinseca nella loro realizzazione, non è affatto vero che in senso assoluto sono più semplici da utilizzare come spesso si dice. iOS è intuitivo, il che non è necessariamente un sinonimo di semplice, sebbene l’intuitività sia certamente una delle strade maestre per arrivarci. iOS è anche limitato, ad esempio nella realizzazione di molte sue funzioni; sono infatti Apple e i suoi designer a decidere di volta in volta quale sia la migliore strada per eseguire una determinata funzione. E anche questo contribuisce a rendere il giochino semplice, la “limitatezza” (intesa come quasi totale assenza di personalizzazione) di alcune funzioni è di fatto un compromesso necessario sulla strada della semplicità d’uso. Tutto ciò rende de facto “lo sbattimento” nel configurare un iPad e le sue funzioni veramente minimo garantendo quella godibilità nell’utilizzo quotidiano che è la vera peculiarità di iOS e di molti prodotti Apple.

Questa è stata la mia motivazione principale che mi ha indotto a scegliere iOS, iPad, riuscendo poi via via ad apprezzare, pur riconoscendone i limiti, la bellezza di questa interpretazione della tecnologia.

Da appassionato del settore, quindi, non avevo alcuna voglia di star lì a smanettare per usare uno smartphone, di perderci del tempo. Uno smartphone per me deve essere immediato, ormai ce lo abbiamo appresso in ogni istante. It just works. Amava ripeterlo sempre Steve Jobs. E così dev’essere. Comprando un iPad (tralascio il non trascurabile gusto estetico sul terminale, in fondo sono oggettini che costano non poco, comprare un qualcosa che ci appaga anche visivamente è tutt’altro che una pretesa secondaria) si acquista un oggetto che ha bisogno di poche configurazioni, già pronto all’uso e che solitamente, salvo rarissime eccezioni, fa il suo dovere e gli intoppi sono sempre ridotti al minimoQuindi, perché mai effettuare il jailbreak e snaturare il mio iPad rinunciando per altro al motivo fondamentale per cui ho scelto Apple?

Fino a qualche mese fa, sono stato stra-soddisfatto e stra-convinto della mia scelta. Certo, ci sono tantissimi tweak più o meno utili ma, fondamentalmente, non ho mai sentito la necessità reale di far fare al mio iPad qualcosa in più di quello che già fa. Poi la storia è cambiata. Il motivo principale? Da blogger ormai da qualche anno non ho mancato mai di interessarmi al mondo dei jailbreak. E’ evidente e fuor di dubbio che se è vero che non avevo la necessità reale di “altro”, il jailbreak era ed è in grado di aumentare l’esperienza d’uso e di offrire un qualcosa in più per cui, perché rinunciarci? Proviamolo, vediamo com’è “in pista”. E ho atteso il giorno del verdetto, ovvero quello in cui avrei scritto questo articolo.

Ringraziando coloro che sono arrivati stoicamente a questo punto, sorbendosi la corposa premessa, vi lascio alle mie impressioni.

Il mio personale verdetto è il seguente: Mi sbagliavo, il jailbreak non è affatto inutile, a patto di usarlo con intelligenza. Perché è questo il punto. La possibilità di personalizzazione è certamente una cosa bella, piacevole, specie quando cala un po’ di quella “noia tecnologica” (motivo forse principale della scelta di fare il grande salto), fase che hanno attraversato molti utenti storici di iOS (e che iOS 7 ha in un qualche modo spezzato). Ma troppa libertà spesso porta a dei problemi. e qui cominciano i “ma“. Il mio problema spesso e volentieri si chiama “Safe Mode“.

Da quando possiedo un prodotto iOS una SOLA VOLTA sono andato incontro al blocco del dispositivo con la necessità di riavviarlo. UNA. E devo dire che ci ho messo anche del mio in quanto avendolo collagto al PC non mi ero reso conto di avere iTunes aperto (il pc non era il mio) e stava per partire la sincronizzazione che avrebbe fatto un gran casino. E così ho tolto il cavo appena in tempo per scongiurare il danno. Dispositivo in crash, riavvio, fine. Che piacevole ricordo. Ormai il mio più caro amico si chiama Safe Mode.

