Sembra la trama di un thriller, ma è tutto vero: un iPad rimasto sommerso per oltre cinque anni nel fiume Tamigi è stato recuperato dalla polizia e ha fornito prove decisive per incriminare tre uomini accusati di tentato omicidio. La vicenda si intreccia con uno dei più grandi colpi della storia e con una vendetta criminale che ha lasciato un uomo paralizzato.
Paul Allen, il protagonista di questa vicenda, non è uno qualunque. Nel 2006, fu uno degli otto uomini condannati per aver partecipato a una delle più grandi rapine della storia, quando una banda di criminali riuscì a sottrarre 53 milioni di sterline da un deposito di sicurezza utilizzato dalla Banca d’Inghilterra per la gestione del denaro contante.
Il bottino avrebbe potuto essere ancora più grande: altri 154 milioni di sterline furono lasciati indietro perché non entravano nel camion utilizzato per la fuga.
Allen fu condannato a 18 anni di prigione, ma venne rilasciato nel 2016 dopo aver scontato meno della metà della pena.
Tre anni dopo la scarcerazione, Allen subì un agguato nella sua abitazione: sei colpi di pistola furono sparati attraverso la finestra della sua cucina. Uno di questi lo colpì alla gola, conficcandosi nella colonna vertebrale e lasciandolo paralizzato dal petto in giù.
Le indagini portarono all’arresto di tre noti criminali per una serie di rapine non collegate direttamente al caso Allen, tra cui un furto clamoroso in un museo.
In quell’occasione, i tre uomini fecero irruzione in pochi secondi, distruggendo le vetrine che contenevano preziosi manufatti cinesi della dinastia Ming del XIV secolo. Il bottino includeva un rarissimo vaso a forma di melograno, una coppa da vino in stile doucai e una ciotola in porcellana, per un valore complessivo di 2,8 milioni di sterline.
Il loro errore? Cercare di vendere uno di questi oggetti all’asta pubblicamente, attirando così l’attenzione della polizia, che tese loro una trappola e riuscì a catturarli.
Durante gli interrogatori, emerse un dettaglio interessante: l’auto della fuga si era fermata vicino al Tamigi subito dopo il tentato omicidio di Allen.
Seguendo questa pista, gli investigatori hanno iniziato a scandagliare il fiume nella speranza di ritrovare l’arma del delitto. Ma invece della pistola, è stato recuparato un iPad sommerso nel fango da più di cinque anni.
Un agente, armato di metal detector, era riuscito a individuarlo in una fredda mattina di novembre. Nonostante l’aspetto compromesso, gli esperti forensi sono riusciti a pulirlo e a rimuovere la SIM card, che risultava ancora perfettamente leggibile.
Grazie all’analisi dei dati della SIM Vodafone rosa trovata nel dispositivo, gli investigatori hanno ottenuto prove schiaccianti contro i tre uomini. La SIM era stata utilizzata per un localizzatore GPS montato sull’auto di Allen, permettendo ai criminali di seguirne gli spostamenti fino all’agguato.
Gli inquirenti ipotizzano che il movente del tentato omicidio fosse un debito che i tre uomini avevano nei confronti di Allen.
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