L’iPad Pro 2022 di Apple, con chip M2, è uno straordinario concentrato di potenza ed è il più indicato per tutti i professionisti. Tuttavia, il tablet di Apple non è esente da problematiche e presenta alcune criticità da tenere a mente, una su tutte il sistema operativo iPadOS 16 che, sebbene sia migliorato nel tempo, non offre ancora la versatilità che questo genere di hardware merita.
Indice
Design, segni particolari: nessuno
Il design di iPad Pro M2, lanciato nel corso del 2022, non ha subito alcun genere di modifica rispetto alla generazione precedente. Si tratta di una scelta, a nostro parere, sensata in quanto il tablet di Apple ha già subito nel 2018 un pesante restyling che lo ha portato a differenziarsi dai modelli precedenti con la scomparsa del tasto Home e con l’introduzione del Face ID, il sistema di riconoscimento del volto dapprima lanciato su iPhone X.
Per questo, il nuovo modello di iPad non ha alcun tipo di segno particolare a livello estetico, se non per la dicitura iPad Pro ora presente sul retro come avvenuto sui più recenti MacBook Pro 14″ e 16″ con processori Apple Silicon.
I colori sono gli stessi visti già negli anni passati: argento e grigio siderale, come potete vedere dalla foto allegata.
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Le dimensioni di iPad Pro 11″:
- Lunghezza: 178,5mm
- Altezza: 247,6mm
- Spessore: 5,9mm
- Peso: da 466 grammi (WiFi) a 468 grammi (WiFi + Cellular)
Le dimensioni di iPad Pro 12.9″:
- Lunghezza: 214,9mm
- Altezza: 280,6mm
- Spessore: 6,4mm
- Peso: da 682 grammi (WiFi) a 684 grammi (WiFi + Cellular)
Display: ancora differenze tra i modelli
Squadra che vince non si cambia. Era questo il motto, vero? Apple ha scelto di non modificare i display di iPad Pro e di mantenere la differenziazione tra il modello da 11″ e quello da 12,9″. In buona sintesi, il modello più compatto può contare su un ottimo display per tutti gli utilizzi ma è il top di gamma da 12,9″ ad essere il più adatto ai professionisti dell’immagine con la sua luminosità di picco di 1600 nit, l’ampia gamma dinamica XDR e la modalità riferimento che ne garantisce la compatibilità con gli ambienti di sviluppo colore usati in cinematografia, fotografia e grafica.
Chi non si spinge così in avanti con il tablet di Cupertino potrà, a nostro avviso, risparmiare quasi 500€ scegliendo il modello da 11″ a meno che non prediliga le dimensioni maggiori del modello più grande. Il display del modello da 11″ raggiunge fino a 600 nit di luminosità e offre una risoluzione di 2388×1688 pixel a 264ppi.
Viceversa, chi usa l’iPad in modo professionale non potrà non tenere conto dell’immensa utilità della modalità riferimento e della gamma XDR del 12.9”. Il display di iPad Pro 12,9″ riunisce – in soli 6,4mm di spessore – più di 10.000 mini LED, raggruppati in 2500 zone ad oscuramento locale (il cosiddetto Local Dimming). La luminosità di ogni zona viene regolata accuratamente in base a quello che il display mostra, per raggiungere un livello di contrasto pari a 1.000.000:1.
In questo modo anche le immagini HDR più dettagliate e gli effetti di luce più spettacolari, dalle esplosioni nei film d’azione ai panorami di stelle e galassie, hanno una resa estremamente precisa. – Apple
Di una cosa, però, non siamo rimasti completamente convinti: l’effetto blooming del pannello miniLED di iPad Pro 12.9″. In linea teorica, questo display dovrebbe condividere le sue caratteristiche peculiari con quello visto sul MacBook Pro 14″, il quale soffre molto poco di questo effetto. Mettendoli vicini, però, si nota che il pannello di iPad Pro produce un alone luminoso leggermente più intenso intorno alle componenti chiare mostrate a schermo, soprattutto se si usa la Dark Mode di iPadOS. Niente di grave sia chiaro, è semplicemente un piccolissimo dettaglio notato durante l’uso quotidiano su uno dei migliori schermi mai visti su iPad.
