Recentemente vi abbiamo parlato del problema riscontrato sui device Apple con iMessage; secondo una storia riportata da The Next Web, una ragazza a cui è stato rubato un iPhone ha avuto un’accesa discussione con l’azienda riguardo alla presenza del bug che ha permesso ai messaggi di arrivare ugualmente al dispositivo rubato.
La vicenda riportata da The Next Web ha come sfortunata protagonista una ragazza a cui è stato rubato l’iPhone, e che per giunta ha dovuto affrontare diverse discussioni in seguito all’accaduto. In seguito al furto dell’iPhone la cliente K ha provveduto immediatamente a far disattivare la SIM presente nel terminale, nonostante tuttavia secondo le testimonianze dei suoi amici, i messaggi inviati tramite iMessage continuassero ad arrivare all’iPhone rubato a causa del mancato utilizzo della funzione “Cancellazione remota” di Find My iPhone. Rispondendo alle lamentele della ragazza, i tecnici dell’azienda californiana hanno proposto tutta una serie di operazioni che avrebbe dovuto eseguire per rimediare al problema, come ad esempio modificare la password del proprio Apple ID, inserire la SIM in un altro dispositivo iOS o addirittura, pensate un po’, contattare i suoi amici per chiedergli smettere di inviare messaggi usando iMessage; tutte richieste ritenute inadeguate dalla ragazza.
Dopo 6 settimane dal furto e da infinite discussioni, Apple ha finalmente trovato un modo, forse inusuale, per porre rimedio alla questione: il team di ingegneri dell’azienda sono stati in grado di inviare del codice all’iPhone rubato così da far cessare il problema in modo, per così dire, immediato. Tuttavia, la cliente interessata, non completamente soddisfatta, ha continuato a premere affinché l’azienda compensasse per i disagi causati, rivolgendosi addirittura ai legali di Apple, dichiarandosi estremamente insoddisfatta del tempo impiegato per arrivare ad una risoluzione, con la pretesa di essere rimborsata per una estesa violazione della sua privacy. Successivamente, dopo una discussione avvenuta per via telefonica con i legali, a K è stato offerto un iPod touch come rimborso; la compagnia le avrebbe infatti restituito un dispositivo che le avrebbe permesso di ricevere messaggi tramite iMessage.
Come avviene solitamente, Apple non ha offerto alcuna dichiarazione in merito alla questione dei bug che affliggono iMessage, ma come riportato da MacRumors, è possibile che i server di iMessage colleghino in modo permanente lo UDID di un dispositivo con il numero telefonico, così da sapere precisamente a quale dispositivo consegnare il messaggio; i messaggi inviati con questo servizio, infatti, verranno consegnati a prescindere anche dall’eventualità di un furto, finché iMessage stesso non verrà disattivato manualmente, cosa evidentemente impossibile in casi del genere.
Questa non è comunque la prima volta che Apple si trova ad affrontare lamentele e problemi legati ad iMessage, in quanto già diversi giorni fa vi abbiamo riportato di una vicenda legata al suddetto bug che vedeva coinvolti un normale cliente ed un normale impiegato presso l’Apple Store che, a detta dell’azienda, non avrebbe rispettato i consueti protocolli di diagnostica e riparazione dei dispositivi, provocando lui stesso il problema inserendo la propria SIM nel terminale del cliente. A prescindere da qualsiasi motivazione sul comportamento più o meno discutibile dell’impiegato, è giusto che Apple cerchi di risolvere quanto prima questo bug, che potrebbe potenzialmente rivelarsi dannoso per la privacy di chiunque.