I cellulari di prossima generazione, e comunque tutti gli apparecchi mobili, saranno forniti di nuovi sensori che arricchiranno di tante funzionalità gli smartphone, da farci sembrare i telefoni attuali già obsoleti. Benedetto Vigna, direttore generale del MEMS (la divisione “sensori” della STMicroelectronics), ha presentato a Ginevra i dispostivi di controllo di nuova concezione.
Ormai possiamo tranquillamente classificare gli smartphone e i tablet come oggetti-gadget di una certa in intelligenza. Del resto sono in grado di capire dove si trovano, la direzione in cui si spostano, la posizione nello spazio e così via. Tutte queste “sensibilità” sono possibili grazie alla ricca dotazione interna di sensori, piccolissime meraviglie della tecnologia che stanno evolvendosi al passo di tutti gli altri componenti elettronici.
Benedetto Vigna ha detto che i prossimi smartphone avranno sensori altimetri: “Questi sensori diranno alla gente, per esempio, a che piano sono in un edificio, o potrebbero essere utilizzati con più precisione per determinare la posizione in relazione a quella degli amici“.
Altri sensori che saranno integrati nei telefoni cellulare di prossima generazione saranno quelli con funzioni di monitoraggio, ad esempio della pressione sanguigna o del muscolo cardiaco, quindi con utilità generale per la salute. Ci saranno anche sensori che possono rilevare la traspirazione della pelle e quindi conoscere il livello di stress e dell’umore di una persona. Inoltre i telefoni includeranno più microfoni e sensori di temperatura e umidità, per definire al meglio tutte le informazioni possibili.
Uno degli usi più idonei dei nuovi sensori saranno di sicuro nell’ambito dei videogiochi. Sensori che possono rilevare l’umore e l’entusiasmo ci faranno entrare in un’era di videogiochi comprensiva del livello emozionale di ogni giocatore.
Vigna ha aggiunto che alcune aziende tecnologiche stanno lavorando sulla possibilità di incrementare la sicurezza e la privacy dei telefoni cellulari, sfruttando proprio i nuovi sensori. Con software adatti si potranno creare delle impronte digitali complesse che comprenderanno tutta una serie di informazioni, lasciando interagire in modo continuo e sicuro l’apparecchio mobile con il solo proprietario. Il telefono imparerà così a riconoscere certi utenti, e automaticamente avvierà normali operazioni a cominciare dallo sblocco.
I sensori sono destinati a uno sviluppo enorme nei prossimi anni, e dovremo abituarci a ritrovarli inseriti in tutte le situazioni più strane (scarpe, occhiali, borse, spazzatura, ecc…), con lo scopo di aiutarci a migliorare il livello della qualità di vita quotidiana.
Sperando come al solito di non passare da un estremo all’altro, con sensori eccessivamente invadenti e dannosi della privacy.
Fonte: NYT