Infatti, il display risulta sorprendente durante l’uso professionale avanzato grazie alla calibrazione di fabbrica e alla possibilità di effettuare una calibrazione personalizzata (modalità riferimento).
Accessori ed Apple Pencil
Parlando di accessori per iPad, continuiamo a pensare che la combinazione Apple Pencil 2 e Magic Keyboard sia la migliore in quanto riesce ad offrire tutto quello che serve per usare l’iPad Pro in ogni contesto. Tuttavia, complice anche l’aumento delle spese e la minore disponibilità economica generalizzata di quest’ultimo periodo storico, abbiamo testato iPad Pro M2 con la cover-tastiera Combo Touch di Logitech ed Apple Pencil 2, lasciando – momentaneamente – da parte la Magic Keyboard di Apple (che avevamo comunque approfondito qualche tempo fa).
Il supporto al trackpad e la tastiera retroilluminata hanno reso possibile effettuare una vasta gamma di operazioni che prima erano proibitive su iPad, soprattutto se parliamo di lavori con testo e grafica oppure utilizzi di precisione in cui un puntatore risulta l’unico strumento valido. Ed è proprio nella versatilità degli input che iPad offre una marcia in più rispetto ai Mac: il tablet di Apple supporta i dispositivi di input di un computer ma anche la Apple Pencil e le gestures single-touch e multi-touch per la massima intuitività.
Inoltre, questo nuovo modello di iPad Pro M2, lanciato nel 2022, si caratterizza per una più stretta integrazione con il pennino di Apple – o meglio, la matita digitale di Apple – grazie alla cosiddetta funzione hover.
Questa funzionalità non è altro che l’estensione del riconoscimento della punta di Apple Pencil di seconda generazione fino a 12 millimetri di distanza dallo schermo di iPad Pro M2 che, quindi, permette un tratto più preciso e restituisce un feedback più completo in combinazione con il software che anima i pulsanti e le icone sotto la penna e mostra dove si andrà a posizionare la punta per fornire la massima precisione durante la scrittura, il disegno tecnico e ogni tipo di utilizzo artistico. Anche le app di terze parti possono sfruttare questa nuova funzione, rendendo sempre più inclusiva l’esperienza su iPad.
Accessorio | Prezzo listino |
---|---|
Apple Pencil 2 | 149€ |
Magic Keyboard | 369€ / 429€ |
Smart Keyboard Folio | 219€ / 249€ |
Smart Folio | 99€ / 125€ |
Prestazioni e chip M2: cosa chiedere di più?
Il cuore pulsante di iPad Pro 2022 è il chip Apple Silicon M2, realizzato a partire dalla rivoluzionaria architettura di M1. Questo chip offre maggiore potenza e una migliore gestione energetica rispetto a tantissimi concorrenti e allo stesso M1 di Cupertino.
Grazie alla potenza dei chip progettati da Apple, come M1 ed M2, è possibile aumentare la densità dei pixel del display con la funzionalità Zoom Schermo e avere maggiore spazio a disposizione per poter vedere sempre più contenuti in ogni singola applicazione. Si tratta di un’ottima soluzione che sfrutta l’hardware avanzato del chip M2 – in questo caso – per compensare il multitasking che ancora non è di classe desktop.
Inoltre, tramite la funzionalità dello swap della memoria virtuale, lo spazio di archiviazione di iPad può essere usato per espandere la memoria RAM, disponibile per tutte le app, e offrire fino a 16GB per quelle più impegnative.
