La Francia è una nazione molto attenta allo sviluppo e alla diffusione delle tecnologie, e spesso è precursore a livello legislativo, nel bene e nel male, di piccole cambiamenti che influenzano non poco il rapporto tra il cittadino e la rete.
Il mercato degli eBook non sembra voler decollare, nonostante la comodità della consultazione digitale e la disponibilità ormai di un catalogo estremamente corposo.
Segnali positivi iniziano a vedersi dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, dove ad esempio la casa editrice Hachette incassa il 20% del suoi introiti con il comparto digitale, o in università dell’Oklaoma, dove è stato condotto un’interessante esperimento.
Ma in generale le motivazioni di questa lentissima diffusione non sono facilmente delineabili.
C’è chi è convinto che questo settore dell’editoria non decollerà mai come si era previsto, a causa della freddezza dei supporti digitali che toglierebbero al lettore tutto il fascino del contatto con la carta e tolgono letteralmente la possibilità di sfogliare il proprio libro.
Questa spiegazione, probabilmente condivisibile dal punto di vista dei lettori di libri di intrattenimento e di fumetti, non giustifica però la mancata diffusione dei supporti digitali nel mercato dei testi scolastici, dei manuali, dei testi tecnici e tutti gli altri settori dove invece l’assenza del supporto cartaceo a favore del digitale si tradurrebbe in un enorme vantaggio in termini di quantità, qualità e dimensione.
Il governo francese in ogni caso, come riporta Punto Informatico, potrebbe approvare una legge che rischierà ancor di più di paralizzare la diffusione di questo mercato.
Nonostante infatti la disciplina fiscale riservata ai libri digitali fissi l’IVA al 5,5% contro il 19,6% dell’editoria tradizionale, una proposta di legge è stata votata all’unanimità da un comitato parlamentare per imporre un prezzo unico agli ebook in vendita in Francia, estendendo così ai libri elettronici la politica già esistente per quelli cartacei.
Questa normativa andrebbe a toccare anche tutti gli store online che vendono sul suolo francese, come Amazon, e l’iBook Store di Apple, in totale controtendenza con gli altri stati europei come Olanda e Regno Unito dove invece sono in corso indagini su possibili violazioni della concorrenza nelle pratiche di vendita degli ebook.
Il sospetto, sottolineato anche da Punto Informatico, è che la mossa del governo francese sia quantomeno prematura, per un mercato che stenta a decollare, anche se la diffusione dei supporti digitali porterà inevitabilmente all’espansione del mercato dei libri elettronici.
Questa legge, pensata per tutelare i librai indipendenti dal predominio delle grandi catene di distribuzione in un mercato stabilizzato come quello dell’editoria classica, rischia invece di strozzare sul nascere quello dell’editoria elettronica, che non ha di certo le stesse dinamiche di vendita e distribuzione a cui editori e rivenditori sono ormai abituati.
I costi di produzione finale e di distribuzione infatti sono drasticamente ridotti nell’editoria digitale rispetto a quella classica, il che fa emergere ancor di più le contraddizioni di questa proposta e problematiche che questa legge comporterebbe nel mercato dei libri elettronici.
A subirne maggiormente le conseguenze potrebbero essere quelle piccole produzioni indipendenti e i giovani autori emergenti che, con il prezzo imposto, rischierebbero di non trovare sufficiente pubblico ed emergere dalla massa, quando invece ora, senza prezzo imposto, possono diffondersi facilmente a prezzi estremamente popolari sfruttando le esigue risorse necessarie per realizzare un prodotto digitale pronto per la diffusione, dando modo così anche a produzioni meno pubblicizzate e blasonate di farsi largo nel mercato.
In un mercato non stabilizzato la diffusione, e quindi anche il ritorno economico di una produzione vincolata da un prezzo di vendita imposto, andrebbe a dipendere quasi esclusivamente dall’investimento in termini di pubblicità, che solo le case editrici più solide e radicate sul mercato possono permettersi.
Il che, come altri mercati come quello della musica possono testimoniare, va a totale discapito della qualità del prodotto, che diventa totalmente dipendente dal ritorno degli investimenti, a discapito dei reali contenuti.
Se questa politica del prezzo imposto fosse stata applicata fin dall’inizio anche nell’editoria classica, probabilmente molti autori famosi che oggi sfornano best seller ultra pubblicizzati non sarebbero mai arrivati a pubblicare il loro primo libro.
Voi cosa pensate di questa proposta di legge del governo francese?