Precisiamo. Il jailbreak in sé di solito non influisce sulle prestazioni o sulla stabilità del device e, nel 99% dei casi, qualora ci trovassimo a fare il jail senza installare alcun tweak molto probabilmente non ci accorgeremmo di nulla. Il punto è questo, sono i tweak, ed il concetto stesso di tweak, che generano il problema di fondo. iOS è un sistema molto chiuso, non vi è un codice sorgente liberamente consultabile, per cui molte modifiche sono dei walkaroud, delle scorciatoie, delle modifiche a delle componenti che si sa come funzionano ma che molto spesso non si sa al 100% come si comportano. E, senza addentrarci troppo nella cosa, moltissimi tweak sfruttano delle librerie apposite che compongono il cosiddetto mobile substrate. E’ questo substrato a dialogare col sistema operativo e la stragrande maggioranza dei tweak utilizzano queste librerie appositamente scritte per aiutare gli sviluppatori.

Sebbene sia andato via via migliorando, il mobile substrate introduce due livelli di criticità sulla stabilità del sistema. Il primo è proprio costituito dalla presenza di questo “nuovo livello”: se qualcosa non va come dovrebbe andiamo direttamente incontro al crash della springboard e del dispositivo, successivamente il kernel di iOS (egregio nel suo lavoro) spesso riconosce il sistema in crash e automaticamente riavvia il dispositivo dopo un certo tempo. La seconda criticità è a livello “tweak”. Se un tweak va in crash molto spesso è capace di mandare in crash l’intera springboard e il sistema. Il mobile substrate, però, ha introdotto una utilissima funzione, il cosiddetto “Safe Mode“. Esso infatti è in grado di riconoscere i crash dei tweak, e provvede al riavvio della Springboard inibendoli (dando la possibilità all’utente di rimuovere il tweak incriminato), evitanto fastidiosi loop che costringevano l’utente in questi casi al ripristino dell’intero sistema.

Più tweak si installano sul dispositivo, più cresce la possibilità che qualcosa vada storto, che vi sia un problema di compatibilità o più semplicemente che qualcuno di questi tweak vada in crash. La casistica è molto varia. Per evitare il più possibile problemi è consigliabile che il jailbreak venga eseguito su un dispositivo appena ripristinato e che i tweak installati siano in numero ridotto. Io non sono stato parsimonioso coi tweak ed il risultato è che ogni 24-48 devo assistere al mio fido iPad che non risponde ai comandi. E’ una faccenda che non pregiudica di fatto l’utilizzo ma non riesco ad abituarmi all’idea che questo gioiello di perfezione (perché a livello di stabilità iOS è perfezione) vada in crash così spesso.

Conclusioni

Alla fine di questo lungo papiro posso dire che la mia esperienza utente con il Jailbreak è certamente aumentata. Il jailbreak rende il nostro dispositivo più libero; di contro, l’esperienza di utilizzo viene negativamente influenzata dai vari crash che diminuiscono -nel mio caso- un po’ l’appeal generale. Le possibilità di utilizzo son ben più varie di quanto ho elencato, noterete ad esempio l’assoluta mancanza di temi installati (ce ne sono a milioni su Cydia ma non me ne è mai piaciuto alcuno). Ci sarebbe da aggiungere che a molti utenti ho visto addirittura cambiare font con alcuni onestamente e veramente discutibili ma, alla fine della fiera, trovo giusto che ognuno faccia col proprio dispositivo quel che gli pare.

Alla fine avevo torto, il Jailbreak è realmente utile, sebbene tutt’altro che perfetto. Lo terrò sul mio device, fino almeno ad iOS 7.

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