Nel dettaglio, il chip M2 offre:
- CPU 8-core più veloce del 15% rispetto ad M1
- GPU 10-core più performante del 35% rispetto ad M1
- Neural Engine 16-core (15.800 operazioni al secondo)
- 100Gbps di banda di memoria unificata
- Fino a 16GB di RAM (memoria unificata)
Durante l’uso di iPad Pro M2 nel mondo video, è bene segnalare che le performance risultano estremamente fluide grazie ai Media Engine dedicati alla codifica e decodifica video ProRes, H.264 ed HEVC.
Nonostante tutto, complice la compattezza di iPad e della sua batteria integrata, così come complice l’estrema luminosità del display, la batteria non riesce a risultare soddisfacente come avviene sui MacBook Air e MacBook Pro alimentati dagli stessi chip Apple Silicon. Lo abbiamo notato, soprattutto con le app più professionali ed energivore – come DaVinci Resolve – ma la percentuale scende anche con utilizzi più comuni e tranquilli, a meno che non si scelga un buon compromesso con la luminosità dello schermo. Di contro, su MacBook Pro, la luminosità sempre impostata al massimo (display XDR – 1600 nit di picco) non impatta allo stesso modo sulla batteria e garantisce più autonomia per la stessa tipologia di utilizzo.
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A livello di performance, non ci sono appunti particolari da fare: il sistema gira in modo fluido, le app più performanti non risentono di alcun tipo di problema e anche l’editing video e grafico professionale, con svariati stream ProRes in 4K, non risente di alcun rallentamento. Sicuramente trovate un approfondimento degno di nota nella nostra recensione di DaVinci Resolve per iPad, nella quale tocchiamo con mano le prestazioni del nuovo chip M2.
Parlando di connettività, possiamo dare un voto pari a dieci: supportato il WiFi 6E per la massima velocità e, nelle varianti Cellular, disponibile il 5G. Resta poi validissimo il connettore USB-C che offre la massima versatilità, così come il Bluetooth e lo Smart Connector utile con gli accessori certificati. Infine, la porta USB-C supporta anche la connettività Thunderbolt così da offrire la massima integrazione con i sistemi di archiviazione esterni più veloci al mondo, fino a 40Gbps. Noi lo abbiamo testato con un drive Thunderbolt e abbiamo ottenuto performance eccellenti.
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Ciò che, davvero, non riusciamo a capire è la scelta di includere in confezione un alimentatore sottodimensionato per le richieste energetiche di questo iPad Pro – tanto più nella versione da 12.9″. Nelle nostre prove, dopo un solo giorno di test, abbiamo abbandonato l’alimentatore in confezione per dirigerci su qualcosa di più performante.
iPadOS 16: finalmente uno spiraglio di luce nel software
Come abbiamo anticipato in apertura, l’iPad di Apple ha sempre avuto dei limiti in merito al software e se questi limiti potevano essere coerenti con le dotazioni hardware degli anni passati, ora che i chip Apple Silicon hanno invaso la lineup dei tablet di Cupertino non ci sono più scuse: serve un vero e proprio sistema operativo di classe desktop. Se su iPad Pro riescono a girare, ormai, software del calibro di DaVinci Resolve, Affinity Photo e Designer e Adobe Photoshop, il multitasking offerto da iPadOS 16 ancora non è perfetto.
Con questo non vogliamo dire che i progressi fatti siano stati vani, ma che semplicemente gli utenti più esperti vorrebbero la possibilità di superare questi limiti e arrivare a personalizzare le schermate liberamente. Non ha senso limitare l’uso delle app (massimo 4) con Stage Manager se il chip M2 è in grado di gestirne molte di più su Mac, tanto più se si usa un monitor esterno e non il display integrato di iPad.
Chiaramente, far perdere all’iPad la sua identità da tablet sarebbe un peccato e un sistema operativo identico a macOS non avrebbe senso; tuttavia serve una buona convergenza capace di assistere al meglio l’utente nel lavoro quotidiano.
In ogni caso, Stage Manager aiuta già gli utenti a gestire il multitasking in modo più intuitivo e le app diventano personalizzabili in termini di comandi, pulsanti e interfacce: sono presenti nuovi elementi e interazioni, come l’opzione per annullare e ripetere le azioni a livello di sistema, un’esperienza di ricerca e sostituzione riprogettata, un nuovo menu con le azioni più comuni, barre degli strumenti personalizzabili, la possibilità di modificare le estensioni dei file, vedere le dimensioni delle cartelle e molto altro.
Per il resto, iPadOS 16 offre miglioramenti in Messaggi, Mail, Safari e porta, finalmente, l’app Meteo nativa su iPad. Di un certo rilievo è la nuova app Freeform, una sorta di lavagna digitale che aiuta le persone a organizzare e disporre visivamente i contenuti su un’area di lavoro flessibile.
Parlando di software e versatilità, vogliamo citare una storia estremamente interessante che parla di come gli iPad Pro possano migliorare il lavoro sugli scavi archeologici, come esempio di ciò che si intente per utilizzi professionali del tablet di Apple.
“Avevo già usato iPad sul campo due volte prima di questo scavo”, racconta Farrior, che sta completando il dottorato di ricerca alla Columbia University. “Ma questa è la prima volta che uso iPad Pro e ho potuto raccogliere tutti i tipi di informazioni in un unico posto. Disegno le piantine dello scavo in Concepts con Apple Pencil, scatto foto con la fotocamera, digito le mie osservazioni sulla tastiera Magic Keyboard. Riesco a mettere insieme tutti questi dati a velocità incredibili e la batteria dura tutto il giorno anche alle temperature estreme e nell’ambiente polveroso degli scavi.” – La storia completa è disponibile qui.
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Tra i pregi di iPad Pro, infine, vogliamo segnalare la presenza di un sistema di fotocamere Pro con grandangolo e ultra-grandangolo, simili a quelle viste già sui più recenti iPhone.
- Grandangolo: 12MP, ƒ/1.8
- Ultra-grandangolo: 10MP, ƒ/2.4 e angolo di campo 125°
Tutto ciò, in aggiunta alla possibilità di registrare video in ProRes 4K e scattare foto in Apple ProRAW, garantisce massima qualità in ogni momento, con file che possono essere gestiti anche direttamente sul device, senza la necessità di ricorrere ad hardware esterno.
Prezzi e disponibilità: quanto costa iPad Pro M2?
I prezzi di iPad Pro 11″ partono da 1069€ per il modello Wi-Fi e da 1269€ per il modello Wi-Fi + Cellular. iPad Pro 12,9″ è in vendita, invece, a partire da 1469€ per il modello Wi-Fi e da 1669€ per il modello Wi-Fi + Cellular.
Si tratta, certamente, di un prezzo elevato, se consideriamo anche la spesa necessaria all’acquisto dei vari accessori, ma è giusto notare che questo genere di prodotto è utile ad una specifica fetta di clientela e che Apple mette a disposizione molti tablet più economici per tutti gli altri utenti.
Su Amazon, fortunatamente per i futuri acquirenti, i prezzi sono già più bassi ed è possibile risparmiare da poche decine a qualche centinaia di euro in base al modello scelto.
Il nuovo iPad Pro con chip M2 offre tutto il buono delle precedenti generazioni, a partire dal design 2018, e le fonde con una nuova esperienza per Apple Pencil, una migliore connettività e tantissima potenza per tutti gli impieghi più pesanti grazie al chip Apple Silicon. Chiudono il cerchio i sistemi audio eccellenti, la validissima fotocamera di livello “Pro” (vicina a quella degli iPhone di precedente generazione) e il validissimo display XDR per la produzione multimediale.
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Design
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Display
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Hardware
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Connettività
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Software
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Fotocamera
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Audio
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Batteria
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Qualità/prezzo
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